giovedì 27 gennaio 2011

CHI SIAMO?

Riflessioni di Erika Pais

Il cammino spirituale che abbiamo intrapreso è al di la di tutto la nostra opportunità.
Cosa significa questo? Significa tutto.
Se potessimo percepire il valore ed il contenuto di questa frase, con gli occhi dell'anima, cristallinamente, se potessimo capirlo al di là di chi scrive, al di là delle mie difficoltà, dei miei errori, dei miei aneliti, dei miei amori, dei miei sbagli. Se potessimo trasformare queste parole in melanconiche melodie delle nostre anime, riusciremo a comprendere che lo spirito, ogni spirito, parla. Alcuni cercano di trasmetterle con pudore, con umiltà, con saggezza, con amore, con speranza, con tutti i sentimenti che avvolgono la nostra Fede. Forse lo facciamo in modo sbagliato, in modo arrogante, ma alla fine l'anima di tutti, di ognuno di noi, parla. Da un po’ di tempo sembra che un temporale si sia scatenato su tutti noi. Da un po’ di tempo sembrerebbe che non siano più sufficienti la Vita, la Terra, le voci di ieri, di oggi, di sempre, per gridarci… Gridare che la saggezza, la comprensione, la tolleranza non appartiene a pochi, non appartiene ai contattati, ai membri di un gruppo, di un'avventura, di una storia, agli apostoli, a nessuno in particolare… La tolleranza appartiene a tutti e ad ognuno… Io stessa mi lascio trasportare dai sentimenti di difesa, di lealtà, di sottomissione, dall’esperienza e dall’amore…e m’intrappolo negli abissi della ragione, della superbia, della Mia Verità.
Allora mi fermo un attimo e rifletto… Ho conversato a lungo una notte con Alejandro Fleitas, dopo aver quasi discusso con lui attraverso facebook, cercando di capire chi ha ragione, chi sbaglia, chi è nel giusto…infine chi è più vicino a Dio… Poi lui mi ha cercato, mi ha implorato di parlare con lui e non sapevo se accettare o meno. Un fratello mi ha consigliato di parlare… e io ho pensato che Giorgio mi ha insegnato tante cose, ma come esserne degno portavoce? Mi ha insegnato a parlare ed ad amare. Ed ho parlato. Mi disse il suo punto di vista, mi parlò della sua missione, dei suoi aneliti, del suo messaggio. Per alcune ore le nostre anime dialogarono. Ma sentivo un dolore dentro, qualcosa mi spingeva a rigirarmi inquieta nel letto, a guardare le stelle, a chiedere al cielo stellato qualcosa, un segno, una luce… ma non arrivò niente; almeno non come io mi aspettavo… Quel segno era arrivato già prima, molto prima.
Perché mi chiedevo cosa sta succedendo. Perché tanti fratelli si dividono, perchè ci crediamo eletti, o chiamati, o inviati a fare qualcosa; qualunque cosa, tutto è utile per farci credere che siamo tanto importanti per scrivere, discutere attraverso facebook, accusarci reciprocamente, darci lezioni di illuminazione, di amore, sui Vangeli, pensando che tutti abbiamo qualcosa di speciale.
E ho ricordato qualcosa che mi insegnò il mio amico Giorgio molto tempo fa. Una notte mi disse: “Erika la peggiore tentazione e la maggiore allo stesso tempo, cioè la più ingannevole mediante la quale il demonio può farci cadere, è quella di credere che siamo qualcuno, che siamo importanti per il mondo e ancora peggio che siamo importanti per il Cosmo e quindi l’anello principale di questa Storia”. E quasi in uno stridente contrasto un’immagine, una scena s’affaccia alla mia mente… Mentre io scrivevo queste parole Cristo diceva: -“Oh che belle intenzioni ha questa ragazza, come scrive bene..” Ma l'ultimo degli angeli, quello appena arrivato in Cielo ed ..ancora appeso con le spille.., gli dice.. “Ma no Cristo, lei non è carina, guarda quanto è grassa, è peccatrice, commette infinità di errori, per questo motivo nessuno ti parla di lei…” e Cristo gli dice: “Bene, può essere che prima non l’abbia mai notata, ma chi è?” “Cristo, come non sai chi è?...è la segretaria del Tuo stigmatizzato..” “¿Del mio chi? Ma se io ho 180 o 200 stigmatizzati nel mondo, di Quale mi parli?” “Di quello che sta in Italia…” “Ma ho molti in Italia…” “Bene, di Giorgio Bongiovanni- Di chi?…ahhh si di quello.”
E mi “sigillò” tutto ciò che Giorgio mi aveva insegnato. Iniziarono a passare dalla mia mente ricordi che solo alcune volte ho visto Giorgio con dei potenti, poche volte. Ed uscii dalla bolla nella quale viviamo..
Una notte Giorgio mi insegnò che non siamo nessuno, che non siamo importanti per nessuno e che nessuno si ricorda di noi. Siamo solo quattro gatti che cercano di miagolare all'alba lungo la strada dove passano i camion con le mercanzie. Solo così, solo se accettiamo e comprendiamo la minuzia della nostra umanità potremo occupare il posto che ci compete. Se impariamo ad uscire da questa bolla nella quale ci siamo immersi, dove l'Opera gioca con noi, ma non l'opera del Cristo, perché questa non ha bisogno di noi, bensì l'Opera che c'inventiamo quotidianamente, quella che ci fa credere che abbiamo potere e che siamo tutti nati ai piedi della Croce. Quella che può farmi credere che sono Maria Maddalena, Giovanni, Pietro, che sono… Perché non accettare che sono Erika? Peccatrice, prima incarnazione da essere umano, tanto ancora da vivere, tanto per morire, tanto da imparare…in poche parole molto per tutto..
I potenti non sanno che esistiamo, che gridiamo, che piangiamo, che scriviamo, che accusiamo, per loro non esistiamo, nel frattempo loro agiscono e mentre litighiamo fra noi per i migliori posti nella Storia, loro distruggono. Sapete perché? Perché essi sì sono coscienti di essere stati nessuno in passato e vogliono avere un posto nel futuro ed è qui che ci superano.
Alcuni credono di essere venuti da un altro pianeta in missione, altri si trovavano in Galilea, altri ancora sono eletti e messaggeri, e mentre giriamo nella giostra, essi, i potenti, quelli che hanno il demonio nel cuore, vogliono “essere” ora e per sempre… Che ironia…per questo motivo succede quello che sta succedendo… che ironia, per questo motivo vince l’oscurità. E nonostante tutto. Nonostante abbiamo ancora il privilegio di parlare in un teatro, di dare una conferenza, di scrivere e fare leggere i nostri scritti, nonostante ciò riusciamo ancora ad arrivare al mondo. Come direbbe qualcuno…che bontà questa terra… Dovrebbe vergognarci che molti oppressi, loro si che sono guardati da Cristo, non possano fare questo che sto facendo io adesso: esprimersi. Dovremmo vergognarci dei bambini che questa notte moriranno senza riuscire a plasmare le loro parole di amore, di dolore, di disperazione in facebook o nelle maledette reti sociali, che per il semplice fatto di essere appunto reti già discriminano. Dovrebbe incuterci terrore cosa siamo capaci di fare e di essere. Siamo infami e questa è la Verità dell'Opera, che non siamo niente, solo un sacco di peccatori che si credono di far parte di una Tribù tramontata già duemila anni fa…Finita perché non riuscì a superare questa prova che oggi si ripete…Quella di credersi chiamati, ma non siamo neanche questo…Ce ne rendiamo conto? Non è che molti sono i chiamati e pochi gli eletti…è il fatto che non siamo neppure chiamati per la nostra attitudine. Perché non diamo parola a coloro che dovrebbero averla. I quali non sono noi stessi contro noi stessi, né “eugeniani”, né “bongiovanniani”, né maestri, né eruditi dell'Opera, della Verità, dell'amore, né niente.
A quale fine vogliamo parlare di noi a noi stessi?
Cediamo la parola, l'opportunità agli oppressi, agli emarginati, allo “zero” della sinistra di questo pianeta ma che invece occupano il primo posto alla destra di Cristo, a quelli che soffrono davvero, a quelli che Lui prende nel suo seno ogni notte consolando la loro anima, il loro spirito. Mi chiedo, fa tanto male che qualcuno non parli di Eugenio o non parli di Giorgio o disubbidisca all’uno o all'altro, alla Madonna ed a tutti i Santi? Fa più male questo che vedere morire di fame un bambino? Fa più male che vedere la terra che sta per esplodere? Fa più male che ascoltare le notizie dei telegiornali?
Non lo credo fratelli, non lo credo davvero…non fa più male che vedere il Cristo ritornare per i nostri peccati. E davvero ci siamo allontanati tanto da Dio, se crediamo di esserci così vicini, che suscita timore, vertigine, e dolore. Tanto dolore che mi vergogno di alzare lo sguardo ed osservare il Cielo.
Perdona Padre.
Erika País

Montevideo (Uruguay) , 21 gennaio 2011

martedì 25 gennaio 2011

LEGGETE LA CRONACA DEI MIEI FRATELLI AMATISSIMI. UNA TESTIMONIANZA ALLA VERITÀ DI CRISTO.

Giorgio Bongiovanni introduce la lodevole iniziativa di alcuni nostri collaboratori di Campana-Buenos Aires che hanno portato il documentario "I Messaggi Segreti della Madonna" all'interno di un carcere di massima sicurezza della loro città.

Un abbraccio



HO SCRITTO IL 21 GENNAIO 2011

Gesù disse: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, scortato da tutti gli angeli, allora siederà sul suo trono di gloria. Davanti a lui si raduneranno tutte le genti ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sua sinistra. Allora il Re dirà a coloro che sono alla sua destra: "Venite, o benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno per voi preparato sin dalla fondazione del mondo. Poiché avevo fame e mi deste da mangiare; avevo sete e mi deste da bere; ero forestiero e mi ospitaste; ero ignudo e mi rivestiste; ero malato e mi visitaste; ero in carcere e veniste a trovarmi”. (Matteo 25, 31-36).
ECCO QUESTA È LA VERITà.
GRAZIE FRATELLI, PAOLA, AGUSTIN E TUTTI VOI.

VOSTRO IN CRISTO GIORGIO

Pordenone (Italia)
21 gennaio 2011


LA PRIGIONE DELL'UOMO

Due prigioni, una dentro l'altra.
Una circondata di alti muri, filo spinato, torri di vigilanza. Già dall'automobile lungo la strada si scorge un'immensa isola di cemento che imprime in noi una sensazione di oppressione e di pesante tristezza confermata più tardi man mano che superiamo i numerosi posti di controllo. Ci troviamo nel carcere di massima sicurezza sezione 41, Campana, Buenos Aires. I reclusi hanno commesso azioni condannate dal resto della società: crimini, morte, violazioni... azioni che emergono come frutti marci da un albero interamente marcio che alcuni definiscono, in modo blasfemo, civiltà occidentale e cristiana. Al nostro ingresso nel padiglione destinato ad attività culturali vari reclusi ricevono l'ordine di aiutarci a disporre l’attrezzatura audio e video con la quale presenteremo il DVD “I messaggi segreti della Madonna". Uno di loro si avvicina, gentilmente si presenta, ci dice che lavora per la radio che gli interni hanno in quel padiglione e ci invita cortesemente a concedere un’intervista per un articolo giornalistico. “Cosa sentite entrando per la prima volta in questo posto?”, la domanda mi sorprende già con il registratore in posizione rec. La mia mancanza di riflessi mi impedisce di non essere sincero e gli confesso la sensazione di oppressione e tristezza che mi avvolge, la tensione nell'aria carica di un'aggressività latente che i detenuti
hanno interiorizzato come se fosse qualcosa di normale. Ma gli chiarisco anche, in un gesto di cordialità, senza smettere di essere sincero, che al di sopra di tutto ciò e relegando quanto detto ad un secondo piano il nostro cuore è gioioso e molto grato a loro per l'opportunità che ci stanno dando di presentare un materiale che noi crediamo veramente che possa aiutarli.
Quindi ci chiede notizie sulla nostra associazione e perché ci siamo spostati fino lì. Mentre rispondo insieme a Paola, benché io preferisca non esprimere il mio pensiero per non offendere la ovvia nostalgia che i detenuti hanno dell'esterno, penso all'altra prigione, quella che è mostruosamente grande come tutto il pianeta, quel labirinto eterno dal cui centro tutto è osservato da un minotauro con i suoi occhi rossi pieni di odio...
L'altra prigione… gli stessi crimini di violenza, morte e violazione sono configurati formando un sistema i cui elementi organizzati attorno all'intelligenza satanica siamo noi. In quest’altra prigione i reclusi non comprendono perché si trovano lì ed ignorano i propri delitti. Alienati dalla sibillina rete della sicurezza e della comodità materiale e dai grossolani piaceri sensoriali finiscono per sostenere questo sistema fino ad esaurire la propria essenza vitale, invece di usarla per denunciarlo e combatterlo. L'uomo, preda delle sue costanti bestemmie, delle sue costanti trasgressioni, ha trasformato la propria umanità in una prigione, confinando il suo spirito nella sottomissione del mondo e dei suoi poteri; e relativizzando il peso dei propri peccati ha respinto l'offerta redentrice per poter partecipare al caos portando l'oscurità in maniera implicita in tutte le azioni della sua vita quotidiana, che unite le une alle altre finiscono nel loro insieme con il disseminare morte in tutto il pianeta.
Morti... lasciate che i morti seppelliscano i morti.
I morti che non sanno che sono morti pregano la notte, invocano il Sacro nome di Cristo e quello di sua Santa Madre invano ed attraverso le preghiere, supplicando, chiedono per la loro famiglia, per il loro lavoro, per la loro salute, per denaro... ma a quale forza stanno pregando? Per cosa credono che Cristo sia venuto al mondo? Per sostenere il nostro modo di vita? Cristo è anche la distruzione di quella falsa immagine di ciò che crediamo che siamo e della conseguente errata forma di vivere che abbiamo scelto. Qualcuno può immaginare Cristo che ci insegna ad ottenere denaro, a rimanere condizionati dalla nostra famiglia e da ciò che ci circonda? Hanno visto i suoi discepoli accontentarsi di quello che erano, consegnando la propria vita a Lui, così come Lui la diede per noi. Il Cristo che ci parlò e ci parla viene come oltre 2000 anni fa tutte le notti a sussurrare alle nostre coscienze:
lascia tutto,
vendi le tue cose,
dalle ai poveri
prendi la tua croce
e seguimi.

... insegnamento essenziale del Vangelo, chiave per la sua vera interpretazione che ci lasciano con il loro esempio San Francesco di Assisi, Mahatma Gandhi, Giorgio Bongiovanni... applicabile in qualunque ambito, in qualunque circostanza, sempre. La disintegrazione dell'identità dell'io in Cristo attraverso il sacrificio e la negazione di se stessi che permette la ricostruzione dell'uomo divino, avvicinandoci alla verità che ci farà liberi per sempre. Questo Vangelo che è anche quello di Maria, di ricerca costante di perfezione, di purezza, cioè... di conversione.
Vangelo che attraverso l’ennesima lacrima di sangue ci richiama disperatamente a ricominciare questo processo estremamente difficile ed infinito ed a non lasciarlo mai più. Vangelo che per mezzo di questo meraviglioso DVD che hanno realizzato i nostri fratelli dietro la richiesta dell’Alto è giunto da quell’altra prigione alla prigione della città di Campana. Ed è arrivato fino lì per essere condiviso tramite un prigioniero di se stesso chiamato a camminare insieme a prigionieri di un sistema. Tutti stiamo trafitti dagli stessi crimini; l'oppressione, la paura e l'angoscia (che è esattamente la stessa lì dentro che là fuori) si volatilizzano in una nuvola e siamo andati a parlare col plesso pieno di luce, col cuore acceso dalla gratitudine verso il cielo di poter partecipare a questa missione come servi di un servo di Dio.
A conclusione della proiezione, le loro anime di bambini si avvicinano, ci riempiono di domande, a Paola e a me, ci chiedono di ritornare. Molte cose ancora da comprendere devono essere rivelate. Il tempo lì dentro, allo stesso modo che suo fratello lo spazio, è confinato. I responsabili del coordinamento dell'evento ci ringraziano per la presentazione; lasciamo loro alcuni DVD e fotocopie dei messaggi che potranno vedere e leggere in una piccola biblioteca. I reclusi ci dicono che parleranno con coloro che non hanno potuto partecipare per esortarli a presenziare al prossimo incontro, che ci impegniamo ad organizzare. La Verità più grande di tutti i tempi non conosce limite alcuno, abbraccia tutto e tutti, prima o poi ci raggiunge.

Ringraziamo Juan Alberto Rambaldo, Giorgio Bongiovanni e Cristo.

Agustín Saiz,
Arca Campana, 19 Gennaio 2011.

domenica 23 gennaio 2011

"PREMONIZIONI SINCRONIZZATE"

HO SCRITTO IL 21 GENNAIO 2011

ROSARIO PAVONE, UN MIO ANTICO AMICO E FRATELLO SPIRITUALE.
COMPAGNI D'INFANZIA E COMPAGNI DI FEDE E D'AMORE VERSO COLUI CHE ABBIAMO RICONOSCIUTO COME PADRE SPIRITUALE: EUGENIO SIRAGUSA.
LEGGETE QUANTO ROSARIO HA SCRITTO. UN’AUTENTICA ANALISI CHE EVIDENZIA CHIARAMENTE LA VERITà E LA MENZOGNA, IL FANATISMO E LA VERa FEDE. LA MISTIFICAZIONE E LA VERITà.
LEGGETE E MEDITATE!

G. B.
- Per tutti. In particolare per coloro che credono di appartenere alla "Tribù di Giovanni" -

Tanti e tanti anni fa, era la seconda metà degli anni '70, quando, ragazzi, avevamo la nostra piccola sede del Centro Studi Fratellanza Cosmica, vivevamo un tempo particolare di crescita e di risveglio, stimolati in questo dalla presenza e dagli scritti del fratello "maggiore" Eugenio la cui Personalità spirituale che lo guidava era stata
da tutti noi già perfettamente compresa.
Fu in quel periodo che prendemmo un vecchio registro contabile e lo adibimmo a diario, che poi scherzosamente etichettammo con il termine di "Giornale di bordo", in cui annotavamo le nostre esperienze, quello che avveniva ed il nostro intimo sentire. Per la gran parte é tutto scritto da me, ma buona parte ebbe anche Giorgio ed a seguire anche Tino e Filippo, senza contare tutti gli altri, anche i tanti coloro che si trovarono a "passare" da li...
Diversi sogni fatti venivano anche annotati, poiché contenevano elementi ed a volte conoscenze che ritenevamo importanti. Di due di questi vorrei oggi parlarvi, sogni che ho fatto io: il primo nel periodo antecedente l'arresto e la storica vicenda giudiziaria di Eugenio Siragusa; il secondo nelle settimane succedanee all'uscita dal carcere dello stesso.

I°) - "Ricordo di un uomo, condannato a morte. Quando venne preso, con voci e clamori, era come se a bordo di un camioncino, camminando, travolgesse quello che incontrava, uomini o cose (ma come se fosse anche la notizia di tutto ciò, che travolgeva). Poi vedo una stanza dove é questo uomo, seduto e calmo. Noi cerchiamo vagamente di fare qualcosa per lui. Niente: come se la sentenza o la condanna non avessero possibilità di appello.
Eppure eravamo li con lui, coscienti del fatto, rattristati ma nello stesso tempo sereni e pacati come se comprendessimo che quello che doveva accadere non si poteva mutare, anche se speravamo... Il volto dell'uomo non era chiaro, quasi evanescente... ma una sensazione mi pressava tanto che mi spinse letteralmente a fare uno zoom sul suo viso: per un attimo, ma solo per un attimo, vidi chiaro e distinto il volto di Eugenio che appena abbozzò il suo radioso sorriso.
Un attimo, dopo di ché tornò ad essere evanescente, quasi sfocato..."

II°) - Ricordo di essere nella piazza del paese che sta di fronte a casa mia, all'angolo quasi con la strada ed il bar di "Paolino" e mi trovo dinnanzi molte persone, tra cui fratelli di Nicolosi di cui vedo i volti assieme ad altri che non conosco. Attorniano tutti una figura quasi come fosse un totem o un feticcio, in un clima che molto mi ricorda l'ambiente di Erode nel famoso film "Jesus C. Superstar". Io provo un senso di fastidio, quasi di repulsione.
Alcuni di loro si accorgono di me e si precipitano tutti verso di me, portando a spalla la figura che attorniavano, un uomo che con mio sommo stupore vedo che é papà Eugenio, un Eugenio che però istintivamente ed immediatamente non sento essere come il vero, bensì un falso. Era identico nel viso, la sua tuta, lo stemma dell'Aquila su di essa, il cappellino da baseball che porta sempre, ma…on era lui. Sorrideva anche, larghi sorrisi, ma non era il sorriso che conosciamo, solare e radioso, lo percepivo bene. Forte era la mia determinazione interiore a resistere a questo inganno, ome forti il senso di fastidio e di repulsione che provavo verso di loro, i quali era come se tentassero con ogni mezzo di oinvolgermi e soprattutto convincermi che quello era Eugenio e che con loro dovevo stare, arrivando persino a sollevare un braccio di "Eugenio" per ostentarmi l'anello che portava al dito, identico a quello che ha...
Dopodiché la mia "rabbia emozionale", sfocata questa scena, mi porta ad un'altra dove mi vedo avvinghiato in mezzo a topi e serpenti, da cui faticosamente riesco a divincolarmi e gustare la sensazione liberatoria dall'incubo.
E subito mi sveglio, sudato: erano le sei meno un quarto del mattino."
Per quanto riguarda il primo sogno fu facile trovare, alla luce di quello che sarebbe accaduto in seguito, una forma di spiegazione interpretativa che lo legava alla vicenda giudiziaria di cui fu vittima Eugenio nel 1978. Un periodo, dal giorno dell'arresto sino a quello del processo, che vivemmo molto intensamente e di cui possediamo in parte appunto un resoconto in memoria che si potrebbe anche postare in seguito.
Ma per il secondo, per quanto mi sforzassi di analizzare simboli e significati come ad esempio topi e serpenti che rappresentano categorie ed atteggiamenti di bassissimo livello e verso cui in natura l'aquila é implacabile..., non sono mai riuscito a trovargli
un collegamento con il vissuto reale. A parte l'identificazione sommaria del "mandante" di tale inganno, l'Avversario, il nemico di sempre, attraverso di chi o di cosa si sarebbe servito quest'ultimo per attuarlo?
Vi confesso che per oltre 30 anni questo sogno, vivissimo e lucido nei ricordi ancor più che nello scritto, non ha trovato per me nessuna possibilità "esegetica", pur essendosi consumato, nel lontano 1995, il mio distacco dallo stesso Eugenio con una
serie di travagliate vicissitudini che pochi conoscono.
E' solo in questo tempo, in questi anni trascorsi dalla sua dipartita, che alcune vicende ed il loro inevitabile corollario mi hanno fatto lentamente metabolizzare il significato vero, profondo ed al tempo stesso tremendo di questo sogno.
E' la nota e dolorosa separazione tra Eugenio e Giorgio ad essere il sostrato su cui si adagia una triste vicenda che, paradossalmente rinvigorita dopo l'umano addio dello stesso Eugenio e con la postuma pubblicazione di alcuni video, vede una deleteria ed aspra contesa contrapporre ferocemente il fratello al fratello, ponendo in ginocchio la fraterna cristica comune unione e lasciando il Cielo sconcertato...
Umane vicissitudini, debolezze della carne, sbagli ed incomprensioni mortificano il valore dello Spirito e confluiscono in un coacervo di mistificazioni che danno origine a quel che io definisco "L'ERRORE" , che vedrà il suo culmine di blasfemìa nel tentativo, in seguito rientrato, di depotenziare la legittimità della missione di Gesù il Cristo e del Suo sacrificio, determinando confusione, disorientamento, la "fuga" e l'allontanamento di molti.
E tornando al sogno, sono sempre i "vecchi" - tra i quali per anagrafe mi colloco anch'io - con il concorso dei "nuovi", gli ultimi dell'ennesima ultima evangelica ora.., coloro che fomentano ed alimentano un dinamismo fratricida, pernicioso e velenoso, servendosi della figura di Eugenio, "portandolo a spalla", ed, nel tentativo di perseguire il fine di chi realmente li spinge a ciò, arrivano persino ad "ostentarne l'anello", ovvero il sigillo, il suo sigillo, ovvero la sua vera ed autentica opera. Il grande Messaggio Cristico, passato per la spirituale personalità di Eugenio, viene così strumentalizzato ed utilizzato come cuneo nella coscienza soprattutto di chi è ignaro od ancora non sufficientemente cosciente...,per veicolare odio e disprezzo per gli "altri", i propri fratelli...
Vi confido che anche io mi sono trovato coinvolto in questa logica devastatrice, come "topi e serpenti" potrebbero testimoniarne forse.., ma da un bel poco di tempo mi sono accorto dello sbaglio commesso ed adesso ho deciso di rendervi partecipi di queste riflessioni, poiché si può ben essere convinti di "rispettare" la memoria di Eugenio o di "difendere" le azioni di Giorgio..., ma così continuando altro non si farà che allontanarsi dalla Luce della Verità e dal profondo senso di responsabilità che ha comportato e comporta la "chiamata".
Il Maestro ci lasciò uno strumento efficace per poter esercitare il nostro discernimento, condensato in poche e semplici parole: "Dai loro frutti li riconoscerete".
Vorrei chiarire a tal fine - avrei potuto premetterlo prima - che nessuno, ripeto NESSUNO, deve sentirsi il destinatario e/o l'accusato dell'espressione dei miei pensieri, in quanto desidero solo evidenziare gli atteggiamenti, le azioni, e non puntare l'indice verso chi presuntamente può esserne stato l'autore, come si dice in gergo... "il peccato, non il peccatore…". E questo in virtù di quanto ci é stato detto, scritto e tramandato, ovvero "non giudicare", poiché é vero che nessuno di noi se lo può permettere, ché sbagliamo tutti, ché nessuno in
realtà sa cosa alberga veramente nell'intimo del fratello, ché nessuno sa realmente come si siano svolte le sue vicende, che tutti spesso siamo spinti da forze buone o meno buone ad agire... Evidenziare, constatare, riprendere: questo ci é lecito.
Ora, come si può parlare di "Leggi Cosmiche", "Padre Glorioso", "Verità di Cristo" e "Rivelazione del Consolatore", quando contestualmente si insinua il dubbio ed il sospetto verso il fratello? Quando si punta l'indice contro i propri fratelli definendoli "traditori" e seguaci dell'inganno e dell'Anticristo? I propri fratelli! Gli stessi che il Tempo ha posto sullo stesso sentiero, che sentono e lottano per le medesime cose...
Come si può pensare e dire: "A me di questi...non interessa niente!" Oppure rispondere con luciferino orgoglio: "Io lavoro, faccio questo...faccio quest'altro...tu cosa fai? Tu non fai niente!" Come si può invocare, ad ogni piè sospinto, la giustizia divina per gli altri quando si è talmente ciechi da non vedere la grande ingiustizia che commettiamo? Procede dal Padre tutto questo?
Diverse volte sono rimasto turbato e triste nel vedere il reiterarsi di questa postura ed in un paio di occasioni, come ci aveva insegnato Eugenio, "consulto" *L'Imitazione di Cristo*, e quello che ne viene fuori é simile nel contenuto: "Contro i vuoti giudizi umani" e poi "Riferire tutto a Dio, ultimo fine", che sono un invito chiaro a lasciar perdere vane contese e malsane seduzioni.
Un'ultima volta, molto amareggiato per quanto leggevo, "chiesi" di nuovo aiuto e lumi al mio Signore. Il passo che si "aprì" ve lo voglio trascrivere nelle sue parti salienti: "Sappi che l'antico avversario tenta in ogni modo di ostacolare il tuo desiderio di bene, distogliendoti da qualsiasi esercizio di devozione: distogliendoti cioè dal culto dei santi, dal pio ricordo della mia passione, dall'utile pensiero dei tuoi peccati, dalla vigilanza del tuo cuore; infine dal fermo proponimento di progredire nella virtù.
L'antico avversario insinua molti pensieri perversi, per molestarti e spaventarti, per distoglierti dalle preghiere e dalle sante letture...
...Combatti come un soldato intrepido. E se talvolta cadi per la tua debolezza, riprendi forza maggiore, fiducioso in una mia grazia più grande, guardandoti però attentamente dalla vana compiacenza e dalla superbia: é a causa di esse che molti vengono indotti in inganno, cadendo talora in una cecità pressocché incurabile. E' questa rovina degli uomini superbi, stoltamente presuntuosi, che ti deve indurre a prudenza ed indefettibile umiltà".
In verità dovremmo chiederci, con vera umiltà e cosparsi di cenere, "cui prodest?", in coloro che si riconoscono toccati dallo Spirito Giovanneo, questa deleteria dinamica atta a distruggere anziché, come dovremmo, costruire? A chi serve alimentare odio e divisione?
Di sicuro non al Padre, di certo non a Cristo, e chiaramente neanche allo spirito del Consolatore.
I Loro desiderati sono tutt'altro, e stolto é colui che pensa di poterli adattare al proprio volere.
Chi invece, con la sua arte sottile e raffinata, é riuscito ad introdursi... ed ispira le strategie peculiari della sua natura dissuasiva é il nemico di sempre, l'Avversario, lo stesso che fu all'origine della divisione tra Eugenio e Giorgio.
Chi ha intelligenza comprenda!
E' l'annientamento, la distruzione della "Tribù di Giovanni" nelle sue mire...e sta a noi evitare che questo avvenga poiché, in caso contrario, come fu un tempo per altri..., anche per noi "il Regno di Dio ci sarà tolto dalle mani e dato ad altri che ne porteranno gran frutto".
All'Intelligenza Divina non mancano certo i mezzi per mutare programmi e programmati, e gli Angeli del Signore non ci metterebbero molto a "raccogliere per le strade poveri, storpi, ciechi e zoppi" e condurli nella sala del Convito in luogo di coloro che hanno rifiutato l'invito...
Penso che questo sia molto di più di un semplice ammonimento.
In questo periodo di grande confusione dove con quotidiana frequenza sorgono nuovi messaggeri, nuovi contattati, sibillini mistici e veggenti, apostoli, profeti, loquaci canalizzatori, discepoli e con una certa inflazione le Maddalene..., in questo tempo dico, le forze della dissuasione sono più che mai operanti, osando quello che raramente veniva osato: provare, indurre in tentazione e sedurre utilizzando suadenti forme ed energie che l'imponderabile extradimensionale loro concede, e servendosi ingannevolmente anche delle figure verso cui si nutre una particolare devozione, Gesù ed Eugenio compresi...
Per riconoscere chi "servono" costoro forse qui potrebbe entrare in gioco il tanto decantato discernimento: se antepongono i veri valori dello spirito a quelli illusori della mera retorica pseudo-spirituale, se alimentano la comunione delle anime e non la loro divisione, se il loro fare edifica e non distrugge, se manifestano l'umiltà vera del silenzio e della comprensione anziché quella servile e bugiarda delle parole, se amano rimanere semplici tra i "piccoli" piuttosto che mostrare adulazioni ed esaltazioni sulla loro "esclusività", se accusano le mille e una oppressioni dell'Anticristo invece di vedere il "maligno" nei propri fratelli, se si spendono nel soccorso del proprio fratello che abbisogna...in luogo di presenziare solo quando il loro ego viene offeso, se hanno l'amorevole pazienza di tendere sempre la mano al fratello che non ha ancora compreso in luogo di "selezionare" e sentenziare, se le loro parole riscaldano l'animo ed illuminano lo spirito piuttosto che turbarli nel dubbio e nel fanatismo dogmatico, se aprono il loro cuore anche nelle piccole cose piuttosto che annunciare roboanti rivelazioni ed improbabili salvezze nella carne, se dimostrano di saper scindere l'umano dallo spirituale invece di avvolgere il tutto nell'ebbrezza dell'esaltazione, se amano grandemente la Giustizia sapendola radicata nella luce dell'Amore anziché mistificare con essa le insane velleità, se intimamente sono devoti a Cristo e nel suo sacrifico vedono la legge maestra dell'evoluzione e non invece la debolezza o addirittura il dubbio del fallimento, se...se fanno ciò vi é una buona probabilità che costoro servano il Bene di Cristo.
Ma se fanno l'opposto vi é la quasi certezza che servano l'Altro.
In verità noi pensiamo di essere grandi, importanti, indispensabili, lo abbiamo sempre creduto, solo gli ipocriti lo negherebbero; ma la realtà potrebbe essere diversa: il passato ed il presente della "nostra Opera" potrebbero costituire né poco né meno che un granello di un pugno di sabbia assieme a tantissimi altri granelli che concorrono quanto e forse meglio di noi nel "lavoro" di risveglio delle anime e delle coscienze ed in quello di aiuto e sostegno alle tante cause della Vita. E forse con molta più coerenza di tanti di noi.
Siamo "nulla" o ben poca cosa in vero: una profonda immersione nelle tonificanti acque dell'umiltà ci farebbe molto bene.
"Il Padre chiama", sento dire da qualcuno, e non penso che abbia tutti i torti, poiché i tempi stringono e pesano sempre di più ed Egli è addolorato che tanto "seme" possa disperdersi invece di recare copioso frutto.
Ma Lui ci vuole in quella maniera: semplici e puri come i bambini, puliti nei pensieri e nelle intenzioni, tutti pervasi dallo "spirito del servitore", adamantini, fiduciosi ed aperti verso il fratello che, magari ancora non conosciamo e malgrado le apparenze, é coinvolto anche lui nel grande programma di "Rinnovatio" che avrà come suo primo evento eclatante il ritorno del Figliuol dell’Uomo.
Le diffidenze, i dubbi, i sospetti, le maldicenze, le calunnie, le esaltazioni e le "investiture" , i dogmi e gli anatemi, mettiamoli da parte e lasciamoli pure a coloro che senza di essi non trarrebbero più alimento per sopravvivere...
Se crediamo veramente di essere stati "chiamati" ad infoltire l'esigua schiera "di coloro che amano la croce di Gesù" ed acquisire quindi quelle caratteristiche "genetiche" di cui parlava il Maestro nel famoso discorso della Montagana, per poi trasmetterle alle generazioni future, se vogliamo veramente questo...andiamo avanti stringendoci tutti sotto la volontà del Padre e la Legge di Suo Figlio le quali, al contrario di quanto qualche stolto continua ancora a dire, sono univoche ed in perfetta sintonia.

Fraternamente. s. p.

Gaggi-Messina (Italia)

20 gennaio 2011

LA REINCARNAZIONE

HO SCRITTO IL 21 GENNAIO 2011:
UNA LEGGE UNIVERSALE INDISPENSABILE ALL' EVOLUZIONE SPIRITUALE DELL'UOMO.
LA LEGGE PERFETTA PER ECCELLENZA, CAUSA-EFFETO: CIÒ CHE SEMINI RACCOGLI.
LA VERA MANIFESTAZIONE DELL'INFINITA MISERICORDIA DELL'ALTISSIMO PADRE CREATORE DEL CIELO E DELLA TERRA E, NELLO STESSO TEMPO, L'ESPRESSIONE SUPREMA DELLA SUA SANTA GIUSTIZIA.
IL POTERE TIRANNICO E DIABOLICO HA SEMPRE CERCATO DI NASCONDERE QUESTA GRANDE VERITÀ PER PAURA E IGNORANZA. PER SCHIAVIZZARE E SOTTOMETTERE LE ANIME. MA, LA VERITÀ, GRAZIE AI MAESTRI D'ORIENTE E ALLO STESSO MAESTRO DEI MAESTRI GESÙ CRISTO, HA TRIONFATO SULLA MISTIFICAZIONE.
LEGGETE L'ALLEGATO DOSSIER SULLA REINCARNAZIONE E QUINDI, COME SEMPRE, VI INVITO A MEDITARE E DEDURRE.

G.B


LA REINCARNAZIONE ERA ACCETTATA dal CRISTIANESIMO ORIGINALE

Il concetto della reincarnazione è stato più volte mal interpretato dentro al Cristianesimo al punto da essere stato dichiarato anatema, eresia in un certo momento storico per ragioni politiche, dopo che il Cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale dell'Impero Romano. Decisione presa nonostante il concetto della Reincarnazione fosse trasmesso chiaramente nella Bibbia e professato da alcuni padri della Chiesa.
Fortunatamente, grazie alla ricerca di molti storici ed alla scoperta recente di vari documenti che rivelano nuove prospettive sulle origini del Cristianesimo, oggi sappiamo come, quando e perché è scaturito questo apparente disaccordo tra la Teologia Cristiana ufficiale e la dottrina della reincarnazione. Se la reincarnazione era un'idea che circolava tra i primi cristiani, perché è sparita dalla religione cristiana così come la conosciamo oggi?
È difficile da credere, ma chi proscrisse il concetto di reincarnazione dal Cristianesimo fu... un imperatore romano!
E lo fece per propositi molto mondani.
Agli inizi del quarto secolo le più potenti fazioni cristiane erano in lotta le une contro le altre per motivi di influenza e potere, mentre contemporaneamente l'Impero Romano si sgretolava. Nell'anno 325 D.C.., in un nuovo tentativo di rinnovare l'unità dell'impero, il dittatore assoluto l’Imperatore Costantino convocò i leader delle fazioni cristiane in lotta al Concilio di Nicea. Egli offrì loro tutto il suo potere imperiale a beneficio dei cristiani se essi avessero risolto le loro differenze ed avessero adottato un unico credo. Le decisioni che ne seguirono durante questo Concilio gettarono le basi per la fondazione della Chiesa Cattolico Romana. Successivamente i libri della Bibbia sarebbero stati pubblicati e anche 'corretti'. Per promuovere l'unità, tutti i credi in conflitto con il nuovo credo sarebbero stati scartati. Durante il processo le fazioni e gli scritti che supportavano la reincarnazione furono rifiutati.
Apparentemente alcuni cristiani continuarono a credere ancora nella reincarnazione dopo il Concilio di Nicea, perché nell'anno 553 D.C. la Chiesa si trovò ad affrontare di nuovo questo concetto della reincarnazione e condannarlo esplicitamente. Nel Secondo Concilio di Costantinopoli il concetto della reincarnazione, insieme ad altre idee contenute nell’espressione "preesistenza dell'anima”, fu decretato crimine meritevole della scomunica e dannazione (anatema).
Nell'anno 543 dell'era presente, l'Imperatore Giustiniano, considerato dagli storici l'ultimo imperatore romano, convocò un sinodo a Costantinopoli, con l'unico proposito di condannare gli insegnamenti di Origene sulla dottrina della reincarnazione benché il pretesto fosse un altro: deliberare sui "Tre Capitoli" delle chiese dissidenti, considerate da Giustiniano ribelli ed eretiche che non dipendevano direttamente dal potere di Roma. Origine era allora il più rispettato ed amato Padre della Chiesa cristiana originale.
Il Mandato Imperiale contro il Papa
Il concilio, noto anche come il Secondo Concilio Ecumenico, fu presieduto da Eutiquio, aspirante al patriarcato di Costantinopoli, ovviamente assoggettato a Giustiniano, e contò sulla presenza di 165 vescovi.
Ma il Papa Virgilio, la cui presenza era stata richiesta dall'Imperatore, si oppose fortemente al concilio e si rifugiò in una chiesa a Costantinopoli, timoroso dell'ira vendicativa del malvagio Imperatore. Il Papa non fu presente a nessuna delle deliberazioni né inviò alcun rappresentante e pertanto non accettò mai che la dottrina della reincarnazione fosse prescritta dal credo cristiano.
Il concilio, sotto il totale controllo dell'Imperatore e nell'assenza del Papa, elaborò una serie di anatemi. Alcuni storici dicono che gli anatemi furono 14 mentre altri che furono 15, elaborati intenzionalmente contro le tre scuole di pensiero qualificate come eretiche i cui credi Giustiniano considerava nemici dei suoi interessi politici e che trovavano in Origene il loro teologo più autorevole. Detti documenti divennero noti da allora come "I Tre Capitoli". Due degli anatemi elaborati da Giustiniano sono i seguenti:
1 Contro chiunque dichiari o pensi che l’anima umana preesisteva, ossia che sono stati prima spiriti e sacre potestà ma che, sazi della visione di Dio, si sono volti al male, e in questo modo il divino amore è morto in loro e sono pertanto divenuti anime e condannati al castigo dentro corpi, anatema sia.
2. Contro chiunque dichiari o pensi che l’anima del Signore preesisteva ed era unita con Dio il Verbo prima della Incarnazione e della Concezione della Vergine, anatema sia. 

Molti dei Padri della Chiesa Cristiana accettavano l'insegnamento del cosiddetto Cristianesimo Esoterico che difendeva la verità sulla reincarnazione.

"Non ho messo per iscritto tutto ciò che penso poiché c'è un cristianesimo esoterico che non è per tutta la gente." San Clemente di Alessandria (150-220).

"L'Anima vive più di una volta in corpi umani, ma non può ricordare le sue esperienze anteriori." Dialogo con Trifo, Giustino Martire (100-165).

Considerato il Padre della Scienza della Chiesa, Origene (185-254) sosteneva:

"La preesistenza dell'anima è immateriale, pertanto non ha principio né fine. Le predizioni dei vangeli non possono essere state scritte per essere interpretate letteralmente. C’è un processo costante verso la perfezione. Tutti gli spiriti sono stati creati senza colpa e tutti devono ritornare, alla fine, alla perfezione originale. L’educazione delle anime continua nei mondi successivi. L’anima frequentemente si incarna e esperimenta la morte. I corpi sono come bicchieri per l’Anima, la quale gradualmente, vita dopo vita deve mano a mano riempirli. Prima il bicchiere di fango, poi il bicchiere di legno, dopo di vetro e per ultimo d’argento ed oro”.

È in questo evento, presieduto da un monarca e non da un religioso, che il cristianesimo condanna l'idea della reincarnazione. Ma il potere di Giustiniano fu più che sufficiente per far sì che la sua decisione personale di proscrivere la reincarnazione dal canone cristiano prevalesse al di sopra del credo dello stesso Papa. I successori di Virgilio, incluso Gregorio il Grande (590-604), benché si trovassero ad affrontare successivamente altri argomenti sorti a partire dal Quinto Concilio, non menzionarono assolutamente niente sui concetti di Origene relativi alla dottrina della reincarnazione.
Le trappole di un politico astuto
Giustiniano forzò l'accettazione della sua decisione personale di fronte a quella che aveva tutta l’apparenza di una mera assemblea di vescovi, che non fu mai realmente un concilio, poiché non contò né sulla presenza né sull'approvazione del Papa.
Dopo tutto, quale vescovo avrebbe potuto opporsi a lui e rifiutarsi di seguire i suoi ordini?
È da allora che la nozione della reincarnazione sparì dal pensiero cristiano in Europa e molti credono ancora oggi che la non accettazione della reincarnazione sia un vero dogma ispirato.
Tutto per decisione di... un imperatore romano.
È un fatto certo che alcune sette cristiane e scrittori accettavano la reincarnazione come un'estensione degli insegnamenti di Cristo. Origene di Alessandria, uno degli acclamati Padri della Chiesa e descritto da San Gregorio come "il Principe dell'insegnamento Cristiano nel terzo secolo", scrisse: "Ogni anima viene a questo mondo fortificata dalle vittorie e debilitata dalle sconfitte delle sue vite precedenti."
Perché la Chiesa si sforza tanto a screditare la reincarnazione? L'impatto psicologico della reincarnazione può essere la migliore spiegazione. Una persona che crede nella reincarnazione assume la responsabilità della propria evoluzione spirituale attraverso la rinascita. Lui o lei non hanno bisogno di sacerdoti, confessionali o riti per evitare la maledizione, idee queste che certamente non fanno parte degli insegnamenti di Gesù. La persona deve solamente essere responsabile delle proprie azione verso se stesso e gli altri. Credere nella reincarnazione elimina la paura dell'inferno eterno che la Chiesa usa per disciplinare il suo gregge. In altre parole, la reincarnazione corrode direttamente l'autorità ed il potere della dogmatica Chiesa. Non è strano allora che questo concetto innervosisca così tanto i Difensori della Fede. Mediante quell’atto stravagante la Chiesa difendeva la dottrina del cielo e dell'inferno e le pene eterne perché accentrava più potere nelle sue mani. E in questo modo la reincarnazione fu proscritta commettendo uno dei più gravi equivoci del cristianesimo.
Nella Bibbia esistono sufficienti riferimenti al fenomeno della reincarnazione che permettono di argomentare che l'antico popolo di Israele conosceva il concetto e che questo era parte essenziale del credo di alcune sette, principalmente per gli Esseni ed altre che praticavano la Cabala, Kabbalah.
Per i cristiani in particolare i passaggi più significativi sulla reincarnazione possono essere trovati nelle parole di Gesù stesso nei Vangeli.
Vediamo alcuni esempi.
Nel passaggio della trasfigurazione Gesù dice ai suoi discepoli:
“Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.
Matteo 17:10-13, Marco 9:11-13, Luca 9: 33
(Lasciando sottintendere che Giovanni il Battista era la reincarnazione del profeta Elia).
Gesù parla ai suoi discepoli di Giovanni il Battista:
E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda.
- Matteo 11:14-15
Dichiarando esplicitamente che Giovanni il Battista è la reincarnazione del profeta Elia.
Passando Gesù vide un uomo che era cieco dalla nascita.
Ed i suoi discepoli gli domandarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli
nascesse cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.
- Giovanni 9:1-3
(Intendendo che l'uomo aveva vissuto prima di nascere cieco nella presente esistenza).
Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada
(Matteo 26,52).
La Chiesa ha preferito infondere in noi la paura dell'inferno e la condanna eterna, piuttosto che elargirci la conoscenza, indispensabile per poter scegliere ed essere indipendenti dall'ubbidienza cieca o dalle promesse di entrare in Paradiso.
Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Giovanni 21:25.
Si dice che la Bibbia non insegni la Reincarnazione perché in essa non si trova scritto questo insegnamento e pertanto non esiste questa possibilità. Gesù Cristo ha lasciato il suo insegnamento stratificato per il circolo interno e per il circolo esterno, per il pubblico e per il privato, come chiaramente lo sottolineano questi versetti biblici:
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Matteo 7:6.
Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono e pur udendo non odono e non comprendono. 
Matteo 13:11,13.
Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, 35perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:
Matteo 13:34,35.
«A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole”,
Marco 4:11.
"Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.
Marco 4:33,34.
«A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché vedendo non vedano e udendo non intendano."
Luca 8:10
Nonostante il decreto del 553, la fede nella reincarnazione persistette tra i credenti. Furono necessari altri mille anni e molto spargimento di sangue per cancellare completamente l'idea. Agli inizi del secolo tredici, i Catari, una devota ed illuminata setta di cristiani che credevano nella reincarnazione, fiorirono in Italia e nel sud della Francia. Il Papa lanciò una crociata per fermare una simile eresia, mezzo milione di persone furono massacrate. I Catari furono completamente spazzati dalla carta geografica. Questa epurazione segnò il passo per la successiva brutale Inquisizione che sarebbe incominciata presto. Non solo credere nella reincarnazione era causa di persecuzione, ma anche qualunque idea metafisica che cadesse fuori dal dogma della Chiesa.
Oggi a causa della naturale evoluzione umana e del risveglio mentale attuale (il risveglio non è uguale per tutti dato che ci sono anime con più e con meno esperienze) la maggioranza accetterebbe la reincarnazione ed altre verità per ispirazione e non per dogma.
Tratto da: http://martinmukta.spaces.live.com/blog/cns!2E46ADCE1E00FE16!243.entry

giovedì 20 gennaio 2011

DAL CIELO ALLA TERRA LA SECONDA VENUTA DI CRISTO

CHI HA ORECCHIE ASCOLTI!
GESÙ CRISTO MANTERRÀ LA SUA PROMESSA:
“…E vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria” (Matteo 24-30).
EGLI RITORNERÀ IN CORPO, ANIMA E SPIRITO E SI MOSTRERÀ A TUTTO IL MONDO. MILIARDI DI PERSONE ASCOLTERANNO LA SUA VOCE. IL TEMPO DELLA SUA MANIFESTAZIONE POTRÀ AVVENIRE MENTRE SI CONSUMA UN OLOCAUSTO NUCLEARE SE L'UMANA FOLLIA CONTINUA A GALOPPARE COME UN SOMARO MATTO O IMMEDIATAMENTE DOPO EVENTI CATASTROFICI NATURALI CAUSATI DALL’OSCILLAZIONE DELL’ASSE MAGNETICO TERRESTRE E DA UNA NUOVA DERIVA DEI CONTINENTI. LO SPOSTAMENTO DEI POLI ED IL CONSEGUENTE LORO ASSESTAMENTO È PROVOCATO PRINCIPALMENTE DAI VOSTRI ESPERIMENTI NUCLEARI; LA DERIVA DEI CONTINENTI È DOVUTA INVECE AD UN INDISPENSABILE RIEQUILIBRIO EVOLUTIVO DEL PIANETA STESSO.
GESÙ CRISTO NON RITORNERÀ SOLO, MA INSIEME ALLE SUE LEGIONI ANGELICHE.
“Quando verrà il Figlio dell’uomo nella sua gloria e tutti gli angeli saranno con lui, allora egli sarà assiso sul trono di gloria. Tutte le genti saranno raccolte davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.” (Matteo 25-31-32).
COME VI ABBIAMO NUMEROSE VOLTE RIPETUTO SIAMO NOI GLI ANGELI DI IERI, GLI EXTRATERRESTRI DI SEMPRE PROVENIENTI DA ALTRI MONDI FISICI, SIAMO VOSTRI FRATELLI CHE HANNO SVILUPPATO UNA SUPER CIVILTÀ. ALTRI ESSERI ANGELICI SUPERIORI A NOI VENGONO DA MONDI SPIRITUALI E ASTRALI, ESSI SONO I NOSTRI MAESTRI COSMICI, LE NOSTRE GUIDE. NOI E LORO SIAMO GLI ANGELI E GLI ARCANGELI A CUI FA RIFERIMENTO GESÙ NEL VANGELO.
EGLI HA PROMESSO DI RITORNARE NELLO STESSO MODO COME È SALITO IN CIELO: «E, detto questo, mentr'essi guardavano, si levò in alto, e una nuvola lo nascose agli occhi loro. E come essi avevano ancora gli occhi fissi in cielo mentr'egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti presentarsi, e dire: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo” (Atti degli Apostoli 1-11).
LA PROMESSA DEL RITORNO DI GESÙ NON È SOLO UNA LIETA NOVELLA PER DONARE SPERANZA AGLI UOMINI, MA UNA CERTEZZA ASSOLUTA. È UNO DEI COMANDAMENTI CHE CRISTO HA LASCIATO AI CRISTIANI ED ANCHE AI LAICI. (A tal proposito vogliamo ricordare a tutti che è nel cuore di Dio anche la persona non credente che mette in pratica gli insegnamenti di Cristo). GESÙ CRISTO INFATTI RACCOMANDA DI OSSERVARE I SUOI RITI SOPRATTUTTO IL BATTESIMO, RICORDANDO QUELLO AVVENUTO SUL FIUME GIORDANO PER MANO DI GIOVANNI IL BATTISTA, E LA SANTA COMUNIONE IN MEMORIA DELLA SUA PASSIONE, MORTE E RESURREZIONE ED ESORTA I CREDENTI A CONFIDARE NEL PRECETTO DELLA SUA SECONDA VENUTA.
IL VERO SIGNIFICATO DELLA VENUTA DI CRISTO QUINDI NON È UN MESSAGGIO DI SPERANZA, MA UNA CERTEZZA DI FEDE SU CUI SI FONDA IL CUORE DELLA CRISTIANITÀ E LA REDENZIONE DEI GIUSTI.
NEL VANGELO, INFATTI, EGLI NON PARLA DI SE' STESSO SOLAMENTE IN RIFERIMENTO AI TEMPI IN CUI STAVA OPERANDO SULLA TERRA; OLTRE CHE DELLA SUA MORTE, DELLA SUA PERSECUZIONE E DEL SUO SACRIFICIO, CRISTO PARLA SPESSO CON I SUOI APOSTOLI DEL FUTURO.
NESSUNO CONOSCE IL GIORNO E L’ORA DELLA SUA VENUTA, MA SECONDO I SEGNI E GLI EVENTI CHE IL PADRE STA MANIFESTANDO SULLA TERRA QUESTO È IL TEMPO DEL RITORNO DEL FIGLIO DELL'UOMO.
È CERTO E VERISSIMO CHE LUI RITORNERÀ E SARÀ IL TEMPO DEL GIUDIZIO.
CON LA SUA SECONDA VENUTA CRISTO CONFERMA LA VERA NATURA DIVINA DI SUO PADRE DIO, IL CREATORE, CHE NON È SOLO L’AMORE, MA ANCHE E SOPRATTUTTO LA GIUSTIZIA, VALE A DIRE LA MANIFESTAZIONE DELL’ORDINE E DELL’ARMONIA NELL'INTERO EDIFICIO COSMICO.
GESÙ RACCOMANDA AI SUOI DISCEPOLI DI NON TEMERE DI PERDERE LA PROPRIA VITA E DI NON ACCUMULARE TESORI SULLA TERRA, NE DI AFFANNARSI PER LE UMANE COSE.
“Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. (Matteo 6, 31) AL CONTRARIO CHIEDE LORO: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. (Matteo 6, 34).
“CERCATE IL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA” DICE GESÙ.
QUESTA FRASE AVALLA QUANTO NOI ABBIAMO ESPRESSO PRECEDENTEMENTE.
SOLO NEL TEMPO DEI VANGELI PER LA STESSA VOLONTÀ DEL PADRE È STATO PERMESSO A CRISTO DI ANTEPORRE L’AMORE ALLA GIUSTIZIA PER AIUTARE AGLI UOMINI. UNA OFFERTA DI REDENZIONE E DI PERDONO PER TUTTA L'UMANITÀ, MA CHE È STATA ACCOLTA SOLO DA COLORO CHE HANNO CREDUTO IN LUI.
INFATTI CRISTO NON RACCOMANDA AL PADRE TUTTI GLI UOMINI, MA SOLO COLORO CHE METTONO IN PRATICA I SUOI INSEGNAMENTI E CONDANNA GLI IPOCRITI E I FALSI.
LEGGETE IL SEGUENTE PASSO DEL VANGELO E NON DIMENTICATE MAI QUESTA FRASE : “IO NON PREGO PER IL MONDO, MA SOLO PER COLORO CHE MI HAI DATO”.
“Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.” (Giovanni 17, 9-20-21)
“All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». (Matteo 8, 10-12).
GESÙ RICHIAMA INOLTRE ALLA GIUSTIZIA DEL PADRE PER CONDANNARE LE CITTÀ DI GERUSALEMME, CAFARNAO E BETSAIDA AD UNA SORTE PEGGIORE DI QUELLA TOCCATA A SODOMA E GOMORRA, PER NON AVER CREDUTO AI SUOI MIRACOLI.
“Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. Poiché vi dico che d’ora innanzi non mi vedrete più, finché diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! (Matteo 23, 37-39).
«Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra.
E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sodoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!
Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!» (Matteo 11, 20-24).
LA SUA STESSA SECONDA VENUTA È ANTICIPATA DA UN EVENTO DI GIUSTIZIA. IL FIGLIOL DELL’UOMO
RITORNERÀ INFATTI QUANDO NESSUNO LO ASPETTA:
“Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca,  e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo”. (Matteo 24, 37-39).
ALLO STESSO MODO IL LIBRO DELL’APOCALISSE SCRITTO DALL’APOSTOLO GIOVANNI SI CONCLUDE CON IL TRIONFO DELLA CELESTE GERUSALEMME E CRISTO È IL GIUDICE CHE CONDANNA GLI ASSASSINI DELLA VITA E I DISUBBIDIENTI ALLA MORTE SECONDA, LA PUNIZIONE DELLO SPIRITO, E CHE NEL NUOVO REGNO CONCEDE LA VITA ETERNA AGLI ELETTI E A TUTTI COLORO CHE HANNO AVUTO FEDE IN LUI.
QUESTO IN STRETTISSIMA SINTESI È IL CONCETTO, CHE ANCORA UNA VOLTA, PER VOLERE DEI NOSTRI MAESTRI COSMICI E DELL'ALTISSIMO ADONAY ABBIAMO VOLUTO MANIFESTARVI, AFFINCHÈ I VOSTRI SPIRITI SIANO LIBERI DAL DUBBIO CHE L'ANTICO AVVERSARIO DI CRISTO, IL MALIGNO, VUOLE INSINUARE NELLE VOSTRE MENTI, CIOÈ CHE CRISTO HA DIMENTICATO I SUOI FRATELLI E CHE NON TORNERÀ PIÙ.
NON SARÀ COSÌ LA VERITÀ, L'ASSOLUTA VERITÀ È CHE GESÙ RITORNERÀ VITTORIOSO PER LA GIOIA DEI GIUSTI E DEGLI ELETTI.
PACE!
DAL CIELO ALLA TERRA
TRAMITE GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO
Pordenone (Italia)
18 gennaio 2011. Ore 20:41


l’ultimo sigillo – il ritorno

setun shenar e ithacar comunicano:

spesso rivolgete la seguente domanda al nostro operatore: “Lei cosa pensa del ritorno del Cristo, della Sua seconda venuta? Come lo immagina, come sarà la Sua apparizione nel mondo?”.
la risposta a questa domanda l’avete ascoltata numerose volte e ancora una volta noi, esseri di luce, vogliamo ribadire quanto il nostro operatore vi ha già detto.
la seconda venuta di gesù cristo sarà fisica e visibile a tutto il mondo e a tutta la popolazione mondiale.
questa chiara ed inequivocabile profezia la potrete trovare in uno dei vostri libri sacri, la bibbia, in particolare in ciò che voi chiamate il nuovo testamento. nel capitolo primo, infatti, versetto 9, degli atti degli apostoli troverete le seguenti affermazioni e i seguenti fatti realmente accaduti: “E dette queste cose, mentre essi guardavano, Gesù fu elevato e una nuvola accogliendolo lo tolse dinnanzi ai loro occhi e come essi avevano gli occhi fissi in cielo mentre Egli se ne andava ecco che due uomini vestiti in bianche vesti si presentarono loro e dissero: - Uomini di Galilea perché state a guardare verso il cielo, perché piangete? Questo Gesù che è stato tolto da
voi ed assunto dal cielo verrà nella medesima maniera che l’avete veduto andare in cielo -. Allora
essi tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato Oliveto che è vicino a Gerusalemme…”.
cari amici della terra, gli esseri che annunciavano e che spiegavano agli apostoli perché il figlio dell’uomo gesù era stato assunto in cielo e il modo nel quale egli sarebbe ritornato, eravamo noi.
noi, esseri di luce, abbiamo accolto in una nube celeste, cioè in una nave stellare di luce, il figlio di dio, gesù cristo, perché siamo noi i suoi angeli, gli angeli del passato, gli angeli di sempre, quelli che oggi voi definite alieni, extraterrestri, uomini del cosmo, angeli in astronave , ecc..
non stupitevi se esseri di altri mondi si definiscono angeli perché il paradiso non esiste solo nei mondi spirituali della luce ma anche il cosmo, l’universo, altri pianeti abitati possono essere il paradiso. gesù cristo disse infatti: “La Casa del Padre mio è fatta di molte stanze” e le stanze sono i pianeti, i soli, le galassie.
il paradiso è uno stato dimensionale nel quale risiedono esseri redenti dalla luce cristica che hanno vinto la materia portando i loro spiriti a perdere la densità del corpo materiale per acquisire un corpo prevalentemente o totalmente di energia-luce, a seconda dell’evoluzione di ciascun essere. esistono inoltre mondi materiali neI qualI lo spirito incarnato nella materia vive il paradiso terrestre o eden. questo avviene in miliardi e miliardi di pianeti del cosmo e presto avverrà anche sul vostro pianeta.
amore, giustizia, pace, armonia, equilibrio sono i pilastri fondamentali a cui vi dovete sorreggere e con i quali vi dovete continuamente confrontare se desiderate vivere la redenzione dei vostri spiriti preparando insieme a noi il glorioso ritorno del Maestro dei maestri gesù cristo nostro e vostro Signore.
noi abbiamo accompagnato il cristo gesù durante tutta la sua missione sul vostro pianeta e noi siamo ritornati sulla terra per testimoniare la sua opera. ricordatevi che il cristo non ha ancora compiuto la sua missione, essa si compirà con il giudizio finale.
vi ribadiamo ancora una volta, così come scritto negli atti degli apostoli, che gesù, compenetrato dal cristo, si manifesterà rivelandosi al mondo con il suo corpo resuscitato, e scenderà dal cielo da una di queste celesti nuvole di luce..
preparatevi dunque perché questo evento sarà prossimo!
prima di questa manifestazione, cioè durante il tempo nel quale state vivendo, stiamo manifestando i segni della sua presenza che annunciano il suo ritorno.
uno di questi segni, vive in mezzo a voi e porta nel suo corpo il regale sigillo del sacrificio sul golgota. egli è una voce che grida nel deserto.
questo abbiamo detto per essere chiari e trasparenti come sempre lo siamo stati e come sempre lo saremo.
pace a tutti!
dal cielo alla terra
setun shenar e ithacar,
angeli delle milizie celesti,
salutano con fraterno amore
tramite giorgio bongiovanni
stigmatizzato
Santa Fè (Argentina)
15 febbraio 2007. Ore 16:30

martedì 18 gennaio 2011

La voglia di fare del piccolo gruppo che sta nascendo in Messico


Ci ritroviamo nuovamente con il sentimento nel nostro cuore, condiviso da ognuno di noi anche con le proprie famiglie, di un nuovo approccio alla vita ricordando che la nascita di Cristo significa iniziare un anno di nuove sfide. Così, secondo accordi della settimana precedente, organizziamo una riunione nel "Parco dei Giornalisti" vicino alla stazione della metro Fray Servando, un luogo molto confortevole per le famiglie, per gli sportivi, per gli amanti degli animali, per i più piccoli e per gli anziani che accorrono per poter ballare all’aperto.
Ci diamo appuntamento: Francisco, Cecilio, Carlos, Raúl, Alejandro e chi scrive.
Alejandro viene da lontano,Toluca, e ci racconta che è riuscito ad arrivare all'appuntamento a dispetto dei problemi e altre difficoltà che si antepongono alla sua volontà; così lo abbiamo messo al corrente dei particolari dell'opera, abbiamo commentato i messaggi, discusso delle attività che abbiamo realizzato e delle aspettative per i prossimi mesi.
Vi facciamo notare che nuovamente ci ha accompagnato la presenza di sfere nel cielo; nell’area dove ci siamo incontrati una sfera bianca ed un’altra rossa si sono presentate nel cielo facendo movimenti e scintilii, scomparendo poco dopo; credo che ci vogliano accompagnare alle riunioni.

Rivediamo la disposizione del parco dove c’è una piccola area al coperto con gradini, che potrebbe prestarsi alla presentazione del video insieme all’associazione Venustiano Carranza, di cui Cecilio si occuperà dei particolari.
Il nostro fratello Rafael non ha potuto accompagnarci ma lo contattiamo telefonicamente e ci annuncia che un gruppo di amici di Querétaro sono desiderosi di riunirsi con noi in qualsiasi momento. Approfittiamo per visitare anche una Casa di Riposo “Casa Hogar e Centro diurno per Anziani Arcelia Nuto de Villamichel” che si trova vicino al parco: Luis Lara Pardo No.28 Col. Jardín Balbuena, dove abbiamo un appuntamento con la responsabile per presentarle il nostro lavoro; decidiamo così di presentare il video dei Messaggi Segreti della Madonna al pubblico della Casa di Riposo Domenica 16 Gennaio alle ore 10:00.
È interessante analizzare che ognuno di noi cerca di dedicare parte del nostro tempo, apportare le nostre energie per far crescere l’Opera, ma è giusto riconoscere che l'Opera ci nutre, che con il tempo ci ha ricaricato aiutandoci a mantenere la Fede e i piedi saldi a terra, trasformando gradualmente le nostre debolezze, facendoci capire i nostri errori. Lavorando con i fratelli per l’Opera si riesce a seguire e a mettere in pratica quello che il Cielo ci trasmette tramite il nostro fratello Giorgio.

Un abbraccio Fraterno.
Jesus Venegas C.
PRO ARCA MEXICO

Come sarebbe il mondo oggi, se anche il comunismo avesse avuto nel suo DNA il cristianesimo?

Solo nella piena libertà l’uomo può essere libero di crescere, per questo motivo Dio ci ha concesso il libero arbitrio, che sarebbe la libertà individuale. Molti di noi, non dico tutti perché sono certa che ci sono persone che non desiderano questo, ma moltissimi di noi compresa me, sognano un mondo diverso, un mondo dove le disuguaglianze sono annullate, dove non c’è l’individualismo, dove non vi sono popoli che vivono di stenti o che muoiono di fame, dove non esiste il ricco e il povero o la classe media, ma tutti siano nella condizione di essere la classe media.
Chi non ha queste idee ci rivolgerà contro l’accusa di essere dei comunisti, dimenticando che prima di Marx questa idea di uguaglianza era scritta da duemila anni nei vangeli degli apostoli, parole dette da Gesù Cristo in un’epoca in cui la parola comunista non esisteva, esisteva la parola comunità, la comunione, che poi ha lo stesso identico significato, ma ha un suono nella mente, più digeribile per alcuni anticomunisti sfegatati.
Mi sono chiesta cosa sarebbe successo se nella Russia di Lenin e di Stalin la chiesa ortodossa e anche quella Cattolica non fosse stata perseguitata, ma un loro alleato, cosa sarebbe successo se Lenin fosse stato credente? Ora si vivrebbe in un mondo completamente diverso, innanzitutto si sarebbero avverate le direttive che Cristo ci ha dato, e poi il comunismo si sarebbe propagato nel mondo forte dell’avvallo della chiesa.
Invece il paradosso che ne è venuto fuori è che loro, i comunisti che erano atei, propagandavano e mettevano in pratica le parole di Cristo, facendo guerra alla Chiesa, perché non credevano in Dio, e quelli che invece propagandavano le parole di Cristo perché ne erano i vicari non mettevano in pratica le sue parole.
Tuttora la chiesa non mette in pratica le parole di Cristo, altrimenti sarebbe una chiesa poverissima e senza lussi, e soprattutto non sarebbe amica di quei stati che professano come loro religione il capitalismo prima di Cristo.
Detto questo, il comunismo non è stato perdente solo perché era contro la religione, ma perché era contro la libertà individuale, io che sono sempre stata di sinistra, non riuscivo a capire perché in molti messaggi veri o presunti, la Madonna avesse sempre tuonato contro il comunismo come fosse il peggiore dei mali, in verità penso che il peggiore dei mali sia il capitalismo selvaggio, che lascia morire di fame milioni di bambini innocenti.
In fondo la base di quella società era l’uguaglianza, ciò che ci aveva insegnato suo figlio, però giustamente estromettere Dio dalla vita dell’essere umano era ed è una cosa ingiusta perché l’uomo deve essere libero di decidere da solo se credere o meno, lo stato non può importi la sua verità, non può obbligarti a diventare ateo e nemmeno credente.
Nello stesso modo noi possiamo solo propagandare e non obbligare la gente di vivere in una società equa e solidale.
Per questo La Madre di Cristo si è tanto prodigata perché il comunismo non crescesse, non perché era contro quel tipo di società, ma perché lo stato non può imporre alle persone di diventare giusti, è una cosa che deve nascere da te.
Solo nella piena libertà chi è per la giustizia sociale continuerà in questo percorso, chi lo è per costrizione, perché vive in un regime di destra o di sinistra, appena tornerà la democrazia dimenticherà ciò che lo stato gli ha imposto, perché non lo ha scelto lui, ma altri per lui.
Dio vuole che siamo liberi anche di fare cose orrende, perché deve nascere da te il vomito per questo tipo di società, per questo Cristo ha detto che solo gli eletti saranno scelti per entrare nel regno da lui promesso, solo gli eletti saranno scelti, cioè i migliori, quelli che in un mondo libero sono liberi di scegliere, di stare dalla parte del bene o del male.
Quelli che scelgono liberamente la giustizia mai la tradiranno, ma chi è costretto ad avere idee di uguaglianza solo perché è nato in un regime che te lo impone, appena libero di decidere andrà dall’altra parte, dalla parte dell’individualismo, dell’egoismo, dell’arricchimento suo personale, fregandosene degli altri, del resto dell’umanità.
Nemmeno la Chiesa può imporre le sue idee, “beati coloro che credono anche senza aver visto” ci ha detto, perché non serve vedere per credere, non serve imporre per far credere.
Cosa dobbiamo fare noi che crediamo in un mondo più equo e giusto allora?
Far finta di niente perché l’uomo deve essere libero di provare il bene e il male?
No di certo, dobbiamo continuare a denunciare il male, le indifferenze sociali, l’individualismo egoistico, le ingiustizie, perché denunciando il male continuiamo a crescere e a cementificare dentro di noi le cose che lui ci ha insegnato, e forse apriamo qualche spiraglio nell’anima delle persone che incontriamo nella nostra strada, con la speranza che introducano volontariamente in loro il seme dell’uguaglianza e che da quel seme possa nascere una pianta con radici profonde nei loro cuori, è questo che vuole Dio da noi, che ci siano radici di giustizia e di uguaglianza profonde ed inestirpabili nei nostri cuori, solo coloro che persevereranno in queste idee avranno la speranza di entrare nella nuova era e di far parte integrante del regno da lui promesso.

Francesca (Arca di Pordenone)
16 gennaio 2011

lunedì 10 gennaio 2011

Rosa Mística dI Asunción LACRIMA NUOVAMENTE SangUe




Ancora una volta l'immagine della Rosa Mistica di Asuncion, in Paraguay, piange lacrime di sangue, come accaduto il 26 dicembre 2010. I custodi dell'immagine hanno molto rispetto per le manifestazioni di sangue. Come si vede nella foto, sul pavimento della nicchia in cui si trova la statua si vedono ancora tracce di sangue della trasudazione del 25 novembre 2010 (non abbiamo altre foto della statua per mancanza di autorizzazione) La lacrimazione del 26 dicembre coincide con l’essudazione del 25 dell'immagine di Gesù Buon Pastore di Posadas, Corrientes, Argentina (ver http://img.misionesonline.net/noticias/2).

L'evento ci dà un messaggio chiaro: Gesù e Maria esprimono il dolore che sentono per la direzione che sta prendendo l'umanità, mal guidata da élite che mafiosamente cercano una guerra nucleare e che credono che con la fame, le guerre, la corruzione e la droga, si possa dominare per sempre l'umanità per ridurre la popolazione, per quanto sia possibile. È un richiamo a combattere contro questo disegno attraverso l'amore che Gesù ci ha insegnato. E’ anche un richiamo per le gerarchie cristiane, i cui sforzi sono insufficienti di fronte a questo corso imposto dalle élites mafiose. Il messaggio è lo stesso di sempre ... Lavoriamo per la pace, pace nei nostri cuori, pace nelle nostre famiglie e pace tra le nazioni del mondo.

Alejandro Sánchez
7 gennaio 2011

BAMBIN GESÚ A Xico, Veracruz PIANGE LACRIME DI sangue

C’è stata una grande mobilitazione di fedeli cattolici il giorno 3 gennaio a Xico-Veracruz in Messico appena saputo che il Bambin Gesù della natività allestita nella Cappella del Llanito, piangeva sangue.
Violeta Torres, la prima donna che si è accorta del fatto ha detto che alle ore 11 del mattino faceva le pulizie, ma si è accorta della lacrimazione tra le 12 e le ore 12:30.
"Sono andata verso il bambino Gesù, quando ho finito le pulizie per pregare, ma sono stata molto sorpresa e ho avuto i brividi nel vedere Gesù bambino che aveva le lacrime rosse agli occhi".


Alle ore 14 le persone arrivavano sempre più numerose e tutte si sono messe a pregare.


Javier Martinez Sanchez, parroco del tempio dedicato a S. Maria Maddalena, ha invitato alla calma i fedeli e a non fare supposizioni su un fatto secondo lui più umano che miracoloso "A mio parere è probabile che qualcuno sia entrato incurante e che abbia messo queste lacrime sulla statua del Gesù Bambino. Per me non c'è prova per considerare questo evento come un miracolo". A Xico ci sono molti religiosi e quindi bisogna stare molto attenti a quello che è successo. La Chiesa nega il miracolo


ANTENA CERO. Sábato 8 gennaio 2011
Extraído de: http://yohanandiaz.blogspot.com/2011/01/antena-cero-nino-dios-de-xico-veracruz.html
Fuente: Veracruz Informa

sabato 8 gennaio 2011

GRAVIDANZA PRECOCE, CONSEGUENZE E MODO PER EVITARLA

Questo il titolo scelto per l’incontro con i giovani che frequentano la mensa Hijos del Sol (Figli del sole), tenuto lo scorso martedì 4 gennaio 2011. Il desiderio degli alunni/e dell'Università San Lorenzo (UNISAL), iscritti nel corso di Psicologia, di collaborare con i bambini che vivono in strada e la reciproca partecipazione attiva, ha reso possibile la continuità di questi incontri atti a chiarire ai giovani disagiati l’importanza del saper prendere una decisione tanto per la donna come per l'uomo e le gravi difficoltà e sofferenze che avrebbero per tutta la vita a causa di una decisione sbagliata per mancanza di un’informazione corretta.


I giovani mentre partecipano all’incontro Mentre fanno merenda

Dopo l’incontro, una delle alunne del 2º anno di Psicologia dell'Unisal, María Bernarda Pereira, ci consegna una targa per le attività che stiamo svolgendo a favore dei bambini che vivono in strada e per averli ospitati dando loro la possibilità di condividere con i nostri bambini e conoscere la realtà che questi vivono giornalmente. (vedere ultima pagina).


Abbiamo abituato i bambini a una merenda dopo ogni incontro affinché possano essere più felici, in questa occasione l'insegnante Fátima Villalba e le sue alunne del 2º corso di Psicologia hanno condiviso una torta che loro stesse avevano portato ai giovani e che hanno gustato insieme.
Il 5 gennaio 2011 abbiamo organizzato la solita merenda del mercoledì e abbiamo avuto una gradevole sorpresa, la visita di un'amica di Hilda, giunta con suo marito paraguaiano dalla Norvegia.
Silje e suo marito
Nel passato Silje, conoscendo la dedizione di Hilda verso i bambini, aveva collaborato con lei nella mensa che avevamo allora. Non ha voluto perdere questa occasione per stare un po’ con noi e con i bambini che lei ama molto e che ha portato sempre nel cuore. Hanno fatto dono di molta cancelleria da utilizzare all’inizio dell’anno scolastico e di altro materiale didattico da utilizzare nella mensa per intrattenere e insegnare ai bambini che adorano scrivere, disegnare, ritagliare, usare la colla, ecc. Non possiamo non ringraziare il Cielo e i suoi rappresentanti ed emissari sulla Terra per averci dato l'opportunità di servire, servire con amore, entusiasmo e dedizione verso la causa più grande di tutte le cause, quella dell'Amore e quella della Giustizia. Ce lo dimostra e ne è un esempio questo amico e fratello, Giorgio Bongiovanni, che per Amore all'Umanità svolge con dolore e sofferenza il compito di preparare l'umanità ad attendere il ritorno di suo Fratello, Amico e Maestro, il Re dei Re Jesus Cristo, ed è disposto nuovamente a dare la Vita per Lui per questo ineffabile Amore.

Riconosciamo in Giorgio Bongiovanni Stigmatizzato un messaggero del Cielo che amiamo e rispettiamo profondamente e desideriamo seguire il suo esempio e accompagnarlo sempre più vicini a lui in questa grandiosa opera di annunciare al mondo che questo è il tempo della manifestazione di Jesus Cristo sulle nuvole del Cielo con Potere e Gloria il quale istaurerà definitivamente il regno di Dio sulla terra, perché i segni così lo manifestano.

"I TEMPI SI ACCORCIANO E L'ALLEGRIA NEI CUORI ASSETATI DI GIUSTIZIA DEI GIUSTI, DEI DISEREDATI, DEGLI INNOCENTI È SEMPRE PIÙ GRANDE PERCHÉ IL SUO SIGNORE, IL SUO RE È PROSSIMO A RITORNARE. ASPETTIAMO ALLORA GIOIOSI E PIENI DI ALLEGRIA QUEL GLORIOSO GIORNO IN CUI LA GLORIA DI DIO SI MANIFESTERÀ SULLA TERRA". AMEN.

Con Amore fraterno
Hilda e Omar
Assuncion (Paraguay)
5 Gennaio 2011

In ricordo di Santiago Ayala 14 anni 5-01-11


Desidero condividere con voi questo scritto di Mauro Alan Panunzi, (per Radio Pereira Italia), ad un anno dalla morte di Santiago Ayala Asoya di 14 anni, ucciso violentemente dal suo patrigno con la complicità della madre. Entrambi stanno scontando in questo momento una condanna a 35 e 25 anni di prigione. Mercoledì 5 gennaio 2011 una delle sue sorelline, Antonia di 8 anni, si è avvicinata a me nella mensa e mi ha raccontato quanto era avvenuto quel giorno con suo fratello, quasi volendo ravvivare il suo ricordo e allo stesso tempo non farci dimenticare che era passato un anno. Precisamente, l'ultima volta che Santiago era venuto alla mensa era il giorno dell’epifania.

Con amore fraterno
Omar Cristaldo
7 gennaio 2011

Quanto conta essere noi
Mauro Alan Panunzi


Santiago non viene al centro da troppo tempo, si inizia a vociferare. Sua madre passa raramente da queste parti, suo padre non esiste. Non so dove passa le notti, non so in che via sta lavorando, non ho la più pallida idea di come riuscire a rintracciarlo. Sua sorella Antonia non è ancora in grado di compiere discorsi sensati, suo fratello Hugo è il ragazzo più aggressivo dell’intero branco. Selvaggio e inavvicinabile, ma in lui vedo speranza. Quale unico ragazzo del centro, credo sia arrivato il mio momento. Devo riuscire a strappargli qualche parola.

Ogni volta che alla “cancha” si gioca una partita di pallone riesco, come per magia, a catturare l’attenzione di tutti i presenti con una prefazione al gioco. Nell’immaginario collettivo io sono “l’allenatore italiano” e per i ragazzi non è cosa da tutti i giorni incontrarne uno. Per me questo momento rappresenta la migliore occasione per essere ascoltato. Terminato il discorso mi siedo ad osservare la partita. Hugo siede accanto a me ed in poco tempo siamo già in sintonia.



Gli sto spiegando come funziona il gioco di squadra, niente di più semplice. Non mi guarda mai negli occhi ma già è straordinario il fatto che annuisca. Senza rendermene conto entro troppo in intimità chiedendogli che fine abbia fatto suo fratello maggiore. Hugo balza in piedi, si allontana e ritorna con un sasso in mano che mi scaglia a pochi centimetri dal volto. Rimango sbalordito e lo osservo scappare tra le baracche. Non pensavo fosse così difficile, evidentemente sono ancora all’inizio del percorso.

Nessuno riesce ancora a spiegarsi l’assenza di Santiago, ma su di tutti si preoccupa Hilda, la più esperta in situazioni delicate come questa. Forse è meglio che io impari da lei. Il suo incredibile fare materno le permette di poter interagire con qualsiasi ragazzo, anche il più ribelle. Questa volta non riesce però ad ottenere nessuna ulteriore informazione.

Passano ben ventidue giorni dall’ultima firma di Santiago sul registro presenze ma nessuno è in grado di spiegarsi dove sia finito. All’improvviso, una domenica mattina, la cruda verità: un cane scova il suo corpo sepolto in un parco non molto lontano dal centro della città. Lo scopriamo tutti leggendo la cronaca locale. Picchiato a morte dal nuovo compagno della madre, Santiago si è lasciato andare al suo ultimo sonno, il più lungo di sempre. Proprio nel suo letto di legno. Non oso immaginarmi sotto che effetto fosse quell’uomo, scomparso subito dopo l’accaduto, per prendersela con un bambino di undici anni usando tutta la sua forza.

In un clima pesantissimo organizziamo un piccolo funerale al quale partecipano molte più persone di quelle che ci aspettavamo. I bambini non si rendono conto dell’accaduto e continuano a giocare tra di loro. Poche sono le lacrime, non è la prima volta che succedono episodi simili.

Osservando le persone che ho attorno mi rendo conto di quanto valga una vita in una situazione sociale simile. Poi penso a quant’è importante la mia di vita, la vita di un italiano.
Me lo dimentico troppo spesso.
In attesa di essere interrogata, la mamma di Santiago è temporaneamente rinchiusa nel carcere femminile di Asunciòn. Hugo se la caverà, me lo sento, nonostante i suoi appena dieci anni è già maturo e responsabile. Ma ogni volta che torno a casa, ogni volta che cala la notte, ogni volta che saluto tutti e giro le spalle camminando verso casa mi resta impressa in mente l’immagine di Antonia che, con indosso maglie tre volte più grandi della sua misura, si infila sotto le coperte di cartone del suo nuovo lettino, a fianco della sua nuova famiglia, la famiglia della sua migliore amica Celeste.

Direccion en internet: http://www.radiopereira.it/2010/12/quanto-conta-essere-noi.html/comment-page-1#comment-4599

Il bellissimo presepe artistico realizzato dai ragazzi dell'Associazione Dal Cielo alla Terra di Catania

HO SCRITTO L’8 GENNAIO 2011:

GUARDATE QUESTO PRESEPE CHE RICORDA LA NASCITA DI JESUS CRISTO, REALIZZATO DA CLAUDIO BOCCAFOSCHI CON LA COLLABORAZIONE DI TUTTA L’ARCA DI BELPASSO (CATANIA).
PER ME È UN SEGNO DI AMORE, ARMONIA, UNIONE E AZIONE A FAVORE DELLA VITA.
GRAZIE FRATELLI MIEI.

IN FEDE
GIORGIO BONGIOVANNI
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
8 gennaio 2010



Dai campi del Ciel è sceso l’Amor…

In occasione del Santo Natale 2010, i membri dell’arca dell’Aquila, anche quest’anno hanno cercato di realizzare e portare a termine dei progetti di solidarietà sociale a favore dell’Associazione Onlus Funima International.
Uno dei tre eventi previsti, è stata la realizzazione di un presepe artistico.
Claudio, che è ideatore e artefice principale dell’opera, ci ha permesso di lavorare per tre mesi fianco a fianco, cosa che ci ha dato la possibilità di conoscerci meglio. Così facendo l’affetto, la stima e l’amore per gli stessi ideali hanno permesso di creare tra di noi un rapporto di amicizia e fratellanza ancor più forte.
Inutile dire che il lavoro è stato duro, soprattutto perché la sede dell’associazione è molto distante dalle nostre abitazioni e visto che più o meno tutti lavoriamo, ci incontravamo nel tardo pomeriggio. Nell’ultimo periodo è capitato spesso di doverci trattenere all’arca a mangiare un boccone insieme per poter guadagnare qualche ora in più.

I lavori sono iniziati a settembre, subito dopo la conferenza di Acireale, e sono giunti al termine il 17 dicembre. I problemi fino all’ultimo giorno non sono mancati, ma devo dire che nessuno di noi si è fatto prendere dal panico o ha pensato per un solo momento di non farcela. Questo è stato possibile anche grazie ad Antonio, che con la sua ironia ci ha tenuti sempre allegri e con il sorriso sulle labbra.

Inizialmente la nostra idea era di coinvolgere i bambini delle scuole del comune di Belpasso e, durante i giorni di festa aprire il locale al pubblico. Purtroppo però non abbiamo fatto in tempo perché avremmo dovuto pensarci ad inizio dell’anno scolastico. In compenso, grazie alla collaborazione dell’assessore alla cultura del comune di Belpasso, il signor Giovanni Pulvirenti, siamo venuti a conoscenza di un concorso che da sedici anni si svolge in questo paese nel periodo di Natale organizzato dagli scout.
Così abbiamo iscritto il nostro presepe a “Il presepe più bello”. A questo concorso partecipavano 72 presepi divisi in tre categorie (A, B, C) a seconda della tipologia e delle caratteristiche, sottoposte a valutazioni differenti. La particolarità era che ciascun presepe, per poter partecipare, doveva essere realizzato all’interno del territorio di Belpasso.
La giuria era composta dai ragazzi degli scout che un paio di giorni prima di Natale, andavano in giro per il paese a visitare e filmare i vari presepi.
Il nostro presepe apparteneva alla categoria A, quella riguardante i presepi muniti di meccanismi, luci e animazioni.
Lo scorso 5 gennaio si è svolta la premiazione presso il teatro “Nino Martoglio”.
Ad apertura di serata, l’organizzatore Orazio Marchese, a sorpresa, ha proiettato il video realizzato da Angelo e Dario che mostrava le animazioni e i numerosi particolari che caratterizzavano il nostro presepe.
Grazie alla sua sensibilità al tema del volontariato, ha anche sottolineato lo scopo benefico della nostra iniziativa.
La premiazione è avvenuta a fine serata tenendoci tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo.
Nel frattempo Angelo riceveva la telefonata di Giorgio che ci manifestava la sua gioia per aver visto, attraverso il video che gli avevamo mandato, il risultato del nostro lavoro.
Quando il capo scout, in compagnia del Sindaco Alfio Papale, ha chiamato la nostra associazione per ritirare il primo premio, emozionati e sorridenti siamo saliti sul palco e ancora una volta Orazio Marchese ci ha elogiato per l’impegno profuso nella realizzazione del presepe e per lo scopo benefico per il quale è stato realizzato.

Ricordo perfettamente le parole di Claudio, il suo obiettivo era quello di regalare un’emozione a chi veniva a visitare il nostro presepe. Ma le emozioni più grandi le abbiamo avute noi ogni qual volta qualcuno si emozionava e commoveva alla nascita di Gesù bambino, e nel vedere la gente andar via con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore.
Lo scopo di questo presepe non è stato solo quello di raccogliere fondi per i bambini delle Ande argentine e quello di far conoscere la Onlus Funima International, ma anche quello di avvicinare le persone all’evento della nascita di nostro Signore che è nato per noi affinchè il nostro cuore, illuminato dal suo Amore, non rimanga una grotta fredda e gelida, ma un luogo sacro dove ogni essere possa trovare calore, conforto e amore da donare a chi più ne ha bisogno.

Vi lascio con una leggenda relativa al presepe raccontataci da un animo sensibile, una donna e un artista inconsapevole, la signora Pina Privitera, profondamente appassionata del significato nascosto dietro a ogni scena rappresentata nel presepe che abbiamo conosciuto durante questi magnifici giorni trascorsi a Belpasso.

C'era una volta una pecora diversa da tutte le altre. Le pecore, si sa, sono bianche; lei invece era nera, nera come la pece.
Quando passava per i campi tutti la deridevano, perché in un gregge tutto bianco spiccava come una macchia di inchiostro su un lenzuolo bianco: «Guarda una pecora nera! Che animale originale; chi crede mai di essere? ».
Anche le compagne pecore le gridavano dietro: «Pecora sbagliata, non sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?».
La pecora nera non ne poteva più, quelle parole erano come pietre e non riusciva a digerirle.
E così decise di uscire dal gregge e andarsene sui monti, da sola: almeno là avrebbe potuto brucare in pace e riposarsi all'ombra dei pini.
Ma nemmeno in montagna trovò pace. «Che vivere è questo? Sempre da sola!», si diceva dopo che il sole tramontava e la notte arrivava.
Una sera, con la faccia tutta piena di lacrime, vide lontano una grotta illuminata da una debole luce. «Dormirò là dentro » e si mise a correre. Correva come se qualcuno la attirasse.
«Chi sei?», le domandò una voce appena fu entrata.
«Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dal gregge».
«La stessa cosa è capitata a noi! Anche per noi non c'era posto con gli altri nell'albergo. Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è nato un bel bambino. Eccolo!».
La pecora nera era piena di gioia. Prima di tutte le altre poteva vedere il piccolo Gesù.
«Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!».
Maria e Giuseppe risposero con un sorriso. La pecora si avvicinò stretta stretta al bambino e lo accarezzò con la sua lana.
Gesù si svegliò e le bisbigliò nell'orecchio: «Proprio per questo sono venuto: per le pecore nere!».
La pecora si mise a belare di felicità. Dal cielo gli angeli intonarono il «Gloria».

Con affetto
Valeria Di Blasi
Angelo Aiello
Catania, 7 gennaio 2011

mercoledì 5 gennaio 2011

Valeria Di Blasi vuole condividere con noi questa sua riflessione alle porte del 2011

L'AL DI LÀ

Per cento ponti
attraversammo il mare
unici apostoli di un alveare
di moltitudine repressa!
L'ancoraggio avvenne
dopo il sonno eterno
là incontrammo
i vecchi ricordi
e i nuovi pentimenti!
Mi venne addosso
un vecchio trombettiere
con un ghigno
di notevole statura:
ebbi tormento e chiesi
dove fosse il nuovo mondo!
E' qui accanto
basta dischiudere gli occhi...
caspita pensai
caspita sì ... disse lui!
Nulla era brullo
tutto parea vivo
io mi inginocchiai
e pregai:
"chissà dove sono
Signore traghettami da te"
qui non c'è mare
rispose l'omone
qui non c'è limite
non c'è la stagione
qui non si precipita...si sale!
O giorni distesi al sole
ora vivo del tuo stesso calore
Qui incontrai mia madre,
mio figlio
mio nipote
non c'era tempo,
non c'era scampo
c'era solo ...vita!

Non è sempre facile trovare le parole per esprimere ciò che si avverte dentro.
La poesia l'ho trovata in rete.
Io sono una che ha molta immaginazione, ma non riesco proprio ad immaginare come sarà il 2011.
Mi sento un po’ come i bambini quando aspettano di aprire i regali sotto l'albero, ansiosi e desiderosi di aprire quella scatola per vedere cosa c'è dentro.
Il Regalo so già quale sarà: la possibilità di riscattarsi, di mettersi in gioco ed essere utili al grande disegno di Dio e poter dimostrare al Signore che il Suo sacrificio e quello di tutti gli uomini giusti ha lasciato un segno indelebile nei cuori di molti e può ancora fidarsi dell'uomo. Ed è anche grazie a Giorgio e a tutti i fratelli e sorelle che ha permesso e voluto che comprendessi e vivessi tutto ciò.
In questo ultimo periodo forse, abbiamo avuto un piccolissimo assaggio di quello che sarà il nuovo anno.
Mi son sentita viva, utile, a volte un po’ stanca. Ho riso, ho pianto, ma insieme ai fratelli e alle sorelle dell'arca dell'Aquila siamo sempre andati avanti riuscendo ad ottenere dei piccoli grandi risultati che fino a poco tempo fa non immaginavamo di essere in grado di raggiungere.
Perchè Lui vuole che sia così. Il Signore ci chiama, tende ancora le Sue mani nel desiderio di avvolgerci tutti in un amorevole abbraccio.
In attesa di ritrovarci tutti tra le Sue braccia nel giorno del Suo ritorno, vi auguro un 2011 in cui trionfi l'amore e la giustizia tra i popoli.

Un abbraccio dal cuore, col cuore, nel cuore
Valeria

Catania, 31 dicembre 2010


“Lascia pure che lo splendore del sole svanisca purchè spunti il giorno nella tua anima.
Ciò che vien meno al mondo intero puoi trovarlo dentro il tuo cuore.” (Goethe)