martedì 31 maggio 2011

LA GERMANIA RINUNCIA ALL’ENERGIA DELLA MORTE





DAL CIELO ALLA TERRA


LA GERMANIA RINUNCIA ALL’ENERGIA DELLA MORTE

NON POSSIAMO NON PROVARE LETIZIA DOPO L’ANNUNCIO DELLA RINUNCIA DELLA GERMANIA ALL’ENERGIA ATOMICA.
UNA PICCOLA SPERANZA SI AFFACCIA AL VOSTRO ORIZZONTE CON L’AUGURIO CHE TUTTE LE NAZIONI DELLA TERRA IMITINO LA SCELTA SAGGIA E PACIFICA DELLA NAZIONE CHE VOI DENOMINATE GERMANIA.
AL CANCELLIERE ANGELA MERKEL E AL MINISTRO DELL’AMBIENTE NORBERT RÖTTGEN DICIAMO: STATE ATTENTI! LA VOSTRA SCELTA DI AMORE UNIVERSALE SARÀ OSTACOLATA DURAMENTE DAI GUERRAFONDAI E DALLE MULTINAZIONALI CHE IN GERMANIA HANNO UN POTERE MOLTO FORTE.
NON VI FATE DISSUADERE.
PACE!

DAL CIELO ALLA TERRA

San Giovanni di Polcenigo (PN)
30 Maggio 2011
Giorgio Bongiovanni
Stigmatizzato

LA GERMANIA RINUNCIA AL NUCLEARE: "STOP A TUTTI I REATTORI ENTRO IL 2022"
Sarà la prima potenza industriale a dire basta all'energia atomica

La Germania fermerà il suo ultimo reattore nucleare entro il 2022, diventando così la prima potenza industriale a rinunciare all'energia atomica: lo ha annunciato oggi il ministro per l'Ambiente. La maggior parte dei 17 reattori tedeschi non sarà più in servizio entro la fine dell'anno in corso; gli ultimi tre, i più recenti, funzioneranno fino al 2022 al più tardi, ha precisato il ministro Norbert Roettgen, che ha definito questa decisione "irreversibile".
La Germania conta 17 reattori nucleari sul suo territorio, di cui otto non sono più collegati alla rete di produzione dell'energia elettrica. Questi otto reattori non saranno più riattivati, ha sottolineato il ministro. La Germania dovrà trovare entro la fine del 2022 il modo di soddisfare il 22% del suo fabbisogno di elettricità, attualmente soddisfatto dalle centrali atomiche. Un arresto definitivo dei 17 reattori nucleari tedeschi nel 2022 rappresenta di fatto un ritorno al calendario fissato all'inizio degli anni 2000 dalla coalizione formata da social-democratici e verdi. La cancelliera tedesca Angela Merkel aveva fatto approvare a fine 2010 l'estensione media di 12 anni della durata legale dello sfruttamento dei reattori del paese, contro la sua stessa opinione pubblica, provocando così l'esplosione di un sentimento anti-nucleare in Germania.
Ma dopo la catastrofe di Fukushima in Giappone, a seguito del sisma dell'11 marzo scorso, Angela Merkel aveva immediatamente fermato le centrali più vecchie ed aveva lanciato una riflessione sull'abbandono del nucleare civile, che dovrà essere ratificata formalmente in occasione del prossimo Consiglio dei ministri, il 6 giugno.

La Stampa - 30 maggio 2011

NON AMATE LA VITA




DAL CIELO ALLA TERRA

SIETE CRUDELI E DISPREZZATE LA VITA!
TANTE E TANTE VOLTE VI ABBIAMO RIPRESI IN MILLE MODI ED IN MILLE GUISE SUL DIABOLICO USO DELL'ENERGIA NUCLEARE. ORA CHE AVETE DISTRUTTO ED INQUINATO UNO DEI LUOGHI PIÙ BELLI DEL PIANETA TERRA (MARE DI SARDEGNA) CORRETE AI RIPARI. CIÒ SARÀ INUTILE E DANNOSO.
VI RICORDIAMO UNA VOLTA PER SEMPRE CHE SIAMO IN GRADO DI DECONTAMINARE IL PIANETA TERRA E PURIFICARLO, RENDERLO DI NUOVO UN GIARDINO DELL'EDEN. UN PARADISO. MA QUESTO NUOVO MONDO, UN’OASI DI BELLEZZA NELL’INFINITO MACROCOSMO, SARÀ DONATO SOLO AI BUONI, AI GIUSTI, AI BAMBINI, AI VECCHI SAGGI E AGLI AMANTI DELLA VITA. SARÀ TOLTO AI CRUDELI, AI GUERRAFONDAI, AI MATERIALISTI E AGLI ASSASSINI DELLA VITA. A LORO IL PRINCIPE DELLA GIUSTIZIA E RE DELL'AMORE GESÙ CRISTO APRIRÀ LA PORTA DELLA MORTE SECONDA, IVI SARÀ PIANTO E STRIDOR DI DENTI !
PACE!

DAL CIELO ALLA TERRA

San Giovanni di Polcenigo (Pn)
29 Maggio 2011. Ore 14:51
Giorgio Bongiovanni
Stigmatizzato

A MADDALENA
Bonifica atomica che terrorizza la popolazione

La Procura ha disposto il sequestro dei fondi marini.
Un testimone denuncia: mi hanno fatto scaricare rifiuti dove non dovevo.
di Alessandro Ferrucci inviato a La Maddalena

Mare cristallino, sabbie bianche, angoli ventosi, sole splendente anche quando nella Penisola in tanti tirano fuori l’ombrello. Sarebbe un paradiso. Per molti non lo è più. “Qui alla Maddalena c’è un rischio serio, quello di aver causato un genocidio”, spiega al Fatto Claudia Zuncheddu, consigliere regionale sardo del gruppo indipendentistas. Lo dice e non pensa di esagerare: lei medico, impegnata in politica, da anni denuncia le tante vessazioni perpetrate sull’isola e i suoi abitanti. A partire dalla zona dove sorge il Poligono di Quirra: qui il 65% dei pastori è affetto da leucemia, qui sono nati i maialini senza occhi né orecchie, gli agnelli con due teste. E ancora l’area vicino a Cagliari, protagonista la raffineria Saras: “Lì tutte le famiglie sono colpite da casi di cancro, tutte hanno uno o più morti da piangere – continua la Zuncheddu –. Così via, ogni angolo della Sardegna ha la sua causa di grave inquinamento”. Fino al nord-est, fino al 26 gennaio del 2008, quando, dopo 35 anni, viene ammainata la bandiera stelle e strisce a La Maddalena: gli statunitensi abbandonano la base atomica. Attenzione: a-to-mi-ca. Vuol dire migliaia di tonnellate di rifiuti speciali da rimuovere, quindi soldi, maestranze specializzate, luoghi di stoccaggio e tempo. Soprattutto tempo. Peccato che non ce n’è: il luogo è stato prescelto per ospitare il summit del G8 del 2009, vetrina chiave per il rilancio internazionale del governo italiano. Silvio Berlusconi gongola, fa proclami, parla di rilancio della zona, di occupazione, turismo, e tutto il solito repertorio.
62 mila tonnellate: ci pensa Bertolaso
Il Premier chiama in causa Guido Bertolaso e la Protezione civile: c’è bisogno di loro per raggiungere l’obiettivo nella data prestabilita. C’è bisogno di potere decisionale, pochi vincoli, segreto di Stato. Sul sito dichiarano: rimosse 62 mila tonnellate di rifiuti, il 21% delle quali giudicate pericolose. Tradotto: 49 mila non pericolosi e 13 mila speciali. Tempo di realizzazione: 45 giorni in tutto, tra luglio e agosto, momento di massima invasione turistica della zona, grazie all’impiego di oltre duemila autocarri e tre navi. Cifra investita: 23 milioni di euro. “Peccato che qualcosa non torna – interviene la Zuncheddu –. Cosa? I rifiuti speciali dovevano essere spediti sul continente, ma nessuno ha visto partire alcuna nave, non esistono i piani di navigazione. In molti si sono accorti del traffico notturno via mare dall’arcipelago a Porto Torres, sede di due discariche, e da Olbia con i camion via terra, ma basta. Tutto si è fermato lì. Il problema è dove, in quale luogo hanno scaricato il materiale e come lo hanno riversato. Parliamo di rifiuti altamente pericolosi, ribadisco: la sede era atomica”. Quindi amianto, idrocarburi e metalli pesanti. Eppure la vicenda è avvolta nel mistero, gli interpellati istituzionali non rispondono a interrogazioni, sollecitazioni o quant’altro. “È un anno che cerco risposte, non ci sono mai riuscita – prosegue il consigliere regionale –. E come me altre persone che si sono interessate all’accaduto, gente che ha ‘annusato’ l’aria, che ha voluto e vuole capire cosa accade”. Qualcuno la definirebbe la “società civile”. Così ecco un medico di Alghero, Paola Correddu, un ex vicesindaco di Porto Torres, Giancarlo Pinna, fuori dalla politica da quasi trent’anni; il dirigente di un piccolo sindacato indipendentista, Angelo Marras, un avvocato di Sassari, Luigi Azena e un altro di Cagliari, Renato Margelli. Insieme seguono legalmente la vicenda. Insieme si sono messi di traverso, hanno deciso di non stare alla finestra. “Pensi – interviene la Correddu –, abbiamo anche tentato un blitz con Claudia (Zuncheddu): siamo andate alla discarica di Canaglia, dove temiamo hanno scaricato gran parte delle tonnellate. Cosa è successo? Qualcuno deve aver fatto una soffiata, perché contestualmente ci hanno raggiunto le forze dell’ordine e ci hanno impedito di entrare. Ma a un certo punto uno dei gestori, sotto le nostre domande, è andato in contraddizione e ha quasi ammesso la presenza dei rifiuti. E pensare che sotto c’è una falda acquifera fondamentale per l’isola”. Sotto c’è una riserva da un miliardo di metri cubi di acqua, classificata dallo Stato italiano come punto strategico in caso di calamità. “Ma a questi non interessa niente – conferma Marras –, hanno puntato sulla fame delle persone, sulla disoccupazione per realizzare un disastro. Noi lo sappiamo, ne abbiamo le prove”. Vuol dire un “pentito”: con la certezza dell’anonimato i rappresentanti del “Sindacadu se sa Natzione Sarda” hanno intervistato uno degli ottanta autisti coinvolti nello smaltimento e nel trasporto. Nel filmato ammette: “Quello che caricavamo lo portavamo alle discariche di Canaglia e Scala Erre. Ogni tipo di materiale. Da chi sono stato assunto? Dalla Serfat di Enrico Piras”. Quest’ultimo è il presidente del consiglio provinciale di Sassari, uomo di navigata esperienza politica.

70 mila metri cubi dragati In 14mesi
“Le Istituzioni non hanno mai risposto alle nostre domande, formali e informali–sorride la Zuncheddu –, solo quella di Sassari-Olbia ci ha fornito dei dati”. Ed è stata necessaria un’istanza di accesso ambientale, che per legge prevede una risposta entro trenta giorni. “Da loro sono arrivati numeri – conferma la Correddu – che ci allarmano ulteriormente: parlano di 40 mi-la tonnellate totali, di queste il 20% è classificato come pericoloso. Insomma, cifre differenti rispetto a quelle della Protezione civile. Perché? Chi dice il vero? E non è finita: c’è anche la questione legata alla bonifica dei fondali”. In questo caso parliamo di un’area marina di circa 17 ettari per un bilancio di 70 mila metri cubi di sedimenti dragati tra l’ottobre del 2008 e il maggio 2009. Anche qui dubbi, denunce, segnalazioni, inchieste a partire da quelle di Fabrizio Gatti per l’Espresso.
Fino a ieri, quando la Procura della Repubblica di Tempio Pausania ha disposto il sequestro probatorio dei fondali antistanti l’ex Arsenale della Marina Militare de La Maddalena. Una decisione presa dopo il rapporto dei sommozzatori del nucleo dei Carabinieri, su incarico della Corte dei Conti di Roma, che indaga sui 31 milioni di euro spesi per le bonifiche. Solo in teoria, a quanto pare. “Il problema è uno: la vicenda è talmente grande che, temo, difficilmente avremo un colpevole – ammette laconico Giancarlo Pinna –. Questo territorio è martoriato, da tumori e disoccupazione. Pensi, a Porto Torres su ventimila abitanti, cinquemila sono disoccupati. Eppure avremmo tutto a disposizione per stare bene: sole, vento, mare, risorse, cultura e possibilità di sviluppare il turismo”. Al contrario è una delle zone più inquinate e martoriate d’Europa.
Le zone più a rischio A nord-est l’arcipelago de La Maddalena; più a sud la zona del Poligono di Quirra; sotto Cagliari e la Saras; a nord-ovest il sassarese foto Ansa.

IL FATTO QUOTIDIANO 28 MAGGIO 2011

venerdì 20 maggio 2011

MAGGIO IL MESE DELLA SANTA MADRE. FATIMA



DAL CIELO ALLA TERRA

MAGGIO, IL MESE DELLA SANTA MADRE!
PER NON DIMENTICARE, ECCO A VOI IL MESSAGGIO DI FATIMA E LA SUA NATURA PROFETICA!
PACE.



DAL CIELO ALLA TERRA

Sant’Elpidio a Mare (Italia)
Giorgio Bongiovanni
Stigmatizzato

http://www.giorgiobongiovanni.org/index.php/il-segreto-di-fatima.html?layout=default

SETUN – SHENAR E ARGUM, ESSERI DI LUCE, ANGELI AL SERVIZIO DELLA COORTE CELESTE COMUNICANO:

FATIMA 13 MAGGIO 1917 – 13 OTTOBRE 1917. MIRACOLO DEL “SOLE” .

SIAMO NOI, SIAMO STATI NOI E SAREMO SEMPRE NOI GLI ARTEFICI DI CIÒ CHE VOI DEFINITE MIRACOLI O PRODIGI.
ANCHE PER NOI LE MANIFESTAZIONI DIVINE DELLA MADRE COSMICA, SULLA TERRA O IN ALTRI PIANETI, SONO EVENTI SUPREMI DELL’INTELLIGENZA COSMICA. SONO CIOÈ, PER USARE UN VOSTRO LINGUAGGIO, MIRACOLI.
SPESSO, LA MADRE COSMICA O ALTRE POTENZE CELESTI CI ORDINANO DI ESEGUIRE NELLA VOSTRA DIMENSIONE FATTI, EVENTI, AZIONI CHE DEVONO SUSCITARE NELLE MASSE POPOLARI IL TRAUMA POSITIVO DEL RISVEGLIO DELLE LORO ANIME ALLA VERITÀ, PER RICONOSCERE IL SOPRANNATURALE E LE DIMENSIONI SUPERIORI.
SIAMO GLI ANGELI DI IERI, VE LO ABBIAMO DETTO TANTE VOLTE, AL SERVIZIO DI CRISTO, DELLA MADRE COSMICA E DELL’INTELLIGENZA SUPREMA CHE COMPENETRA IL VOSTRO ADONAY – RA, TUTTI GLI UNIVERSI E TUTTE LE STELLE DEL COSMO.
A FATIMA, CIRCA 90 ANNI DEL VOSTRO TEMPO ORSONO ABBIAMO “CREATO” IL MIRACOLO DEL SOLE PER VOLERE E ALLA PRESENZA DELLA MADRE COSMICA MIRJAM.
UNO DEI TANTI PRODIGI PER AVALLARE IL MESSAGGIO DIVINO DRAMMATICAMENTE IMPORTANTE PER VOI TERRESTRI, CARICO DI INFINITO AMORE, IMMENSA PIETÀ E SEVERO AMMONIMENTO.
UN MESSAGGIO CHE AVETE MESSO SOTTO IL MOGGIO, MANIPOLATO E DIVULGATO IN PARTE PERCHÉ SCOMODO.
IL NOSTRO MESSAGGERO CHE SCRIVE HA AVUTO IL COMPITO DI DIFFONDERLO MASSIVAMENTE.
SPERIAMO CHE LO LEGGIATE, CHE MEDITATE E DEDUCETE.
PACE SULLA TERRA.

DAGLI ESSERI DI LUCE SETUN- SHENAR E ARGUM
TRAMITE GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO

Sant’Elpidio a Mare (Italia)
12 maggio 2007. Ore 17:10


HO SCRITTO IL 22 NOVEMBRE 2006:

FATIMA: IL MESSAGGIO PROFETICO DI DIO TRAMITE LA CELESTE MADRE MIRIAM

NEL GIUGNO DELL’ANNO 2000 LE SUPREME AUTORITÀ DELLA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA NELLE PERSONE DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II, DEL SEGRETARIO DI STATO IL CARDINALE SODANO E DEL PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, IL CARDINAL RATZINGER, DIVULGANO AL MONDO INTERO LA TERZA PARTE SEGRETA DEL MESSAGGIO CHE LA MADRE DI CRISTO AVEVA DETTATO AI TRE PASTORELLI DI FATIMA NELL’ULTIMA APPARIZIONE DEL 13 OTTOBRE 1917.
IL MESSAGGIO DIFFUSO DAL VATICANO VIENE CONSIDERATO L’UNICO ED IL SOLO ORIGINALE MANOSCRITTO DI SUOR LUCIA DOS SANTOS, LA VEGGENTE DI FATIMA, ALL’EPOCA, NEL 2000, NOVANTENNE, CHE AVEVA SCRITTO DI SUO PUGNO, ANNI DOPO L’APPARIZIONE DEL 1917.
LA VERSIONE “UFFICIALE” CHE IL VATICANO DIFFONDE TROVA IL PLAUSO DEL MONDO INTERO. TUTTI, O QUASI, CREDONO NELLA VERSIONE DIFFUSA DALLE AUTORITÀ DELLA CHIESA CATTOLICA.
NOI, IL SOTTOSCRITTO E POCHI ALTRI NEL MONDO, NON CREDIAMO A QUESTA VERSIONE. PENSIAMO CHE SIA STATA NASCOSTA O MANIPOLATA LA VERITÀ. CREDIAMO CIOÈ CHE IL SEGRETO DI FATIMA DIFFUSO DAL VATICANO AL MONDO SIA INCOMPLETO.
PENSIAMO CHE SIA STATA DIVULGATA SOLO UNA PARTE. INFATTI NELLA VERSIONE “UFFICIALE” VIENE NARRATA SOLAMENTE LA VISIONE CHE I TRE PASORELLI HANNO DELLA MADONNA E DELLO SCENARIO APOCALITTICO CHE VEDONO (UN VESCOVO VESTITO DI BIANCO, UCCISO DOPO AVER SCALATO UNA MONTAGNA DI MORTI, ANGELI CHE VERSANO SANGUE SULLA TERRA, ALCUNE PAROLE DEGLI STESSI ANGELI, LA MADRE CELESTE SULLA TERRA ECC.).
NON VIENE DIFFUSO NESSUN MESSAGGIO DELLA MADONNA. MENTRE NEI PRIMI DUE SEGRETI, CIOÈ NELLE PRIME PARTI DELLO STESSO MESSAGGIO LA VERGINE SPIEGA MOLTE COSE, NELLA TERZA PARTE INVECE TACE. SI TRATTA PER NOI DI UNA VERA E PROPRIA CONGIURA CONTRO LA VERITÀ.
LE MIE ESPERIENZE MISTICHE – SPIRITUALI CON LA MADRE CELESTE MI CONFERMANO CHE IL MESSAGGIO NON È STATO DIVULGATO ANCHE SE VIENE CONFERMATA LA VISIONE CHE LUCIA RACCONTA NEL SUO MANOSCRITTO. CIOÈ IL VESCOVO BIANCO, GLI ANGELI, LA MONTAGNA DI MORTI, LA TERRA, IL SANGUE SONO VERI PERÒ MANCA IL MESSAGGIO.
MI RICORDO CHE ABBIAMO DIFFUSO AL MONDO LA NOSTRA OPINIONE AVALLATA DALLE NOSTRE RICERCHE E DALLA CONSOLAZIONE DELLA MADRE CELESTE.
POCHI CI DETTERO ASCOLTO E SOLAMENTE IL GRUPPO INTERNAZIONALE FATIMA CENTER E POCHI ALTRI, GRAZIE ALLA LORO STRAORDINARIA CAMPAGNA MONDIALE, HA ACCOLTO IN PARTE I NOSTRI RECLAMI.
OGGI, DOPO CINQUE ANNI, EMINENTI SCRITTORI CATTOLICI E LAICI VATICANISTI PENSANO CHE QUALCOSA NEL SEGRETO DI FATIMA NON QUADRI. CIOÈ CI SONO ANCORA DUBBI SULLA COMPLETEZZA DEL SEGRETO. MANCA FORSE ANCORA UNA PARTE OLTRE A CIÒ CHE IL VATICANO HA DIVULGATO.
MESSORI, SOCCI, TOSATTI ED ALTRI STUDIOSI DEL VATICANO, I PRIMI DUE CREDENTI, IL TERZO LAICO, PUBBLICANO LIBRI E INTERVISTE SUL TEMA.
È MOLTO INTERESSANTE LEGGERE L’ULTIMO LIBRO DI A. SOCCI: “IL QUARTO SEGRETO DI FATIMA” (RIZZOLI).
LA VERITÀ PUÒ ESSERE OSTACOLATA MA MAI FERMATA. MI PERMETTO DI ALLEGARE A QUESTO SCRITTO “LA VERITÀ SUL SEGRETO DI FATIMA” DA NOI DIVULGATO NELL’ANNO 2000, FRUTTO DEI RISULTATI DEI NOSTRI STUDI E DEI MESSAGGI DA ME RICEVUTI.
VOGLIO SOLO RICORDARE CHE EUGENIO SIRAGUSA, GIÀ NEGLI ANNI SETTANTA, E NOI SUCCESSIVAMENTE NEGLI ANNI ’80, AVEVA DIVULGATO ALLA STAMPA IL 3° SEGRETO DI FATIMA.
NELL’ANNO 1989 IL 2 SETTEMBRE, A FATIMA, DAVANTI ALLA QUERCIA DOVE I TRE PASTORELLI EBBERO LE APPARIZIONI DELLA MADONNA, IL SOTTOSCRITTO, VOSTRO FRATELLO, VIENE SEGNATO DALLA MADRE CELESTE DALLE FERITE DELLA PASSIONE DI CRISTO. NEGLI ANNI ’90 SINO AD OGGI ABBIAMO DIVULGATO IL MESSAGGIO DI FATIMA IN TUTTO IL MONDO AD OLTRE UN MILIARDO DI PERSONE.
È DOVEROSO RICORDARE CHE IL CUORE DEL MESSAGGIO DI FATIMA METTE IN EVIDENZA LE SEGUENTI PROFEZIE-VERITÀ:
- CATASTROFI NATURALI E GUERRE MONDIALI. NUCLEARI? (“FUOCO E FUMO CADRANNO DAL CIELO, MILIONI E MILIONI DI MORTI DI ORA IN ORA …”).
- NON SIAMO SOLI NELL’UNIVERSO, CONTATTO CON ESSERI COSMICI (IL MIRACOLO DEL DOPPIO SOLE ALLA PRESENZA DI 70 MILA PERSONE, IL 13 OTTOBRE 1917).
- LA SECONDA VENUTA DI CRISTO – IL GIUDIZIO FINALE (“LASCERÒ LIBERO IL BRACCIO DI MIO FIGLIO…”).
- L’INSTAURAZIONE SULLA TERRA DEL NUOVO REGNO DI CRISTO O NUOVA ERA (“… MA ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERÀ…”).
VI PREGO DI LEGGERE ATTENTAMENTE I DOCUMENTI QUI ALLEGATI INVITANDOVI A MEDITARE DEDURRE E DETERMINARE.
CON LA PACE NEL CUORE.


VOSTRO GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO


LA SANTA MADRE INSISTE

HO SCRITTO IN MEMORIA DEL 13 MAGGIO 2007, GIORNO CHE RICORDA LA PRIMA APPARIZIONE DELLA DIVINA MADRE DELL’UOMO - DIO GESÙ CRISTO A FATIMA, IN PORTOGALLO, IL 13 MAGGIO 1917.

LA MADRE DELL’UOMO - DIO, IL MIO SIGNORE E VOSTRO GESÙ - CRISTO, SI È DEGNATA ANCORA UNA VOLTA, OGGI, 12 MAGGIO 2007, ALLE ORE 16,04 DI VISITARMI.

IO, CHE TANTISSIMO L’AMO, L’HO VISTA E HO BACIATO I SUOI SANTI PIEDI E ADORATO LA SUA ROSA CHE BRILLA NEL SUO SACRO SENO.

HO ASCOLTATO E SCRITTO:

FIGLIO MIO, FIGLIO MIO, LE MIE LACRIME SONO TANTE, TANTE.
NON SI È DATO ASCOLTO AI RICHIAMI CHE IL PADRE TRAMITE IL MIO CUORE HA RIVOLTO AGLI UOMINI.
I SACERDOTI E GLI ALTI VERTICI DELLA CHIESA CATTOLICA HANNO DISUBBIDITO AI MIEI AMMONIMENTI, MANIPOLANDO E DIVULGANDO IN PARTE IL MESSAGGIO CHE A FATIMA AVEVO CONSEGNATO AI TRE PASTORELLI.
LE MIE LACRIME SONO IGNORATE, ANCHE QUANDO QUESTE SI TRAMUTANO DINNANZI AL MONDO IN PERLE DI SANGUE, SCINTILLANTI DI DOLORE E DI MATERNA TRISTEZZA.
MOLTI, TRA SACERDOTI, UOMINI, DONNE MI CHIEDONO, PREGANDO, DI PROTEGGERE IL MONDO E DI ELARGIRE GRAZIE. MA LORO COSA FANNO PER MERITARSELE?
È VERO.
IL MIO CELESTE MANTO PROTEGGE I GIUSTI, GLI INNOCENTI E I BEATI E NON GLI INDIFFERENTI, GLI APATICI, GLI EGOISTI E GLI ASSASSINI DELLA VITA.
È VERO!
E CIÒ IN RAGIONE DELLA SUPREMA GIUSTIZIA DEL PADRE ADONAY, MIO SIGNORE E VOSTRO CREATORE.
HO GIÀ DETTO, FIGLIOLO MIO, CHE LA SPERANZA DI FATIMA NEL MIO SACRO CUORE È DIVENUTA UNA PICCOLA, QUASI INVISIBILE FIAMMELLA.
TUTTAVIA A FATIMA HO PROMESSO CHE ALLA FINE DEI TEMPI, CON IL GLORIOSO RITORNO DI MIO FIGLIO GESÙ SULLA TERRA, IL MIO SACRO CUORE IMMACOLATO TRIONFERÀ!
E COSÌ SARÀ.
DOVE I GIUSTI E I PACIFICI GOVERNERANNO IL REGNO CHE IL NOSTRO SIGNORE ADONAY INSTAURERÀ NEL MONDO, SULLA TERRA.
PRIMA DI QUESTO SUPREMO EVENTO SARÒ COSTRETTA, SIN DA QUESTO MOMENTO, A LASCIARE LIBERO IL BRACCIO DELLA DIVINA GIUSTIZIA, IL BRACCIO DI MIO FIGLIO, GESÙ CRISTO.
SOFFRO!
SOFFRO PER QUESTO, MA NON POSSO IMPEDIRLO.
IL GRIDO DI DOLORE DEI GIUSTI, DEI PACIFICI HA RAGGIUNTO IL CIELO E SUSCITATO IN DIO – PADRE L’IRA SANTA.
TI PREGO FIGLIOLO MIO, ANCORA UNA VOLTA, DI DIFFONDERE A TUTTI QUESTO MESSAGGIO, PER LA SALVEZZA DI QUELLE ANIME CHE, MALGRADO TUTTO, CERCANO LA VERITÀ.
ANIME BUONE E PIE CHE SONO SEGNATE IN FRONTE DAL SIGILLO SOLARE.
A TE AFFIDO QUESTO COMPITO, SERVO DI CRISTO, CON L’ORDINE DI SMASCHERARE IL VOLTO DELL’ANTICRISTO, GIÀ DEFINITO ED EVIDENTE.
A TE, FIGLIOLO MIO, QUESTA MISSIONE AFFIDO INSIEME ALLA TUA DOLCE E SOLARE COMPAGNA SPIRITUALE ALEA, MIA ANCELLA E FIGLIA.


ABBIATE FEDE E NON TEMETE, LA LUCE DI CRISTO UNGE CONTINUAMENTE I VOSTRI SPIRITI ASSETATI D’AMORE E DI GIUSTIZIA.

ABBIATE PACE!

BENEDICO NEL SANTO NOME DI CRISTO TUTTI COLORO CHE ACCOMPAGNANO IL VOSTRO CAMMINO NEL MONDO: I VOSTRI FRATELLI, LE VOSTRE SORELLE CHE VOI DOVETE SERVIRE E CHE SONO TENERAMENTE A ME DEVOTI.

PACE!


L’IMMACOLATA CONCEZIONE
TRAMITE GIORGIO BONGIOVANNI

SANGUINAZIONE DALLE STIGMATE
SANT’ELPIDIO A MARE ( ITALIA)
12 MAGGIO 2007 ORE 16:04

domenica 8 maggio 2011

Lettera su Giovanni Paolo II‏

Lettera su Giovanni Paolo II ricevuta nella nostra Redazione.

Maria Josè
Redazione Internazionale/Redacciòn Internacional
www.giorgiobongiovanni.it

HO SCRITTO IL 5 MAGGIO 2011:

VI PREGO DI LEGGERE LA RISPOSTA DELLA NOSTRA SORELLA ELISABETTA ALLA LETTERA ARRIVATA IN SEGRETERIA DAL CIELO ALLA TERRA SULLA NATURA DEL MESSAGGIO DA ME RICEVUTO IL GIORNO 1 MAGGIO 2011 “GIOVANNI PAOLO II SANTO”.


GIORGIO BONGIOVANNI

Sant’Elpidio a Mare (Italia)
5 Maggio 2011
Giorgio Bongiovanni


Ciao Giorgio, sono un ragazzo che segue da molti anni la tua persona. Ho avuto visioni e ho visto con i miei occhi eventi in cielo straordinari. Comunque fino ad oggi tutto ma proprio tutto di quello che leggevo e ascoltavo dei tuoi messaggi era praticamente in simbiosi con il mio spirito ma delle piccole incertezze le ho avute con il commento sulla santificazione di Giovanni Paolo II. Che Gesù fosse perfetto non lo sapevo, gia solo il 30% di quello che Paolo II è riuscito a fare in quel tipo di chiesa lo rende santo da subito. Una persona che è stata capace di insegnare a miliardi di giovani con le sue parole (me compreso) come vivere con amore e cosa vuol dire la parola amore, dare la speranza ad un umanità caduta nella profonda ignoranza lo rende santo senza ombra di dubbio. Morto in santità dedicando il suo ultimo sospiro ancora una volta ai giovani ed all'amore lo rende santo. Quindi adesso modifica l'articolo se no sono guai.. Scherzo ma ci tenevo a dire che non mi è piaciuto l'ho visto un po’ troppo cattivo.. Un saluto un tuo amico

Risposta:
Caro ragazzo, Giorgio è un messaggero celeste e ubbidisce alla volontà divina. Giorgio riceve messaggi da Gesù il quale non solo legge nei cuori ma è capace di riconoscere meglio di noi gli uomini. E i frutti di Woitila sono più negativi che positivi. Vorrei ricordarti che un papa ha responsabilità diverse da un semplice prete di strada. Ricordi la parabola dei talenti nel Vangelo secondo Matteo 25,14?
Il Codice di diritto canonico definisce il papa «Organo supremo della potestà di giurisdizione» e in lui si assommano i poteri legislativo, esecutivo e amministrativo; oggetto della sua giurisdizione sono: la fede, i costumi e la disciplina ecclesiastica; la sua giurisdizione si estende a tutte le singole chiese, a tutta la gerarchia ecclesiastica e a tutti i fedeli. In questa veste viene anche chiamato "Sommo Pontefice della Chiesa Universale" e "Servo dei servi di Dio" Il papa riveste anche un ruolo "secolare" in quanto sovrano dello Stato della Città del Vaticano e della Santa Sede; quest'ultima è un soggetto della diplomazia e del diritto internazionale.
Quindi non si può fare Santo un Papa che ha collaborato con la mafia.
Il Papa polacco era a conoscenza degli affari illeciti che ruotavano attorno allo IOR, ma prima di tutto ha guardato agli interessi della sua Polonia, all'epoca ancora sotto il giogo sovietico. Lo IOR agiva, grazie alle "amicizie" di Marcinkus, Gelli, Craxi, Sindona, Calvi ed alcune famiglie mafiose legate allo stesso Sindona, al riciclaggio del denaro sporco, utilizzandone i proventi per sovvenzionare Solidarnosc.
Da recenti testimonianze lo IOR stesso avrebbe chiesto denaro alla "Banda della Magliana", gruppo malavitoso, oltretutto presente sul mercato dell'usura.
Wojtyla era a conoscenza di ogni cosa, tanto che, quando nel 1987 lo Stato italiano emanò un ordine di cattura internazionale contro Marcinkus, Wojtyla riuscì ad evitare il carcere al capo dello IOR, appellandosi alla sovranità territoriale dello Stato Vaticano, e con un misterioso accordo con Craxi, che permise a Marcinkus di eclissarsi in quel di Phoenix, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Marcinkus era pienamente coinvolto e consapevole di quale fosse la situazione di Emanuela Orlandi, rapita nel 1983 nella capitale. Era amico di Renatino, e molto legato alla loggia P2, tanto da farne parte, nonostante il diritto canonico sancisse l'iimediata scomunica per i prelati massoni.
Nel gennaio del 1979, papa Giovanni Paolo II dichiarò che «la concezione di Cristo come una figura politica, di rivoluzionario, non è compatibile con gli insegnamenti delle Chiesa».
Lo stesso papa sollecitò dalla Congregazione per la dottrina della fede, presieduta dal cardinale Joseph Ratzinger due studi sulla Teologia della Liberazione: Libertatis Nuntius (1984) e Libertatis Conscientia (1986). In entrambi, si considerava, in sostanza, che nonostante la vicinanza della Chiesa cattolica ai poveri, la tendenza della Teologia della Liberazione ad accettare postulati marxisti e di altre ideologie politiche non era compatibile con la dottrina sociale della Chiesa cattolica, specialmente nell'assunto in cui quella teologia sosteneva che la redenzione fosse ottenibile attraverso un compromesso con le esigenze di riscatto sociale dei poveri.
Tali giudizi fortemente critici e la forte pressione dei settori conservatori della Chiesa, come l'Opus Dei, spinsero verso la negazione di un appoggio della Santa Sede richiesto da monsignor Oscar Romero, ucciso poi barbaramente mentre diceva Messa e ai cui funerali il Papa non ha presenziato.
E l'oscurantismo praticato dalla Chiesa sotto il suo pontificato in merito alla pedofilia del clero dove lo mettiamo?
Non da ultimo vorrei ricordarti la disubbidienza alla volontà della Madre Celeste per aver divulgato solo una parte del terzo segreto di Fatima omettendo proprio quella parte dove la Madonna accusa il Vaticano.
Forse dovresti studiare profondamente il vangelo per comprendere che la figura di Gesù non è rivestita di falso buonismo e ipocrisia come ce lo hanno sempre raccontato al catechismo ma è una figura carica di Giustizia e con questa giustizia si manifesterà nel giorno del giudizio (leggi Cap.24 e 25 Mt e cap.17 Lc)
Così tuonava la voce Gesù sulla Chiesa di duemila anni fa:
"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione. (Matteo cap.23:13)

Restiamo a disposizione per ulteriori approfondimenti e inviamo un caro saluto di pace.
Elisabetta
segreteria dal Cielo alla terra
www.giorgiobongiovanni.it

I segreti del nucleare e le spese militari‏

Messaggio degli Esseri di Luce a Giorgio Bongiovanni in relazione all'articolo "I segreti del nucleare e le spese militari".

Maria Josè
Redazione Internazionale/Redacciòn Internacional
www.giorgiobongiovanni.it

DAL CIELO ALLA TERRA





IN RELAZIONE ALL’ARTICOLO QUI ALLEGATO, I SEGRETI DEL NUCLEARE E LE SPESE MILITARI.

SETUN SHENAR E I FRATELLI AGLI ABITANTI DELLA TERRA:

SE CONTINUERETE AD ESSERE GOVERNATI DA CRIMINALI SENZA SCRUPOLI, ASSASSINI EFFERATI, AVIDI DI SANGUE E DI POTERE, LA RAZZA UMANA, LA VOSTRA, È DESTINATA ALL’ESTINZIONE.
SE LE VOSTRE RELIGIONI, TUTTE, NON SI SPOGLIANO DEI TESORI ACCUMULATI, NON SI ALLONTANANO DALLA CORRUZIONE DEL POTERE E NON SI PENTONO DI ESSERE LE MERETRICI DI MAMMONA, DI VIVERE NELL’ARROGANZA E NELLA PRESUNZIONE DI POSSEDERE LA VERITÀ, NON ENTRERANNO NEL REGNO DI DIO E NON PERMETTERANNO A MILIARDI DI ANIME DI FARLO (LUCA 11, 47-54).
VI ABBIAMO DETTO CHE ABBIAMO UN PIANO PER POTER PORRE IN SALVO IL SALVABILE, QUESTO PROGETTO IN CASO DI CONFLITTO NUCLEARE VIENE POSTO IN ESSERE IMMEDIATAMENTE E ALCUNI MILIONI DI PERSONE SARANNO EVACUATE IN LUOGHI SICURI PER LA LORO SOPRAVVIVENZA. IN OGNI CASO, AVENDO IL MONARCA UNIVERSALE (IL LOGOS CRISTICO) STABILITO E ORDINATO CHE LA MADRE TERRA SARÀ PURIFICATA DA OGNI MALE, VI INVITIAMO AD ESSERE SERENI ED AVERE FEDE. I SOPRAVVISSUTI ALL’ESTINZIONE UMANA COSTRUIRANNO CON IL NOSTRO AIUTO UNA NUOVA E SUPER CIVILTÀ SUL PIANETA TERRA, IN UNA NUOVA ERA DI PACE E D’AMORE.
CIÒ CHE NON POSSIAMO EVITARE SONO I PROSSIMI EVENTI CHE I POTENTI DESIDERANO ORGANIZZARE E CIOÈ UNA GUERRA MONDIALE USANDO L’ENERGIA NUCLEARE E ARMI ATOMICHE.
POTRESTE EVITARLO, SE VOLETE, MA LA SPERANZA È DIVENUTA UNA PALLIDA STATUA DI MARMO.
RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA E PER SEMPRE, CHE I GIUSTI, I MANSUETI, GLI ASSETTATI D’AMORE E DI PACE NON DEVONO TEMERE NULLA PERCHÉ IL GIORNO DEL SIGNORE GESÙ CRISTO È PROSSIMO A MANIFESTARSI. IL GIORNO DEL TRIONFO DELLA GIUSTIZIA DIVINA E DELL’INSTAURAZIONE DEL REGNO DI DIO SULLA TERRA.
PACE!
SETUN SHENAR E I FRATELLI SALUTANO CON AMORE

Sant Elpidio a Mare (Italia)
7 maggio 2011. Ore 10:41
Giorgio Bongiovanni
Stigmatizzato

MESSAGGI ALLEGATI:


6-5-08 LA REAZIONE POTENTE DELLE FORZE DIVINO-NATURALI DEGLI ELEMENTI DELLA MADRE TERRA
http://www.giorgiobongiovanni.org/index.php/messaggi-2008/332-la-reazione-potente-delle-forze-divino-naturali.html


17-05-08 L’ENERGIA NUCLEARE. L’INGANNO È PEGGIORE DEL TRADIMENTO
http://www.giorgiobongiovanni.org/index.php/messaggi-2008/333-energia-nucleare-linganno-e-peggiore-del-tradimento-.html

17-05-08 LE FORZE DELLA NATURA, GLI ZIGOS, I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE
http://www.giorgiobongiovanni.org/index.php/messaggi-2008/336-le-forze-della-natura-gli-zigos.html

5-06-08 SCIENZA SENZA COSCIENZA E GOVERNI ARROGANTI
http://www.giorgiobongiovanni.org/index.php/messaggi-2008/338-scienza-senza-coscienza-e-governi-arroganti-.html

30-07-08 LA PERSEVERANTE SCIENZA SENZA COSCIENZA
http://www.giorgiobongiovanni.org/index.php/messaggi-2008/344-la-perseverante-scienza-senza-coscienza-.html


“I SEGRETI DEL NUCLEARE E LE SPESE MILITARI” –
NUOVO PROGETTO DI SVILUPPO DELLA COSCIENZA UMANA

di Paola Botta Beltramo

“… E il segreto sta anche alla base delle centrali nucleari e agli enormi interessi che vi gravitano intorno. Il potere politico, quello che manda gli eserciti ad uccidersi a vicenda, costruisce le centrali nucleari in nome dell’economia e del progresso e ciò è un grande, vergognoso inganno. Il loro maggior segreto è che, in tutte le parti del mondo, non sono ancora riusciti ad eliminare con sicurezza le scorie radioattive di queste centrali. I bidoni gettati nella Fossa dell’Atlantico avveleneranno il mare quando, fra qualche decennio, esploderanno. Ma chi se ne cura?…” (antropologo-teosofo Bernardino del Boca dal libro “IL SEGRETO” PAG. 210 – ediz. 1986)

“(…) Ma allora perché c’è la corsa al nucleare? il nucleare è anche militare e allora, siccome le società non democratiche si basano sulla violenza, e le società democratiche si basano sulla truffa e sull’inganno, bisogna convincere le persone che lo Stato opera solo a fin di bene, non prepara la guerra e se c’è una guerra è solo in risposta ad un’aggressione esterna. Il nucleare civile è un modo per occultare il nucleare militare e anche per far vedere che il nostro bilancio della difesa è piccolo perché tanto una parte della spesa della difesa militare viene addossata ai bilanci di altri ministeri, questo viene fatto anche in Italia, Per fare le bombe atomiche bisogna avere le tecnologie adatte, avere il materiale esplosivo pronto, cosicchè in caso di necessità sia possibile costruire un ordigno in una settimana. (…) la Francia avendo risorse minori rispetto a quelle degli Stati Uniti e della Russia ha creato delle centrali d’uso duale in cui recuperano parte dei costi vendendo l’energia. Quindi non è vero che l’energia nucleare costa meno, l’energia nucleare francese viene venduta sottoscosto perché è il sottoprodotto di una produzione militare. Adesso che i pericoli di guerra aumentano, gli interessi di vari paesi si orientano nuovamente verso il nucleare, anche perché sono stati inventati nuovi tipi di armi nucleari diverse da quelle precedenti che richiedono nuovi tipi di impianti ed ecco la necessità di costruire queste nuove centrali. Se si guardasse solamente al problema dell’energia l’idea di costruire impianti nucleari è così assurda che non verrebbe in mente a nessuno.(…)”

(Prof. Emilio del Giudice, fisico, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’International Institute of Biophisics di Neuss (Germania) – 3-2-2008 – Convegno “Pianeta Terra – Ass. Saras Milano)

“(…) Il nucleare civile serve a quello militare. Gli strumenti progettuali e le conoscenze tecnologiche per le applicazioni pacifiche sono derivati dal know-how militare. Costruire centrali nucleari è sempre stata una comoda strada per ammortizzare i costi del nucleare militare. Non solo: il nucleare civile a sua volta favorisce la proliferazione orizzontale del nucleare militare. Si tranquillizza il mondo con l’obiettivo dichiarato di costruire un impianto civile e così si può lavorare in pace alla costruzione di testate nucleari (…) Grazie al programma nucleare civile si evitano tanti problemi. Tutto diventa più facile…Le centrali nucleari producono plutonio come scarto. Si ritrova, in percentuale variabile, nelle scorie radioattive. 1 Kg di plutonio –una pallina da ping pong- ha la potenza di 20.000 tonnellate di tritolo, quanto basta per distruggere una città. Per una bomba H si impiegano, in media, 5 kg. di plutonio: una centrale elettronucleare di 1.000 megawatt produce circa 250 Kg annui di plutonio da cui si possono ricavare 40-50 bombe atomiche. Il nucleare civile è un ottimo paravento che permette di lavorare indisturbati sul nucleare militare. La tecnologia nucleare ha costi enormi. Le centrali nucleari servono ad ammortizzarli, riducendo i costi del plutonio per uso militare. La ricaduta civile del nucleare militare riduce l’enorme saldo negativo che gli armamenti inducono nel bilancio dello stato. Ecco quindi che le potenze nucleari impongono il nucleare civile che anche se fosse l’energia meno costosa –il che non è- e, anche se fosse completamente sicura –il che non è- resta una soluzione eticamente inacettabile”.

(Prof. Angelo Baracca, professore di fisica Università di Firenze – Comitato “Scienziati contro la guerra” relazione 15-10-2008)

“…Tra il 1943 e il 1945 a Los Alamos- USA, il maggiore centro di ricerca nucleare, 600.000 dipendenti lavoravano in modo compartimentale (succede anche in medicina) così nessuno sapeva che cosa si stesse costruendo. Il fisico Robert Oppenheimer fu processato e condannato a morte perché voleva che le ricerche fossero note a tutti in quanto riteneva che la scienza fosse patrimonio dell’umanità. Fu salvato dalla comunità scientifica internazionale che insorse contro il governo statunitense (…) Le centrali nucleari sono state costruite oltre che per fabbricare bombe anche per fabbricare motori nucleari da utilizzare nei sommergibili e nelle portaerei consentendo a questi mezzi riserve di energia di 2 0 3 anni (…) quindi il nucleare civile è una stampella di quello militare (…) Più si creano reattori raffinati più aumentano i rischi. (…) La sicurezza nucleare è una menzogna.”

(Prof. Luigi Sertorio, docente di Ecofisica Università di Torino; ha lavorato 15 anni a Los Alamos USA e 3 anni nella divisione ambientale della NATO Europa – conferenza 26-4-2011 – Torino – Le bugie nucleari)

SIPRI – Istituto di ricerca della pace di Stoccolma – l’11 aprile 2011 ha pubblicato i dati relativi alla spesa militare mondiale ANNO 2010:

1 6 3 0 MILIARDI DI DOLLARI

(pari a circa 4,46 miliardi di dollari al giorno ovvero circa 3 milioni di dollari al minuto)
Dal libro “La Dimensione Umana” ediz. 1971 dell’antropologo-teosofo Bernardino del Boca:

pag. 272: “…Ci sono libri scientifici che sono un esempio di come agisce il pensiero analogo: sembrano libri scritti con serietà e serenità ma se si usa la propria coscienza, cioè se invece di accettare passivamente quei pensieri si pensa con la propria mente, si rimane spaventati per le orribili implicazioni che contengono. Non ci devono perciò stupire i risultati delle indagini degli esperti dell’intelligenza, secondo i quali, nonostante che in questi ultimi 50 anni la scienza e la tecnica abbiano prodotto nella vita umana i più sbalorditivi e rivoluzionari cambiamenti che hanno imposto la cultura a tutti, l’intelligenza media nel mondo sta calando invece di aumentare. Il nostro concetto di intelligenza è anch’esso molto limitato dalla nostra attuale dimensione umana e ne abbiamo un esempio nel modo di agire delle grandi potenze. Da secoli si dice che si fanno le guerre sotto la spietata spinta del bisogno, ma oggi le grandi potenze spendono negli armamenti cifre astronomiche che se usate per soddisfare i bisogni dei popoli sottosviluppati e dei poveri toglierebbero dalla terra ogni motivo di aggressività…”

pag. 66: “…Finchè non sarà fatta una sintesi tra i vari rami della scienza e non si sarà sottoposta questa sintesi alla luce della spiritualità, il fenomeno umano non potrà essere compreso nella sua finalità e nemmeno nelle sua espressione individuale”

pag. 239: “….U Thant, ex Segretario Generale del’Onu: “ La verità, la grande capitale verità, per quel che riguarda le nazioni sviluppate del giorno d’oggi, è che esse possono avere quasi nel più breve tempo immaginabile tutte le risorse che vogliono. Non sono più le risorse quelle che limitano le decisioni. Sono le decisioni quelle che determinano le risorse. E questo è un cambiamento rivoluzionario –forse il più rivoluzionario- che il genere umano abbia conosciuto”.

Per prendere le nuove decisioni è necessario avere una nuova mentalità. Chi è schiavo del bisogno o delle ricchezze, del potere o della sua posizione sociale, chi si identifica con i valori creati dall’egoismo e dall’ingiustizia, non può prendere le nuove decisioni, poiché è schiavo di troppe paure. Ma i pensieri che rendono possibile l’emancipazione dell’uomo dall’ignoranza, dall’egoismo e dalla paura hanno una forza irresistibile poiché essi sorgono dallo stesso lento fluire della Vita verso il formarsi del nuovo piano di coscienza”

Inviataci da: Paola Botta Beltramo – OTS – Biella

sabato 7 maggio 2011

Ecco dove sono le 90 bombe atomiche che l'Italia...

Giorgio Bongiovanni, dopo il messaggio ricevuto oggi dagli Esseri di Luce e appena divulgato, avverte sul gravissimo pericolo che rappresentano lee bombe atomiche presenti in Italia allegando un articolo al riguardo.

Con affetto fraterno
Maria Josè
Redazione Internazionale/Redacciòn Internacional
www.giorgiobongiovanni.it

DAL CIELO ALLA TERRA


HO SCRITTO IL 7 MAGGIO 2011:

IN RELAZIONE AL MESSAGGIO DI SETUN SHENAR, DAL SOTTOSCRITTO RICEVUTO OGGI, MI PERMETTO DI AGGIUNGERE UN PICCOLO COMMENTO ALLO STESSO, ALLEGANDO UN ARTICOLO SULLA GRAVISSIMA SITUAZIONE CHE VIVE L’ITALIA CON 90 BOMBE ATOMICHE SULLA TESTA APPESE COME UNA SPADA DI DAMOCLE.
L’ITALIA È UNO DEI PAESI CHE SARÀ COLPITO INESORABILMENTE DA UNA BATTAGLIA NUCLEARE SE LA POPOLAZIONE NON SI RIBELLA E CHIEDE AL GOVERNO DI IMPORRE AGLI STATI UNITI DI SMANTELLARE QUESTE ARMI DELLA MORTE. HO GIÀ VISSUTO IL DRAMMA DELLA TRISTEZZA E DELL’ANGOSCIA QUANDO SONO STATO IGNORATO ED INASCOLTATO IL 17 MAGGIO DELL’ANNO 2008 QUANDO GLI “ALIENI” CI AVEVANO PREANNUNCIATO CON TRE ANNI DI ANTICIPO IL TERREMOTO DI FUKUSHIMA. ADESSO POSSO COMPRENDERE L’ANGOSCIA E LA TRISTEZZA CHE EUGENIO SIRAGUSA HA VISSUTO PRIMA DI ME QUANDO 40 ANNI OR SONO GLI STESSI “ALIENI” ANNUNCIARONO SUO TRAMITE QUANTO OGGI STA ACCADENDO.
IL MIO CUORE, COMUNQUE, È IN PACE PER AVER FATTO SOLO IL MIO DOVERE.
AVVERTIRE!

IN FEDE
Giorgio Bongiovanni
Stigmatizzato
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
7 maggio 2011


ECCO DOVE SONO LE 90 BOMBE ATOMICHE CHE L’ITALIA
NASCONDE PER CONTO DEGLI AMERICANI



In Italia ci sono 90 bombe nucleari americane. La loro presenza ha un’importanza militare limitata per gli Stati Uniti, ma risponde anche ad esigenze politiche del governo italiano, che vuole avere voce in capitolo nella Nato. Lo ha rivelato all’Unità Hans Kristensen, uno specialista del Natural Resources Defense Council (NRDC), autore di un rapporto sulle armi atomiche in Europa che sarà pubblicato tra qualche giorno.
Secondo il rapporto nelle basi americane in Europa ci sono ben 481 bombe nucleari, dislocate in Germania, Gran Bretagna, Italia, Belgio, Olanda e Turchia. In Italia ve ne sono 50 nella base di Aviano e altre 40 in quella di Ghedi Torre, in provincia di Brescia. Sono tutte del tipo indicato dal Pentagono come B 61, che non si presta ad essere montato su missili ma può essere sganciato da cacciabombardieri.
«Le ragioni di un arsenale nucleare così grande in Italia – ha spiegato Kristensen – sono nebulose e la stessa Nato non ha una strategia chiara. Le atomiche continuano a svolgere il tradizionale ruolo dissuasivo nei confronti della Russia, e in parte servono per eventuali obiettivi in Medio Oriente, come l’Iran. Un’altra ragione è di tipo politico istituzionale. Per l’Italia è importante continuare a fare parte degli organi di pianificazione nucleare della Nato, per non essere isolata in Europa. Altri paesi come la Germania hanno lo stesso atteggiamento».
Le anticipazioni sul rapporto di 102 pagine del NRDC coincidono con la riunione della Nato a Nizza, dove il ministro della Difesa americano sta cercando di ottenere dai colleghi europei maggiori aiuti in Iraq. Per alcuni paesi la pubblicazione delle cifre è imbarazzante.
Secondo il New York Times il comandante della Nato, generale James Jones, ha confidato ai collaboratori di essere favorevole all’eliminazione completa delle bombe nucleari in Europa, ma di aver trovato resistenza da parte di alcuni governi europei. Gli Stati Uniti sono in grado di colpire con missili lanciati dal loro territorio tutti gli obiettivi nel raggio di azione dei bombardieri in Europa. I paesi europei, e in particolare l’Italia, tuttavia insistono per avere un ombrello nucleare.
Il regolamento del Pentagono vieta espressamente di divulgare notizie sugli arsenali nucleari all’estero. Tuttavia un alto ufficiale ha ufficiosamente sostenuto che alla fine della guerra fredda molte bombe sono state ritirate dall’Europa e oggi ne rimangono circa 200. Krinsensten ha ribadito le indicazioni del rapporto.
«Al Pentagono – ha dichiarato – non tutti conoscono il quadro completo della situazione. Il numero sarebbe inferiore alle nostre indicazioni soltanto se il presidente Bush avesse ordinato il ritiro di gran parte delle armi nucleari dopo l’attacco dell’11 settembre , ma non ci risulta che questo sia avvenuto».
Tra Italia e Stati Uniti esiste un accordo segreto per la difesa nucleare, rinnovato dopo il 2001. William Arkin, un esperto dell’associazione degli scienziati nucleari, ne ha rivelato recentemente il nome in codice: Stone Ax (Ascia di Pietra). Nel settembre 1991, dopo il crollo del muro di Berlino, il presidente George Bush padre aveva annunciato il ritiro di tutte le testate nucleari montate su missili o su mezzi navali. In Europa erano rimaste 1400 bombe atomiche in dotazione all’aviazione. In dieci anni il numero si è ridotto di circa due terzi.
Le bombe nucleari in Italia sono di tre modelli: B 61 -3, B 61 – 4 e B61 – 10. Il primo ha una potenza massima di 107 kiloton, dieci volte superiore all’atomica di Hiroshima, è può essere regolato fino a un minimo di 0,3 kiloton. Il secondo modello ha una potenza massima di 45 kiloton e il terzo di 80 kiloton. Il governo di George Bush ha ribadito molte volte di non escludere l’opzione nucleare per rispondere ad attacchi con armi biologiche o chimiche. È stata abbandonata la strategia della distruzione reciproca assicurata, che prevedeva armi nucleari sempre più potenti con uno scopo esclusivamente dissuasivo. Ora gli Stati Uniti vogliono produrre bombe atomiche tattiche di potenza limitata, e non escludono di servirsene contro i paesi che considerati terroristi. Almeno due di questi paesi, Siria e Iran, si trovano nel raggio dei bombardieri in Italia.
[ndr - La soluzione concordata prevede l’istallazione in Italia di due postazioni dotate di bombe atomiche, con un meccanismo detto “della doppia chiave”. In pratica le bombe USA in Italia e Germania hanno l’innesco che deve essere attivato con due chiavi: una l’ha il capo della guarnigione italiana della base (Aviano e Ghedi), l’altra il capo della guarnigione americana.
Le bombe sono caricate su Tornado italiani o tedeschi, i cui piloti sono addestrati negli Stati Uniti, ed anche l’accesso ai bunker in cui questi sono posteggiati è regolato con la doppia chiave. Il Capitolo 5 (Chapter 5) del regolamento Nato prevede che, in caso di attacco ad uno Stato membro, tutte le basi debbano immediatamente rispondere. È possibile che, in caso di attacco nucleare, ci sia un obbligo automatico americano a “sbloccare” le bombe agganciate sotto i nostri aerei. L’accordo resta segreto, i dettagli non sono conosciuti]

LE SIGLE
Usaf: aviazione
Navy: marina
Army: esercito
Nsa: National security agency [Agenzia di sicurezza nazionale]
Setaf: Southern european task force [Task force sudeuropea]

ELENCO PER REGIONI:
Trentino Alto Adige
1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell’Usaf.
2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.
Friuli Venezia Giulia
3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell’Usaf in Italia [almeno tremila militari e civili americani]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell’Usaf [un gruppo di cacciabombardieri ] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell’aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo' in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest’ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell’Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara’ appunto quest’ultima la principale base per l’offensiva aerea contro l’Iraq del nord, ma l’impiego degli aerei della 16th Air Force sara’ pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.
4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.
5. Rivolto [Ud]. Base USAF.
6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell’Usaf.
7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell’Us Army.
8. Trieste. Base navale Usa.
Veneto
9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieri con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa duemila.
10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.
11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.
12. Longare [Vi]. Importante deposito d’armamenti.
13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni
14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni
15. Istrana [Tv]. Base Usaf.
16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.
17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].
18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.
19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.
20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.
21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.
22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.
23. Venezia. Base navale Usa.
24. Sant’Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.
25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.
26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.
27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.
Lombardia
28. Ghedi [Bs]. Base dell’Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.
29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].
30. Remondò [Pv]. Base Us Army.
108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.
Piemonte
31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.
32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.
Liguria
33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].
34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.
35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell’Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di “occupazione di aree dello specchio d’acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]“. Poi c’è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti [dall'artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].
Emilia Romagna
36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell’Usaf con copertura Nato.
37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
38. Parma. Deposito dell’Usaf con copertura Nato.
39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.
40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l’attivazione di bombe nucleari.
41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.
Marche
42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.
Toscana
43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e’ stoccata una riserva strategica per l’esercito e l’aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell’US Army per l’appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell’Africa del Nord e la Turchia.
44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.
45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell’Usaf.
46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell’Us Navy.
47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.
48. Livorno. Base navale Usa.
49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sardegna
50. La Maddalena – Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana “Simon Lake”.
51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.
52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].
53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy.
54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.
55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.
57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato.
58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.
59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all’incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone “off limits”: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.
60. Cagliari. Base navale Usa.
61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.
62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.
63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.
64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.
65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.
Lazio
66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato
67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.
68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo
69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell’Us Army.
70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei “La Salle”.
71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa.
Campania
72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.
73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.
74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
76. Nisida [Na]. Base Us Army.
77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell’Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.
78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell’Us Army.
80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.
81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.
82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.
83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.
84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra
85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.
Basilicata
79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.
86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.
Puglia
87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.
88. Brindisi. Base navale Usa.
89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.
90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].
91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.
92. Otranto. Stazione radar Usa.
93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.
94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.
Calabria
95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.
96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sicilia
98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell’Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una.
99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell’aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.
102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell’Usaf.
103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.
104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.
105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.
107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].
111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.
112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.
113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d’ascolto e di comunicazioni Nsa.

Fonte :http://domani.arcoiris.tv/ecco-dove-sono-le-90-bombe-atomiche-che-litalia-nasconde-per-conto-degli-americani/?sms_ss=facebook&at_xt=4d3587ba1ee446f6%2C0

venerdì 6 maggio 2011

TERRORISMO E ANTICRISTO

Messaggio Dal Cielo alla Terra ricevuto tramite Giorgio Bongiovanni che ripropone alcuni importanti messaggi ricevuti in questi anni sulla vera natura dell'anticristo.

Un abbraccio fraterno
Maria Josè
Redazione Internazionale/Redacciòn Internacional
www.giorgiobongiovanni.it



DAL CIELO ALLA TERRA


TERRORISMO E ANTICRISTO

LA METODOLOGIA DEL POTERE MONDIALE NELLE MANI DEL PRINCIPE DI QUESTO MONDO PER NOI È CHIARA E PALESE.
L’INGANNO È PANE QUOTIDIANO PER MANIPOLARE LA MASSA UMANA AFFINCHÈ QUESTA NON SI RIBELLI, ANZI, SI PROSTRI SEMPRE DI PIÙ ALL’IMPERO E AI SUOI VASSALLI.
IL TERRORISMO INTERNAZIONALE (BIN LADEN E QUANT’ALTRO) SONO FIGURE E IDEALI APPARENTI PER RAGGIUNGERE DETERMINATI RISULTATI CHE POSSANO MANTENERE IN PIEDI IL MOSTRO DEL POTERE IMPERIALE.
PIÙ VOLTE, TRAMITE LO STESSO MEZZO E CIOÈ LO SCRIVENTE, VI ABBIAMO SPIEGATO MOLTO CHIARAMENTE COME STANNO LE COSE SULLA TERRA, CHI GOVERNA IN REALTÀ E PERCHÈ.
ANCORA UNA VOLTA CI PERMETTIAMO, FACENDO IL NOSTRO DOVERE, DI RAMMENTARE A VOI QUELLO CHE ABBIAMO GIÀ SCRITTO E DIVULGATO.
LEGGETE MEDITATE E DEDUCETE.
PACE!
DAL CIELO ALLA TERRA

S.Elpidio a Mare (Italia)
6 maggio 2011. Ore 11:07
Giorgio Bongiovanni
Stigmatizzato


DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 13 DICEMBRE 2010:
DEDICATO AI SOMARI DELLA VITA, AGLI ARROGANTI, AGLI STUPIDI E SOPRATTUTTO AI COMPLICI DEI TIRANNI.
LEGGETE!
CHI RAPPRESENTA LA VERA SETTA? CHI SONO I VERI DELINQUENTI, GLI SPECULATORI DELLA PELLE UMANA?
ABBIAMO DETTO E SCRITTO TANTE E TANTE VOLTE CHE IL PIANETA TERRA È GOVERNATO DALLA SETTA DEI BANCHIERI CHE CONTROLLA IL MONDO. MI HANNO DETTO IN TANTI CHE ERO MATTO, SETTARIO, DELIRANTE ECC. ECC.
ADESSO LEGGETE! LA VERITÀ COME SEMPRE SI FA STRADA E QUINDI DA SOTTO IL MOGGIO VIENE ALLA LUCE.
COME FERMARE QUESTI ASSASSINI DELL'ECONOMIA, QUESTI CRIMINALI DIABOLICI?
IO PREGO CHE GESÙ CRISTO, IL FIGLIO DI DIO RITORNI PRESTO ALTRIMENTI NEMMENO I GIUSTI SI SALVERANNO. LA NOSTRA FEDE CRISTIANA CI IMPONE DI CREDERE ALLA SECONDA VENUTA DI CRISTO E MAI COME OGGI SI RENDE INDISPENSABILE LA SUA PRESENZA, LA SUA POTENZA, LA SUA GLORIA E SOPRATTUTTO LA SUA DIVINA GIUSTIZIA.
G.B.


DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 23 AGOSTO DELL’ANNO DOMINI 2006:
HO SAPUTO. NON POSSO, NÉ DEBBO TACERE!
LA FONTE DELLE MIE INFORMAZIONI È CERTOSINA E LA MENTE DEGLI AMICI, SCIENZIATI, FILOSOFI ANCHE COSMICI, È VOLUMETRICA.

IL VERO VOLTO DELL’ANTICRISTO.

LA TERRA E GRAN PARTE DEI SUOI ABITANTI SONO IN PERICOLO. È IN ATTO LA PIÙ DRAMMATICA E MOSTRUOSA CRISI DI TUTTA LA STORIA DELL’UMANITÀ.
A PARTE LE GUERRE IN CORSO CHE CAUSANO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI MORTI, LA FAME CHE DISTRUGGE MILIONI DI UOMINI, DONNE E SOPRATTUTTO BAMBINI, L’INQUINAMENTO TERRACQUEO E ATMOSFERICO CHE CAUSA VIOLENTE REAZIONI DEL PIANETA (TERREMOTI, TSUNAMI ETC.), È IN ATTO UNA CRISI ECONOMICA, SOCIALE, POLITICA E RELIGIOSA CHE I DOMINATORI DEL MONDO, I CAPI DEL POTERE NON SONO PIÙ IN GRADO DI GESTIRE E CONTROLLARE.
L’IMPERO MONDIALE TIRANNICO DEGLI STATI UNITI ( USA) E DEI SUOI ALLEATI (QUASI TUTTO L’OCCIDENTE E PARTE DELL’ORIENTE), NON HA PIÙ I MEZZI POLITICI E SOCIALI PER NEGOZIARE LA PACE CON IL SUO NEMICO RAPPRESENTATO DA SUPER POTENZE (CINA – RUSSIA) CHE HANNO COME ALLEATI ALCUNI PAESI ARABI POTENTI E MINACCIOSI (IRAN, SIRIA ED ALTRI).
PURTROPPO A CAUSA DELL’EGOISMO PIÙ EFFERATO E DEL MATERIALISMO PIÙ DEGENERATO I CAPI DELL’IMPERO RAPPRESENTATI DAL PRESIDENTE GEORGE BUSH E DALLA SUA AMMINISTRAZIONE NON HANNO AVUTO UNA SERIA OPPOSIZIONE DA PARTE DELL’EUROPA CHE È RIMASTA DEBOLE E A VOLTE COMPIACENTE DELLA DOMINAZIONE IMPERIALE. QUELLA CHE VOI DEFINITE LA GLOBALIZZAZIONE AMERICANA HA PORTATO E GENERATO SOLAMENTE MISERIA, POVERTÀ, DENUTRIZIONE ESTREMA E RIBELLIONE NEI POPOLI POVERI I QUALI SI SONO TRASFORMATI IN MASSE DI ESSERI UMANI SENZA FUTURO E CON UN DESTINO DI MORTE E MALATTIE.
I RICCHI DEL MONDO PROTETTI E VIZIATI DALL’IMPERO SONO DIVENTATI SEMPRE PIÙ RICCHI. I CIRCA 60 MILIONI DI RICCHISSIMI, ED I CIRCA 800 MILIONI DI BENESTANTI (CIOÈ QUELLI CHE NE RACCOLGONO LE BRICIOLE) SONO LA CAUSA DELLO SPRECO E DELLA DEGENERAZIONE DELLE RISORSE NATURALI DELLA TERRA FINO ALLA DEVASTAZIONE DI QUESTE.
IL TERRORISMO INTERNAZIONALE ALIMENTATO DA ESTREMISTI FANATICI E RELIGIOSI È UN INCIDENTE DI PERCORSO CHE L’IMPERO, SE VOLESSE, POTREBBE NEUTRALIZZARE, MA ACCADE SPESSO CHE ESSO ATTUI LA STRUMENTALIZZAZIONE DI QUESTO TERRORISMO O ADDIRITTURA LO COORDINI PER MOTIVARE LO STATO DI GUERRA PERMANENTE CHE L’IMPERO STESSO HA POSTO IN ESSERE PER CERCARE DI MANTENERE IL POTERE NEL MONDO.
LA PROSSIMA GUERRA CHE SARÀ INTRAPRESA CONTRO L’IRAN E LA SIRIA SARÀ UN’ALTRA PREPARAZIONE ALLA VERA E ULTIMA GUERRA DEFINITIVA MONDIALE CONTRO LA CINA.
SI TRATTA DI UNA GUERRA ATOMICA.
LE PROVE GENERALI CON RAPPRESAGLIE ATOMICHE SARANNO EFFETTUATE PROSSIMAMENTE IN MEDIO – ORIENTE MALGRADO LO SFORZO DI ALCUNI POLITICI ONESTI, DI SCRITTORI, GIORNALISTI E FILOSOFI INTEGRI CHE LOTTANO PER LA PACE. I CAPI DEL POTERE MONDIALE, MALATI MENTALMENTE E SPIRITUALMENTE, SONO FERMISSIMAMENTE CONVINTI CHE L’ARMA ATOMICA PERMETTERÀ LORO DI SOPRAVVIVERE, DI ELIMINARE CENTINAIA DI MILIONI DI PERSONE E POTER COSÌ SFRUTTARE PER MOLTI ANNI ANCORA LE POCHE RISORSE RESIDUE DEL PIANETA TERRA, IL PETROLIO IN PRIMIS.
È PER NOI MOTIVO DI TRISTEZZA DARE QUESTE NOTIZIE, MA NON POSSIAMO RIMANERE PASSIVI E TACERE.
OCCORRE CHE TUTTI I VERI PACIFISTI SI UNISCANO INSIEME CONTRO LA GUERRA, SENZA SE E SENZA MA, COME DICONO I GIUSTI, PERCHÈ LA GUERRA, LE GUERRE IN CORSO SONO IL CAMMINO PERVERSO CHE CONDUCE ALLA GUERRA ATOMICA.
I MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA SONO MANIPOLATI DAI GRANDI POTENTI DEL MONDO, DAI CAPI DEL POTERE ECONOMICO CHE CONDIZIONANO L’IMPERO.
VOI NON CONOSCETE LA VERITÀ.
LE TELEVISIONI DEL MONDO, TRANNE QUALCHE ECCEZIONE, TRASMETTONO MENZOGNE, ILLUSIONI E FABBRICANO GIORNO DOPO GIORNO SOGNI CHE MAI SI REALIZZERANNO. CIÒ PER DROGARE O DISTRARRE LE GRANDI MASSE DALLE DEVASTANTI E PESANTI VERITÀ SULLE RAGIONI DELLA GUERRA, SULLA PRESENZA E MANIFESTAZIONE DI SEGNI E VISITE SPIRITUALI CELESTI E COSMICHE, SULLE GRANDI ORGANIZZAZIONI CRIMINALI CHE SONO IL BRACCIO ARMATO DEL POTERE E SOPRATTUTTO SULLA VERA RAGIONE CHE HA CAUSATO IL FAMOSO 11 SETTEMBRE (ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE DI NEW YORK DOVE SONO MORTE 3000 PERSONE).
VI È STATO DETTO PIÙ VOLTE, MIGLIAIA DI VOLTE, CHE LE RAGIONI DELLA GUERRA – INFINITA AL “TERRORISMO” (COSI’ DEFINITA DA BUSH E DAI SUOI SOSTENITORI), SONO L’11 SETTEMBRE, PER QUEL GRANDE ATTENTATO TERRORISTICO CHE HA CAMBIATO IL MONDO, LO STATO DELLE COSE ECC. ECC.
CIÒ È TOTALMENTE FALSO. È MENZOGNA LA VERSIONE DIVULGATA DELL’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE. LA SPIEGAZIONE UFFICIALE DELLA DINAMICA DEI FATTI ESEGUITA DA ALCUNI DEGLI AUTORI E QUANT’ALTRO È FALSA.
I TERRORISTI CHE HANNO ORGANIZZATO ED ESEGUITO LA STRAGE SONO STATI IN PARTE MANIPOLATI E “ACCOMPAGNATI CON LA MANO” DAI SERVIZI SEGRETI CON LA COMPLICITÀ DI MOLTE AGENZIE DI ALTO LIVELLO FINO AI RESPONSABILI DEGLI STATI MAGGIORI DELL’ESERCITO E DELLA SICUREZZA AMERICANA. UNA VERA COSPIRAZIONE ORDINATA DAI GRANDI POTENTI DELL’ECONOMIA MONDIALE, SI LEGGA BENE, MONDIALE! CON IL CONSENSO DI QUELLA STATUNITENSE E CON IL LOGICO APPOGGIO DEI MAGNATI DELL’INDUSTRIA BELLICA.
ALCUNI GIORNALISTI E SCRITTORI INCORROTTI E VERI RICERCATORI DELLA VERITÀ HANNO AMPIAMENTE DIMOSTRATO QUANTO SOPRA ABBIAMO IN SINTESI DESCRITTO. TRA QUESTI VOGLIAMO RICORDARE L’ITALIANO GIULIETTO CHIESA E L’AMERICANO GORE VIDAL. INSIEME A POCHISSIMI ALTRI HANNO RISCHIATO LA LORO VITA NEL DIFFONDERE QUESTA AMARA E CRUDA VERITÀ.
LEGGETE ATTENTAMENTE I LORO LIBRI SE VOLETE APPROFONDIRE E CONOSCERE NEI DETTAGLI IL PROGRAMMA NEFASTO DELL’IMPERO.
LA PACE CON LA GIUSTIZIA E L’AMORE SONO L’UNICA ALTERNATIVA POSSIBILE A QUESTA ORRIBILE SITUAZIONE CHE È IN ATTO NELLA SOCIETÀ UMANA.
OCCORRE DIFFONDERE E DIRE LA VERITA’ USANDO GLI STESSI MEZZI, PER QUANTO POSSIBILE, DELL’MPERO – ANTICRISTICO, CIOÈ LA TELEVISIONE E LA STAMPA AFFINCHÈ LE MASSE, TUTTI SCENDANO NELLE PIAZZE PER CHIEDERE CON FORZA: GIUSTIZIA, PACE E AMORE. NO ALLA GUERRA!
NON C’È TEMPO!
LE GRANDI RELIGIONI O CHIESE SONO RIMASTE IMBRIGLIATE NELLA TELA DEL RAGNO DEI GRANDI INTERESSI ISTITUZIONALI, ECONOMICI E POLITICI DELL’IMPERO. NON HANNO LA FORZA DI REAGIRE. SONO MALATE! SPERIAMO CHE IL PAPA BENEDETTO XVI VINCA LA MATERIA E TRASCINI MILIONI DI CRISTIANI NELLA VERITÀ. SE NON LO FARÀ, SARÀ CHIARO PER NOI A QUALE DEI DUE ESTREMI EGLI APPARTIENE! (IL BENE O IL MALE?).
LA NOSTRA PREOCCUPAZIONE È SCONGIURARE L’ARMAGHEDON, L’OLOCAUSTO NUCLEARE, ANCHE SE SIAMO PERFETTAMENTE COSCIENTI E CREDENTI IN CRISTO. EGLI HA PROMESSO UNA NUOVA ERA E UN MONDO MIGLIORE. GLI ESSERI DI LUCE ANGELICI AL SUO SERVIZIO HANNO I MEZZI PER EVITARE LA DISTRUZIONE DEL MONDO E DI UNA PARTE DELL’UMANITÀ’; PERÒ TEMIAMO CHE IL LIBERO ARBITRIO DELL’UOMO POSSA ARRIVARE AL LIMITE E PERMETTERSI COSI’ DI ANNIENTARE CON L’ARMA ATOMICA MILIONI DI SUOI FRATELLI E DI BAMBINI.
SPERIAMO DUNQUE!
LA SPERANZA È L’ULTIMA A MORIRE. È VERO, MA È ANCHE VERO CHE LEI, L’AMATA SPERANZA, RAPIDAMENTE E INESORABILMENTE SI STA TRASFORMANDO IN UNA PALLIDA STATUA DI MARMO.
CHE IDDIO E IL CRISTO CI PERDONINO E CI AIUTINO!
IN FEDE
GIORGIO BONGIOVANNI
E SETUN SHENAR
Montevideo (Uruguay)
23 agosto 2006. Ore 16:20


DAL CIELO ALLA TERRA

COMUNICAZIONE URGENTE

SETUN-SHENAR E I FRATELLI DELLA LUCE IN MISSIONE SULLA TERRA COMUNICANO:

I PIANI DELL’ANTICRISTO.

NON È NELLE NOSTRE INTENZIONI ESSERE AMBASCIATORI DI MESSAGGI CATASTROFICI E DI NATURA PESSIMISTICA, SCUSATECI, MA ABBIAMO L’ORDINE SUPERIORE DI ANNUNCIARE LA VERITÀ ANCHE SE QUESTA
È SCOMODA PER IL POTERE ANTICRISTICO CHE GOVERNA IL MONDO.
NOI SAPPIAMO TUTTO DEI PIANI DEI VOSTRI GOVERNI E DEI PIANI DELLE GRANDI ORGANIZZAZIONI CRIMINALI DI NATURA SETTARIA, RELIGIOSA, MILITARE, ECONOMICA E DELINQUENZIALE (mafia e fenomeni similari), CHE SI CONTENDONO IL DOMINIO DEL MONDO.
IL NOSTRO COMPITO È ANCHE QUELLO DI FAR LUCE SU UNA GRANDE MANIPOLAZIONE DELLA VERITÀ CHE QUESTI ISTITUTI, TRAMITE I GRANDI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA, METTONO IN PRATICA PER DISTOGLIERE L’INTERESSE GENERALE DEI POPOLI ALLA MACABRA E DEMONIACA VERITÀ CHE ESSI STANNO PROGETTANDO.
IN SINTESI DI QUESTO SI TRATTA:
È IN PROGRAMMA UNA FUTURA GRANDE GUERRA IN MEDIO-ORIENTE. ALCUN PAESI COME L’IRAN SARANNO ATTACCATI. LA VENDITA DELLE ARMI, (come pane quotidiano) E DELLA DROGA SONO ESSENZIALI PER ALIMENTARE L’ODIO E LA VIOLENZA NELLE FAZIONI IN LOTTA.
SARANNO USATE ARMI NUCLEARI “TATTICHE” O “LEGGERE”.
NELLO SPAZIO ABBIAMO REGISTRATO (vedi filmati divulgati dal giornalista Jaime Maussan), ESPERIMENTI DELETERI CHE TENTANO DI INQUINARE LA STRATOSFERA E LO SPAZIO VUOTO.
È IN PROGETTO NELLE FOLLI MENTI DEI POTENTI UNA GUERRA MONDIALE COMBATTUTA ANCHE NELLO SPAZIO.
VI SONO NEI TAVOLI DA GIOCO DEL POTERE PIANI PER L’AUMENTO FUNZIONALE DELLA FAME NEL MONDO, DELLE MALATTIE, DELL’INQUINAMENTO GENERALE CERVELLI UMANI COMPRESI. TUTTO CIÒ E L’AUMENTO DELLE GUERRE È PROGRAMMATO PER PROVOCARE UN LENTO ED INESORABILE STERMINIO OD OLOCAUSTO DI OLTRE 3 MILIARDI DI ESSERI UMANI PER RAGGIUNGERE UN QUID SUFFICIENTE NEL PROSSIMO FUTURO PER CONTINUARE A VIVERE NELL’OPULENZA E NEL MATERIALISMO. CIÒ È NECESSARIO PER MANTENERE QUESTO STATUS.
LO SPERPERO DELLE RISORSE NATURALI DEL PIANETA POSSONO SOLAMENTE USUFRUIRLO POCHI ED EGOISTI GRUPPI DI SOCIETÀ FORMATE DA ESSERI CINICI ED INDIFFERENTI ALLA VITA.
QUESTO IN SINTESI LO SCENARIO, IL NOSTRO AMICO E FRATELLO GIORGIO BONGIOVANNI È IN GRADO DI
DIMOSTRARE TECNICAMENTE CON DATI E NUMERI QUANTO DA NOI ESPRESSO.
QUESTA È LA VERITÀ E TUTTI VOI LA DOVETE CONOSCERE E REAGIRE CON FORZA. IL MODO, IL TEMPO E LA VERITÀ LA CONOSCETE.
SAPETE QUINDI COME FARE: CON L’AMORE E LA GIUSTIZIA DI CRISTO.
PACE!
IN NOME DELLA VERITÀ E DELLA GIUSTIZIA SETUN-SHENAR E I FRATELLI DELLA LUCE VI SALUTANO.

TRAMITE GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO
Sant’Elpidio a Mare ( Italia)
13 gennaio 2007. Ore 17:42

L’ANTICRISTO

UNA FORZA EGEMONE E COMPATTA CHE GOVERNA IL MONDO IN GRAN PARTE ATTRAVERSO L’ECONOMIA E LE FORZE MILITARI.
GLI UOMINI POLITICI, MINISTRI E PRESIDENTI, LE NAZIONI UNITE E QUANT’ALTRO NULLA POSSONO PER FARE OPPOSIZIONE A QUESTA EGEMONIA.
IL PAPA, TUTTE LE CHIESE CRISTIANE O DI ALTRE FEDI RELIGIOSE SONO IMPOTENTI E SPESSO COMPLICI DI QUESTO POTERE ANTICRISTICO.
LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI SONO PARTE DELL’ANTICRISTO, ALCUNE DI ESSE HANNO LORO UOMINI AI VERTICI DEL POTERE DELLO STESSO, ALTRE SONO BRACCIO ARMATO DEL MEDESIMO PER SVOLGERE FUNZIONI IMPORTANTI PER IL CAMBIO O LA DESTABILIZZAZIONE DI POTERE ECONOMICO E POLITICO.
L’ANTICRISTO È COMPOSTO DA UNA PIOVRA O UNA IDRA DA VARI TENTACOLI E DA VARIE TESTE PENSANTI.
QUESTE TESTE HANNO UNA COLLOCAZIONE GEOGRAFICA PLANETARIA. NEW YORK, WASHINGTON, PALERMO, ROMA, LONDRA, PARIGI, MOSCA, PECHINO, GERUSALEMME, L’IMPERO DEGLI SCEICCHI ARABI ED ALTRE TESTE PIÙ PICCOLE NE FANNO PARTE. I TENTACOLI LI LASCIAMO IMMAGINARE A VOI, AL VOSTRO INTUITO E DISCERNIMENTO.
L’ANTICRISTO SI PUÒ COMBATTERE CON LA DIVULGAZIONE DELLA VERITÀ, CON LA FEDE E LA FORZA DI
LOTTARE PER GLI IDEALI DELLA GIUSTIZIA, DELLA PACE E DELL’AMORE CHE SONO LA CAUSA DELL’UMANITÀ.
LA SPERANZA DI VINCERE È QUASI NULLA.
MA!....UNA LUCE VIENE DAL CIELO E POI ALTRE LUCI, MIGLIAIA DI STELLE LUMINOSE INVADONO IL VOSTRO SPAZIO. UNA VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO ANNUNCIA CHE QUESTE LUCI SONO SFERE D’AMORE CHE VENGONO DA DIO E PREPARANO IL RITORNO DI SUO FIGLIO IL CRISTO.
ALLORA: “PENTITEVI! RAVVEDETEVI! IL TEMPO È VENUTO!”
ALLORA LA QUASI NULLA SPERANZA DIVIENE CERTEZZA ASSOLUTA E L’ANTICRISTO COMINCIA A PERDERE I SUO TENTACOLI, LE SUE TESTE PER CEDERE ALL’ARCANGELO DELLA GIUSTIZIA. IL SUO CUORE TRAFITTO A MORTE È SCONFITTO PER SEMPRE!
ABBIATE FEDE VOI, I GIUSTI! PERCHÉ COSÌ SARÀ!
ABBIATE FEDE VOI, MANSUETI, PACIFICI, INNOCENTI E AMANTI DELLA VITA PERCHÉ COSÌ SARÀ!
PACE!
ASTHAR SHERAN
TRAMITE UN SERVO DI DIO NEL MONDO
GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO
Sant’Eelpidio a Mare (Italia)
13 gennaio 2007. Ore 18:00


IL CLUB SEGRETO CHE GOVERNA IL MONDO
Maurizio Molinari. Corrispondente da New York

Nove banchieri delle più importanti istituzioni finanziarie di Wall Street si riuniscono il terzo mercoledì di ogni mese nel Distretto finanziario di Manhattan per assicurarsi il controllo e la floridezza del mercato che più preoccupa la Casa Bianca: quello dei derivati.
L’amministrazione Obama ha tentato invano di sottoporli a rigidi controlli nella recente riforma finanziaria varata dal Congresso, e Paul Volcker, l’ex presidente della Federal Reserve consigliere dello Studio Ovale, ne è il critico più aspro, indicandoli come un mercato che «sfugge a ogni regola» e continua a minare la stabilità di Wall Street dopo aver già contribuito alla crisi del settembre 2008. Ma le pressioni di Casa Bianca e Congresso hanno una debole eco nelle riunioni che vedono attorno ad un tavolo banchieri di giganti come JP Morgan Chase, Goldman Sachs, Deutsche Bank e Morgan Stanley interessati soprattutto a mantenere il controllo di scambi annuali per molti trilioni di dollari che sfuggono a ogni supervisione visto che i derivati sono prodotti finanziari in gran parte non quotati in Borsa.
Dunque vengono scambiati privatamente e spesso registrati nei bilanci in maniera così ambigua da suggerire sospetti di illeciti. E’ proprio per indagare sul possibile rischio di frodi capaci di mettere a rischio la stabilità delle maggiori banche - e dunque i risparmi di milioni di cittadini - che il ministero della Giustizia di Washington ha creato una task force investigativa, il cui titolare Robert Litan ha scoperto il segreto del «club del mercoledì» finito ieri sulla prima pagina del New York Times .
A dare corpo all’indagine sono state le testimonianze raccolte fra gli alti funzionari di Bank New York Mellon, fondata nel 1784, che hanno consentito di ricostruire come la loro richiesta di entrare nel «club del mercoledì» - che porta il nome di Ice Trust - sia stata rifiutata dai nove banchieri sulla base della convinzione che «la domanda non era sostenuta da un sufficiente volume di scambi di derivati durante l’anno».
«Si tratta di una risposta assurda perché siamo una delle banche da più tempo attive nel Distretto finanziario» ha fatto presente Sanjay Kannambadi, ceo della sussidiaria creata da Bank New York Mellon per entrare nell’Ice Trust, secondo il quale «il vero motivo per cui ci hanno tenuti fuori è la volontà di mantenere alti margini di profitto e di non condividere con altri la redazione delle regole che governano questo tipo di scambi».
Di fronte a tale ricostruzione Robert Litan non ha fatto altro che riscontrare la possibile creazione di un gruppo finanziario impegnato a gestire il mercato dei derivati con metodi non pubblici, sollevando lo scenario di qualcosa che assomiglia a una setta segreta di banchieri nel cuore di Wall Street per gestire i prodotti derivati che continuano a essere quelli capaci di garantire i maggiori profitti economici.
Da qui l’inchiesta, solamente all’inizio, che minaccia di mettere a soqquadro Wall Street. Gary Gensler, presidente della Commodity futures trading commission incaricata di regolare gli scambi della maggioranza dei derivati, suggerisce la necessità di «una maggiore supervisione sull’operato delle banche» al fine di scongiurare il rischio di intese non pubbliche destinate ad «aumentare i costi per tutti i cittadini americani». Ma i membri del «club del mercoledì» respingono tali accuse, affermando l’esatto contrario. «Il sistema creato consente di ridurrei rischi esistenti in questo mercato e fino a questo momento la cooperazione fra noi si è rivelata un successo» ha dichiarato al New York Times una portavoce di Deutsche Bank, lasciando intendere che il super-club svolge quelle mansioni di controllo che la riforma finanziaria non è riuscita ad assegnare ad alcuna istituzione.
LA STAMPA 13 DICEMBRE 2010

"STO FACENDO IL LAVORO DI DIO". INCONTRO CON LA GOLDMAN SACHS, LA PIÙ POTENTE E SEGRETA BANCA D'INVESTIMENTI AL MONDO

L'anonimo edificio color ruggine al numero 85 di Broad Street, nella parte bassa di Manhattan, non sembra un posto che valga la pena di fermarsi a guardare, ed è proprio quello che piace a coloro che ci lavorano.
Gli uomini e le donne che in un piovoso mattino vi sbarcano nella tipica tenuta di Wall Street - abiti scuri, ventiquattrore e BlackBerrys – sono molto riservati. Vanno rapidamente dalle Lincoln nere all'edifico attraversando praticamente il nulla: nessuna targa sulla facciata o indicazione nel vestibolo, nulla che permetta di collegare il sorvegliante armato all'esterno con l'attività svolta all'interno. C'è un buon motivo per tutta questa segretezza: il numero 85 di Broad Street, New York, NY 10004, è dove ci sono i soldi, tutti i soldi.
È il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare e, dicono molti, è una forza politica più potente di qualsiasi governo. La gente che lavora oltre le porte vetrate fa più soldi di molti stati. I beni ammontano complessivamente a 1 trilione di dollari, le entrate annuali sono dell'ordine di decine di miliardi, i profitti, vari miliardi, vengono generosamente ridistribuiti all'interno.
In quest'anno di crisi lo stipendio medio di ciascuno dei 30.000 dipendenti dovrebbe raggiungere la cifra record di 700.000 dollari, con picchi di varie decine di milioni (centinaia di migliaia di volte più di un inserviente della stessa impresa). E quando avranno finito di diventare "schifosamente ricchi a 40 anni", i funzionari non si ritroverebbero in brache di tela nemmeno se l'attività dovesse andare a carte quarantotto; verrebbero paracadutati in uno dei prestigiosi posti politici negli USA o all'estero, facendo nascere il sospetto che "governino il mondo". Il numero 85 di Broad Street è la sede della Goldman Sachs.
La più famosa banca d'investimenti si nasconde dietro la piena di denaro che genera e fa piombare su Manhattan, sulla City di Londra su e buona parte delle altre capitali finanziarie in tutto il mondo. Ma adesso i maghi occulti dell'impero bancario sono obbligati a esporsi alla fredda luce del giorno. Pubblico, politici e stampa ritengono che la crisi creditizia sia la conseguenza delle spericolate attività di trading delle banche e in primo luogo della Goldman, quella di più successo tra le sopravvissute. Politici e commentatori fanno a gara per denunciare la Goldman con termini sempre più pesanti: "ladri tra i ladri", "vandali economici", "capitalisti di rapina". Vince Cable, portavoce del Lib Dem Treasury, confronta i recenti eccezionali risultati della banca (un profitto di 3,2 miliardi di dollari solo nel quarto trimestre) e i previsti bonus con la situazione lavorativa e le entrate della gente comune nel 2009.
Negli USA la situazione è ancora peggiore. La rivista Rolling Stone ha pubblicato un articolo che descrive la Goldman come "un'enorme sanguisuga che succhia incessantemente sangue se solo sente odore di soldi". Nel suo ultimo documentario (Capitalism: A Love Story), Michael Moore si presenta al numero 85 di Broad Street con un furgone portavalori, tira fuori un sacco contrassegnato da un enorme dollaro, si volge verso l'edificio e urla: "Siamo qui per riprenderci i soldi dei cittadini americani!".
Di colpo la reputazione della Goldman è diventata ancora più tossica degli swap e degli altri incomprensibili strumenti finanziari, e questo danneggia gravemente qualcosa che la banca considera al di sopra di tutto: gli affari. La Goldman, principale obiettivo della rabbia popolare e dei politici, e potenziale prima vittima di nuove regole draconiane, ha quindi deciso a malincuore che è arrivato il momento di parlare e combattere. Ed ecco perché, in una luminosa mattinata autunnale in cui tutto sembra possibile – anche un invito a pranzo con i padroni dell'universo – mi sono ritrovato a passare dinanzi alla guardia che aveva bloccato Michael Moore e ad entrare nell'edificio senza nome.
"Ah! Ci ha sorpreso a complottare in tempo reale", dice Lloyd Blankfein, staccandosi da un gruppo di alti dirigenti che stanno discutendo il suo viaggio a Washington del giorno precedente.
Blankfein, 55 anni, presidente e CEO della Goldman, abito scuro e vivace cravatta di Hermès ornata con piccole biciclette rosse, e ha tra le mani un'enorme tazza di caffè. Forse è la caffeina, o forse la cravatta (un regalo d'anniversario di sua figlia), certo è che è in forma perfetta per uno che tutti sembrano odiare. "Qui è come un safari", scherza, "e lei è venuto a osservare gli animali".
Blankfein potrebbe essere il Dio Sole di Wall Street, ma con l'attuale tempesta economica non ci tiene a farlo sapere, e qualsiasi segno di status symbol o, orrore!, ostentazione viene cancellato dalla sua vita, almeno pubblicamente. Prendiamo ad esempio il suo ufficio al 30° piano: le sedie sono le stesse di quando diventò CEO tre anni orsono, non c'è traccia dei tappeti tessuti a mano da 87.000 dollari o dei cestini per rifiuti da 5.000 dollari che fanno parte della tradizione di Wall Street, nessun segno di esuberanza irragionevole. Solo caffè, che arriva freddo. Il giusto tono per il lavoro in corso. Il grande mago di Wall Street si sta preparando per la più difficile vendita della sua vita: è qui per esaltare il buon vecchio capitalismo, le banche d'investimento, e la Goldman Sachs.
Fortunatamente per lui, e per la sua impresa, è un venditore maledettamente in gamba. Comincia con un tono umile: si rende conto che "la gente ne ha le palle piene, è incavolata, da fuori da pazza" per il modo d'agire delle banche. La Goldman ha una parte di colpa per gli sconvolgimenti che hanno quasi distrutto il sistema finanziario mondiale: come molte altre banche ha prestato troppo denaro, per la prima volta in oltre dieci anni l'anno scorso ha registrato un trimestre in perdita e ha finito col prendere in prestito da Washington capitali bail-out. "Lo so che se mi spaccassi il collo la gente gioirebbe" aggiunge. Ma poi passa pian piano a difendere la funzione del sistema bancario moderno. "Svolgiamo una funzione fondamentale" sostiene, smettendola di autoflagellarsi. "Aiutiamo le aziende a raccogliere capitale e a crescere. E le aziende che crescono creano ricchezza, che a sua volta permette alla gente di trovare posti di lavoro, e questi generano a loro volta altra crescita e altra ricchezza. È un circolo virtuoso". Per rendere inattaccabile il suo punto di vista, fa un'affermazione sorprendente: "Svolgiamo una funzione sociale".
Funzione sociale? Tutti quelli che hanno perso il lavoro o si sono visti decurtare gli stipendi, grazie alle banche che avevano rifilato loro ipoteche sospette e prospettato investimenti talmente complessi che nemmeno chi li vendeva sapeva di cosa si trattava, sarebbero ben contenti di spiegargli dove ficcarsi i suoi scopi sociali. Blankfein è un ottimo propagandista della creazione di ricchezza; ma della sua ricchezza. Non è il ricco rampollo che tesse elogi del capitalismo selvaggio dal suo ovattato nido d'aquila al 30° piano; nato nel duro quartiere del Bronx da un impiegato postale e una receptionist, fu il primo nella sua famiglia a frequentare le scuole superiori ed entrò ad Harvard grazie all'aiuto finanziario ricevuto.
Anche se si è assegnato uno stipendio annuale superiore a quello che quasi tutti noi potremmo mai sperare di ricevere (68 milioni di dollari nel solo 2007, un record tra i CEO di Wall Street, e oltre 500 milioni di dollari in azioni della Goldman) continua a definirsi "un semplice lavoratore".
Ma se parlassimo dei capi d'accusa? I banchieri hanno portato il mondo sull'orlo della bancarotta, e invece di fare l'unica cosa giusta, buttarsi dalla finestra, hanno implorato i governi per riuscire a succhiare i soldi dei contribuenti e farla franca. Ora, esattamente un anno dopo, si comportano come se non fosse accaduto nulla: giocano e vincono coi nostri risparmi. Nel secondo trimestre i profitti della Goldman hanno raggiunto la cifra record di 3,4 miliardi di dollari, in buona parte guadagnati negoziando azioni, valute e beni patrimoniali.
La Goldman ha ricominciato a farlo per due buoni motivi: in primo luogo perché i mercati globali sono in netta ripresa (un recupero del 50% dai minimi toccati con la crisi creditizia, grazie ai nuovi capitali, in buona parte pubblici, immessi nei circuiti finanziari), e in secondo luogo perché – con Lehman Brothers e Bear Stearns fuori gioco, Merrill Lynch una pallida ombra di se stessa, Citigroup e UBS senza la potenza di un tempo – la banca ha ora messo le mani su una fetta più grande della torta. "Ce ne f*** dei concorrenti. Abbiamo di nuovo un bilancio florido e un gruzzolo più grande e ricco da spartirci"; è così che i banchieri della Goldman presentano la situazione. Non c'è da stupirsi se la banca sta accantonando oltre 20 miliardi di dollari da distribuire in stipendi e bonus.
Giusto e lucrativo. Ma non sarà invece piuttosto ingiusto? La Goldman non sta per caso agendo come l'equivalente moderno dei pescecani di guerra, avvantaggiandosi della crisi globale e delle misure di emergenza dei governi per rastrellare milioni? Persino l'esperto finanziere George Soros sostiene che gli enormi profitti delle banche di Wall Street sono "regali mascherati" dello stato.
Blankfein respinge l'insinuazione che la Goldman abbia avuto bisogni di capitali a fondo perduto e, per estensione, rifiuta l'idea che la società stia ora approfittando dell'aiuto pubblico. Certo, ha ricevuto 10 miliardi di dollari dal programma Tarp (Troubled Asset Relief Program) di Washington, ma ha già rimborsato la somma con un sostanzioso interesse del 23%. La Goldman ha inoltre tratto vantaggio dal salvataggio federale della grande assicuratrice statunitense AIG, con la quale aveva sottoscritto assicurazioni per 20 miliardi di dollari, ricevendo in cambio miliardi di dollari (forse 13) quando Washington ha trasferito 90 miliardi nelle casse del traballante gigante. Blankfein insiste nel dire che la Goldman era protetta dalle perdite dell'AIG nel miglior modo possibile, con fondi liquidi, e che in caso di fallimento dell'assicuratrice non ne avrebbe quindi sofferto; ma i critici dicono che se l'AIG fosse scomparsa dalla scena l'intero sistema finanziario sarebbe imploso, trascinando nel baratro anche la banca. Ma c'è di più; in piena crisi la FED ha infranto una tradizione vecchia di 80 anni e ha permesso alla Goldman di trasformarsi da banca d'investimenti in holding bancaria, e di ottenere quindi prestiti agli stessi bassi tassi d'interesse concessi alle banche commerciali. Blankfein afferma che la Goldman ha cambiato statuto non per problema di soldi ma perché, dopo il collasso della Bear Stearns e della Lehman, era evidente che il mercato non credeva più nella capacità dell'US Securities and Exchange Commission di regolamentare le banche d'investimento. Essere controllata dalla FED avrebbe aiutato a ristabilire la fiducia nell'intero sistema finanziario.
Indipendentemente dalle vere ragioni alla base della decisione, nemmeno il più fanatico sostenitore della Goldman può negare che solo grazie all'aiuto pubblico esiste ancora un sistema finanziario in cui la banca può continuare a operare. Washington ha sostenuto l'economia e le banche statunitensi con oltre 12 trilioni di dollari. Veramente Blankfein non si rende conto che per quasi tutti noi è esasperante vedere la Goldman rastrellare tanto denaro mentre dobbiamo barcamenarci per arrivare a fine mese? Al contrario, insiste nel dire che dovremmo gioire per i successi della banca, non condannarli.
"Francamente, tutti dovrebbero essere contenti" sostiene. Parla seriamente? Incredibile. I risultati della Goldman, argomenta, sono il segnale più chiaro di un nascente recupero economico che avvantaggerà non solo lui e la sua banca ma tutti noi "Il sistema finanziario ci ha trascinato nella crisi e adesso ce ne tirerà fuori".
Blankfein si lancia in un'altra affermazione altrettanto audace.
Dovremmo essere contenti che la Goldman abbia ricominciato a elargire compensi faraonici. La banca non deve rispettare il tetto massimo sui bonus deciso dal presidente Obama, perché ha rimborsato in liquido i fondi bail-out a suo tempo ricevuti; poter offrire i migliori stipendi per assumere e mantenere i migliori banchieri non affosserà il sistema ma anzi lo salverà. Uno stipendio legato ai risultati garantisce un'attività responsabile di alto livello: "Se guarda le nostre norme sui compensi, noterà che c'è sempre stata una la perfetta corrispondenza tra livello di compensi e risultati nel lungo periodo.
Altri registravano perdite ma pagavano lo stesso bonus rilevanti; ora sono in parte scomparsi dal mercato, e si capisce perché".
Molti non sono d'accordo, e ritengono che nell'attuale piatto panorama economico, i compensi faraonici non sono più necessari. Lucian Bebchuk, professore di legge, economia e finanza alla Harvard Law School, sostiene: "Attualmente per le banche è più facile evitare che i propri dipendenti vengano allettati da altre offerte. Ci sono opportunità meno interessanti che nel 2007".
D'accordo, dimenticate, se ci riuscite, i fondi bail-out, i bonus, i capitali rapinati. Ma sicuramente Blankfein non può ignorare la tesi dell'editorialista David Hare. Nel suo scritto più recente, Hare considera una forma di "ricatto" sostenere che non c'è recupero possibile se non lasciamo ai banchieri la libertà di continuare ad agire come hanno sempre fatto e a premiarsi con somme illimitate. È quello che sostennero i minatori negli anni '70, solo che questa volta al posto della National Unio n of Mineworkers ci sono la City e Wall Street. Blankfein non ha tempo da perdere con discorsi di questo tipo: i banchieri non sono minatori. "Ho questo da dirvi" sibila mentre gli occhi si riducono a una fessura "se crolla il sistema finanziario crolla anche la nostra attività, e, mi creda, in tal caso crollerà anche la sua attività e quella di qualsiasi altro cittadino".
Come un paziente che è uscito dal coma, per Blankfein la crisi creditizia è servita solo a rinforzare la sua passione per far soldi.
Parlare con lui è come parlare con qualcuno nelle cui vene scorrono dollari, non sangue; crede fermamente di essere bravo in quel che fa e che quel che fa è intrinsecamente buono. Ed ha i suoi sostenitori: nella lista New Establishment 2009, Vanity Fair gli ha assegnato l'ambito primo posto, dinanzi a figure come Steve Jobs, alla guida di Apple, o Sergey Brin e Larry Page, i fondatori di Google. Altri, ad esempio l'editorialista del New York Times Andrew Ross Sorkin, sostengono che il pubblico non può "avere tutto e il contrario di tutto"; nel pieno della crisi dell'ultimo anno, ricorda Sorkin "molti incrociarono le dita e si augurarono che la Goldman e i sopravvissuti di Wall Street venissero salvati per arrestare la caduta, e adesso che le banche sono finalmente di nuovo in grado di funzionare normalmente le vorrebbero di nuovo nella polvere".
Che siate o meno d'accordo, un fatto è certo: "la tenace G" sembra avere in mano le carte vincenti nei momenti buoni ma anche, lo abbiamo visto in tempi recenti, in quelli cattivi". Rimane solo una semplicissima domanda: come fa? Qual'è la sua ricetta segreta? Per cercare di trovare la risposta dovete lasciare l'ufficio di Blankfein e scendere al 17° piano. Strada facendo potrete ascoltare i banchieri d'investimento, i trader, gli strateghi e i quantisti (i cervelloni matematici che creano fantastiche formule) che parlano di "tassi d'interesse degli swap", "default no credit", "opzioni exotic e vanilla", "differenziali lettera/denaro", "bund", "bobl" e Dio solo sa cosa ancora. Quando passate dinanzi all'85 di Broad Street non potete naturalmente vedere i soldi fluttuare, ma potete sentirli spostarsi giorno e notte tra banca centrale, banche commerciali e d'investimento, grandi aziende, oligarchi sovietici, operatori mediorientali e sceicchi, petrolieri texani e anonimi milionari nelle Bermuda e nelle isole Cayman.
In un ufficio con una macchia d'inchiostro sul tappeto, lavora Liz Beshel, il primo ingrediente fondamentale della mistura segreta della Goldman. La banca assume solo il meglio in assoluto, e non ce ne sono molte come Beshel. Madre nubile di 40 anni, parla a una tale velocità e con una tale conoscenza dei segreti dei mercati finanziari che in pratica ci vuole una laurea della Harvard Business School per seguire il filo del suo discorso. Reclutata dalla Goldman quando era ancora all'università, si organizzò per prepararsi a un MBA della Columbia University di New York "nei fine settimana". Proprio come voi. Avanzò rapidamente nella gerarchia della banca d'investimenti e divenne il più giovane tesoriere generale nella storia della banca. Oggi sorveglia ogni sterlina investita dalla banca, ogni yen prestato, ogni dollaro che entra o esce dal bilancio; almeno un trilione di dollari al giorno. Quanti soldi possiede la banca in questo momento? chiedo.
"164,2 miliardi di liquido o equivalente", risponde senza fermarsi un solo istante a tirare il fiato.
È proprio grazie a persone come Beshel che la Goldman Sachs non solo dispone di un così grosso capitale ma è anche capace di sfruttarlo.
Ogni giorno lo staff soppesa attentamente i beni della banca, fino all'ultimo centesimo, ed esamina con rigore clinico perdite e profitti. La banca è così in condizione d'individuare, con chiarezza e rapidità, le tendenze dei mercati, e, afferma, di gestire i rischi meglio di quanto possono fare quasi tutti gli altri istituti di credito. "Riteniamo che le nostre decisioni sono le migliori" sostiene Beshel, e ci sono prove a favore di questa affermazione. Prendiamo, ad esempio il settore dei subprime, la bomba creditizia tossica che ha dato il via alla crisi economica. Un anno prima che gli avventati prestiti immobiliari distruggessero Lehman e Bear Stearns, costringessero a un matrimonio di convenienza tra Merrill Lynch e Bank of America e tra HBOS e Lloyds, e trasformassero la Royal Bank of Scotland in una barzelletta, le valutazioni quotidiane della Goldman avevano evidenziato sofferenze modeste e per non più di una settimana.
Nella maggior parte delle banche le perdite sarebbero passate sotto silenzio o sarebbero state considerate un incidente di percorso; invece la Goldman organizzò una riunione degli alti vertici per cercare di capire cosa stava succedendo. Anche se i mercati immobiliare e creditizio erano ancora in piena effervescenza, la banca non apprezzò la situazione e cominciò a ridurre le esposizioni. Quando esplose la crisi creditizia le sue perdite nel settore dei mutui ammontarono a soli 1,7 miliardi di dollari, meno di qualsiasi altra grande banca d'investimenti (la UBS perse 58 miliardi di dollari).
Essere più furbi della maggior parte dei banchieri è una cosa, ma per lavorare alla Goldman bisogna lavorare ancora più duramente.
Chiedetelo a Sarah Smith, una cinquantenne ex studentessa della Bromley (Kent) che lasciò il Regno Unito per diventare capo contabile.
"È la cultura del tempo pieno" sostiene "Quando c'è bisogno di voi, dovete essere disponibile. E se quando c'è bisogno di voi non rispondete al telefono, non ci sarà più bisogno di voi per molto ancora".
L'anno scorso Smith, il cui ufficio è a un tiro di schioppo dall'Embassy Suites, l'albergo dove lo staff della Goldman va a riposare per qualche ora dopo aver lavorato fino al punto da cominciare a dormire in piedi, ha preso solo pochissimi giorni di congedo. Quanti giorni di vacanza può prendere ogni anno? " Non lo so.
Nessuno in realtà lo sa perché nessuno li può sfruttare tutti".
La brutale etica lavorativa consente alla Goldman di essere in vantaggio al momento di accaparrarsi i clienti migliori, e con più soldi. Un esperto dirigente della banca spiega "Sin dall'inizio venite programmati a rendere più degli altri, a vedere più gente: clienti o partner dei diversi fondi". Lo staff viene inoltre addestrato a un severo "lavaggio di cervello" dei clienti e dei contatti. "Chiedete quale è stato il loro migliore affare e come vedono il mercato, dice uno "offrite in cambio qualcosa, ma ottenete sempre di più in cambio.
Poi diffondete l'informazione tra i colleghi che si mettono al lavoro per sfruttare l'informazione e fare soldi". Altre banche non dispongono di queste buone informazione, e se i singoli banchieri le hanno tendono a non condividerle, perché le considerano una potente arma da usare a proprio esclusivo vantaggio. "La Goldman non lavora in questo modo" continua il dirigente "Domina uno spirito di corpo". O come preferisce dire un banchiere rivale "Sono una furba banda di teppisti".
Dane Holmes - 39 anni, 185 centimetri, 130 chili, ex giocatore di basket-ball – è il responsabile dei rapporti con gl'investitori. Da l'impressione di poter travolgere chiunque si trovi sulla sua strada – e persino un solido muro! Ma sostiene: "Non è così che lavora la Goldman. Agendo da solo potrete avere uno splendido futuro come banchiere, ma non qui. Il sistema elimina coloro che non sono capaci di operare in gruppo".
Quando la Goldman persegue un obiettivo, tutti i componenti del team hanno la loro parte da svolgere. Prendete quest'articolo. Quando la banca ha accettato l'intervista non è stato facile trovare un alto dirigente da intervistare. Michael Sherwood, 44 anni, corresponsabile europeo, è rientrato, via Mosca, dalla riunione del FMI a Instabul al quartier generale di Londra per un'intervista di 40 minuti, prima di ripartire per incontrare alcuni clienti del Golfo.
L'idea del lavoro in gruppo arriva in alto. La Goldman non è un partner privato (è diventato pubblico una decina di anni orsono) ma i capi lavorano duro per far passare un approccio familiare "ci siamo dentro anche noi". Altri dicono che sembra piuttosto un culto, ma viene considerato un complimento. Alcune procedure sono perfettamente logiche. I bonus, ad esempio, non sono legati alle prestazioni personali, come in molte altre banche, ma a quelle della banca nel suo insieme, e i partner ricevono a una buona percentuale delle remunerazioni in azioni che possono vendere solo quando lasciano la Goldman. Viene così eliminata quella che Dina Powell, la trentaseienne d'origine egiziana a capo del ramo filantropico della Goldman, chiama gli "stronzi egomaniaci" che potrebbero essere tentati dall'idea di operare allo scoperto nella speranza di ottenere bonus più elevati.
Altre procedure sono inquietanti. Lo staff è costretto ad ascoltare la posta vocale protetta mattino, mezzogiorno e sera per gli ultimi consigli di Blankfein e Eileen Dillon, il quarantottenne ufficialmente responsabile delle operazioni dell'ufficio operativo ma ufficiosamente consigliere. La Goldman è la maggior utilizzatrice di posta vocale al mondo e le informazioni vanno dalle ultime cifre su perdite e profitti al rapporto su quello che i responsabili operativi dei principali clienti hanno detto a Blankfein e ai suoi collaboratori a colazione, o a istruzioni tipo "in nome del cielo, staccate tutto in vacanza".
Cosa spinge persone tanto brillanti da poter fare qualsiasi cosa vogliano a lavorare giorno e notte per la banca? Il denaro, naturalmente. Non a caso la Goldman Sachs è soprannominata "Goldmine Sachs" (la miniera d'oro Sachs). C'è tanta ricchezza in giro che in un anno normale un buon partner di una banca d'investimenti ricava sui 3,5 milioni di dollari, un buon trader tra i 7 e i 10 milioni, e un membro del comitato di gestione tra i 15 e i 25 milioni. Nel 2008, 953 dipendenti hanno ottenuto bonus di almeno 1 milione di dollari.
Blankfein ha un bel dire che è ancora un semplice lavoratore, ma possiede un appartamento da 30 milioni di dollari in Central Park West e una villetta di 600 metri quadrati a Hamptons, il ritrovo estivo dell'elite di New York. Un ex banchiere della Goldman descrive la cultura d'impresa "totalmente ossessionata dal denaro. Ero come un asino dinanzi al quale veniva fatta ondeggiare la più grossa e appetitosa carota che si possa immaginare. I soldi sono il parametro per misurare il vostro successo, e c'è sempre spazio per accumularne ancora di più: se non state pensando a una casa più grande o a una barca più lunga state rimanendo indietro. È come una droga". Droga è la parola che usa anche Sherwood, che sa di cosa parla: è al suo secondo super yacht dal costo di vari milioni di sterline. "Mi piacciono le barche" ci dice. Non i velieri, le barche. È il suo modo per mettersi sulla stessa lunghezza d'onda di Sir Philip Green, un amico miliardario che trascorre parte dell'anno sul Lionheart, uno yacht di 60 metri e dal valore di 32 milioni di sterline, ancorato nella baia di Monaco. "Quante barche ho comprato?" dice Sherwood "Non è il momento migliore per rispondere".
Ma esiste anche un'altra potente molla: il dubbio. Può darsi che all'85 di Broad Street domini l'arroganza, e in privato Blankfein ama scherzare (ma non poi tanto) sul fatto che "ha raggiunto la perfezione". Ma al di là di queste bravate lo staff della Goldman s'interroga costantemente sulle proprie capacità. "C'è una profonda e continua paranoia in tutto quello che facciamo" dice Sherwood. Ed è vero per i risultati dei singoli ma anche per le prospettive della banca nel suo assieme.
L'insicurezza è profondamente radicata nel sistema, e la percepite prima ancora di essere assunti. La maggior parte dei candidati viene intervistata almeno 20 volte, e in alcuni casi anche 30, prima di ricevere un'offerta. Una volta assunto ciascun membro dello staff viene ininterrottamente e costantemente sorvegliato dai suoi colleghi.
C'è un metro di giudizio per ogni aspetto delle prestazioni ottenute, e tutti vengono misurati nel contesto della propria divisione e della struttura globale. Ogni anno la divisione Human Capital Management (si noti il termine Capital; alla Goldman la gente è denaro) posiziona ciascun dipendente in uno dei quattro quartili. Quelli più in alto vengono doviziosamente premiati. Ma cosa ne è di quelli più in basso?
Chi li prende in considerazione? Non saranno in circolazione ancora per molto: si è dentro o si è fuori. "Ogni anno licenziamo il 3-5% del personale (all'incirca 1.500 persone) al livello più basso" dice Richard Gnodde, 49 anni, corresponsabile delle operazioni in Europa, basato a Londra.
Prendere gente del livello superiore, farla sentire come appartenente al livello inferiore e infilarla in un gruppo che lavora spasmodicamente ogni santa ora che Dio – pardon, Goldman – ci concede, è importante, non c'è dubbio. Ma non è l'asso nella manica della banca. L'asso nella manica è la sua straordinaria capacità di gestire una rete, la più grande rete di talenti al mondo. A differenza di altre banche, i più capaci vengono incoraggiati a darsi da fare, rastrellare tutti i soldi di cui potranno avere bisogno in futuro e poi andarsene per "lavorare bene". La permanenza media dei partner è di otto anni. "Non vi fate certo assumere per arrivare alla pensione" dice un dipendente "Avete la vostra opportunità per arricchirvi e poi per togliervi dai piedi". Ma "lavorare bene" non significa gestire un ospedale a Kinshasa per lottare contro l'aids; significa occupare i posti più importanti nelle istituzioni finanziarie, le banche centrali e le borse di tutto il mondo. L'elenco di ex dirigenti della Goldman che hanno occupato posti chiave nell'amministrazione statunitense e negl'istituti più importanti di New York e di Washington lascia a bocca aperta: Robert Rubin (segretario del tesoro all'epoca di Clinton), Hank Paulson (segretario del tesoro all'epoca di George Bush), William Dudley e Stephen Friedman (attuale presidente ed ex direttore generale della New York Federal Reserve), Mark Patterson (capo dello staff del segretario del tesoro Timothy Geithner), Joshua Bolten (capo dello staff all'epoca del presidente Bush), Robert Hormats (consigliere economico del segretario di stato Hillary Clinton), Gary Gensler (direttore dell'US Commodity Futures Trading Commission), Reuben Jeffery /sottosgretario di stato per gli affari economici e agricoli all'epoca di Bush), John Thain e Duncan Niederauer (il precedente e l'attuale capo della New York Stock Exchange), Adam Storch (capo operativo alla Securities and Exchange Commission). Inoltre Michael Paese, il nuovo responsabile della lobby della Goldman a Washington, ha lavorato per Barney Frank, il congressista che presiede l'House Financial Services Committee. Per vedere le cose nella giusta luce, immaginate cose succederebbe se il cancelliere Alistair Darling e i suoi principali consiglieri Mervyn King (governatore della Bank of England), Xavier Rolet (capo della London Stock Exchange) e Hector Sants (capo della Financial Services Authority) avessero lavorato nella stessa banca prima di entrare nel governo. Non c'è da stupirsi se uno dei soprannomi della Goldman è "Government Sachs".
I critici dicono che avere amici ben piazzati fornisce alla banca la forza vitale. I funzionari governativi che occupano posti chiave, sostengono, discutono privatamente le politiche messe in atto più con la Goldman che con le altre banche. Nel suo nuovo libro "Too Big to Fail", Andrew Ross Sorkin descrive una riunione. Al momento di passare dalla banca al ministero del tesoro statunitense, Paulson, il predecessore di Blankfein, si era impegnato a non discutere con la Goldman, ma a giugno dello scorso anno si era trovato a Mosca mentre il consiglio di direzione della Goldman era a pranzo con Mikhail Gorbachev. Dato che si trattava di un "evento sociale" i legali del ministero autorizzarono Paulson a incontrare i suoi vecchi colleghi, che vennero gratificati con racconti sulla sua permanenza al ministero e con previsioni sull'economia globale. Il consiglio della Goldman gli chiese cosa ne pensasse della possibilità che un'altra banca fallisse, come la Bear Stearns. Documenti resi pubblici recentemente dimostrano che pochi mesi più tardi, quando, nel momento culminante della crisi, quando Paulson stava lavorando al salvataggio dell'AIG, il nome di Blankfein appare 24 volte in 6 giorni sul listato delle chiamate telefoniche di Paulson. Le grandi banche, inclusa la Goldman, che possedevano contratti assicurativi con l'AIG vennero rimborsate interamente, invece che con 60 cents a dollaro come avevano chiesto insistentemente i negoziatori dell'AIG, lasciando intravedere la possibilità di un "accordo amichevole" tra Paulson e Blankfein.
La Goldman respinge con forza l'idea che la presenza di tanti ex dipendenti nei posti chiave del mondo politico le permetta di ricevere un trattamento di favore. "Sono persone di estrema integrità" afferma Sherwood, ma la riunione di Mosca e le trattative sull'AIG permettono di dubitarne, per dirla in modo gentile.
Più tempo passate all'85 di Broad Street più vi convincete che la Goldman sta sfruttando al meglio la globalizzazione. Nei settori finanziario e governativo, dispone degli esperti migliori, più aperti e più impegnati nel loro lavoro. Lo ammettono anche i critici, secondo i quali, però, i ben oleati ingranaggi permettono loro di ottenere molto più del semplice successo, cosa della quale la banca è poco propensa a parlare. Anche se sanno gestire bene i rischi e sono capaci di uscire dai mercati al momento giusto, i maghi della banca hanno la loro buona parte di colpa nel gonfiare le bolle speculative - dot.com, azioni, immobiliare – e, continuano i critici, hanno contribuito ad aumentarle con offerte azionarie ai grossi clienti e con la commercializzazione di obbligazioni e azioni prima di fare marcia indietro.
I detrattori accusano inoltre le divisioni negoziazione e investimenti di "giocare sulle due sponde" del mercato. La Goldman negozia titoli per le grandi aziende e per i fondi pensione. Opera inoltre come consulente per molte società di cui negozia i titoli. Ciò significa che sa perfettamente quello che stanno facendo sul mercato. Diciamo che un investitore contatta la Goldman e che vuole comprare nel mercato petrolifero: la banca può fornire una previsione accurata di cosa probabilmente succederà, perché sa cosa le aziende del settore sue clienti stanno facendo, proprio in base ai consigli da lei forniti, e quali altri grandi investitori stanno operando. E questo significa anche che la banca può condurre al meglio le sue stesse operazioni petrolifere. I critici paragona la situazione a un grande casinò, nel quale la casa conosce tutte le mani di ogni tavolo e usa l'informazione per arricchirsi a spese di tutti i giocatori. La Goldman respinge le accuse di "capitalismo da roulette": quante più informazioni sono nelle sue mani, sostiene, tanto meglio può consigliare le società clienti e tanto meglio può far coincidere le esigenze di compratori e venditori, ottenendo i migliori prezzi del mercato. E nega con forza l'accusa di profittare delle informazioni o di agire in maniera eticamente scorretta. Una insuperabile barriera tra trader e consulenti impedisce qualsiasi conflitto d'interessi. Le regole sono talmente severe che se un banchiere della divisione investimenti tentasse di usare il suo pass elettronico per entrare in uno dei piani della divisione trading, non solo si vedrebbe rifiutare l'accesso ma verrebbe convocato per fornire spiegazioni.
Quale che sia la formula usata, una cosa è sicura: la Goldman ha evitato la bolla creditizia e sta venendo fuori dalla crisi più forte che mai. Le spoglie al vincitore. Ma molti non sono convinti che una Goldman più forte e più furba sia necessariamente un bene. Vince Cable mette in guardia: "Se c'è qualcosa che abbiamo imparato è che le banche dispongono di un potere eccessivo sui consumatori e i governi.
La Goldman Sachs non è mai stata così potente, e questo dovrebbe allarmarci".
I leader mondiali e i responsabili finanziari stanno cercando di mettere a punto piani per limitare la libertà d'azione di banche come la Goldman e di definire un tetto per gli stipendi pagati ai dipendenti. Non crederete certo che si tratti di una battaglia a gusto di Blankfein, con la sua incrollabile fiducia nella purezza ed efficienza del mercato libero. Ma la cosa divertente è che la sta combattendo, perché pensa che renderà l'attività delle banche più sicura e permetterà alla Goldman di guadagnare ancora di più in futuro.
"Gli orientamenti governativi elaborati fino ad oggi vanno nella giusta direzione" sostiene. Pagare il personale in base alle prestazioni e dare come bonus azioni vincolate e liquidi per garantire il successo a lungo termine è "auspicabile ed è qualcosa che già facciamo". "Ingordigia, ma a lungo termine"; è così che i responsabili dell'istituto descrivono le politiche d'investimento e pagamento.
Blankfein sostiene le proposte per garantire una migliore capitalizzazione delle banche. "Se prima non capivamo i limiti di un capitalismo scatenato, adesso invece ne siamo coscienti. Ogni proposta per rendere il sistema migliore e più sicuro è benvenuta". Avrebbe potuto aggiungere: solo, non imponete tasse sui guadagni.
Per Blankfein, alla fine, tutto si riduce a una cosa: trovare la migliore, più veloce e più sicura maniera di guadagnare soldi, poi aggiungerci altri soldi, e condire il tutto con altri soldi. Non è interessato a un'analisi della realtà ma solo a sostanziose entrate per i suoi clienti, la sua banca, il suo personale, i suoi azionisti, e in ultima analisi, pensa, per noi. La sua quasi religiosa devozione per il dogma finanziario si è esternata in una secca dichiarazione proprio quando stavo per uscire da quell'edificio anonimo e ritrovarmi immerso nel tramonto autunnale. Prima di andarmene gli ho fatto una domanda per rispondere alla quale, in questo tempi agitati, tutti, dal tipo in strada che vende panini al chili per 99 centesimi al fantamiliardario re di Wall Street che lavora 30 piani più su, si sarebbero fermati un attimo a riflettere, per poi magari fornire una risposta equivoca: è possibile accumulare troppi soldi?
"È possibile essere troppo ambiziosi? È possibile avere troppo successo?" sibila Blankfein "Non voglio che quelli che lavorano in questa banca pensino di aver fatto tutto quello che era in loro potere e se ne vadano in vacanza. Devo proteggere gl'interessi degli azionisti, e ovviamente della Goldman: non voglio quindi porre un limite alla loro ambizione, e mi risulta difficile pensare a un limite per i loro guadagni".
Allora, affari come sempre, senza preoccuparsi della rabbia della maggior parte della gente? Goldman Sachs, pilastro del libero mercato, creatore di supercittadini, oggetto d'invidia e timori, continuerà a diventare più ricca di Dio? Un rapido ghigno sulla faccia di Blankfein. Definitelo una persona ricca e facoltosa che si burla della gente. Definitelo un perfido. Definitelo come volete. Ma è solo, ci dice, un banchiere che "sta facendo il lavoro di Dio".
Come accumulano i loro soldi
Può darsi che il nome Goldman Sachs non significhi gran cosa per voi.
Ma se intrattenete rapporti bancari con la HSBC, usate il gas per cucinare, comprate via Ocado, guardate Grande Fratello, comprate i vostri capi di abbigliamento da Gap, usate un sistema di navigazione satellitare TomTom, o più semplicemente assaporate un panino al formaggio, allora la Goldman fa parte della vostra vita.
La struttura, composta da tre divisioni, è una banca d'investimenti che raccoglie capitali per i clienti e qualche volta investe fondi propri. Nel Regno Unito ha raccolto capitali per la HSBC, Centrica (proprietaria di British Gas), e Ocado, il sito della Waitrose per la vendita online di prodotti alimentari, con un giro di affari annuo di oltre 400 milioni di sterline.
Ha aiutato a finanziare la Endemol, la società che ha creato il grande Fratello, ed è il più importante investitore individuale di Eurotunnel. Si è occupato di struttura azionaria per la TomTom e J Crew. È la banca di Gap. Ha ristrutturato Premier Foods, uno dei cui rami è la fabbrica di sottaceti Branston. La Goldman è anche una trading house; commercia materie prime (ad esempio petrolio e oro), azioni e debiti societari. La terza divisione si occupa di gestione patrimoniale. Gestisce beni per conto dei fondi di pensione, le società di assicurazione e di patrimoni individuali. Guadagna caricando pesanti spese (di solito il 2-4%) alle aziende e ai clienti che assessora e di cui gestisce i patrimoni, o negoziando coi fondi propri, attività tradizionale sin dagli inizi.
La banca venne fondata a New York nel 1869 da Marcus Goldman, un ebreo immigrato dalla Bavaria, cui si associò più tardi il genero Samuel Sachs. Esclusa dal chiuso mondo protestante dei trader di azioni e obbligazioni, la Goldman si scavò una proficua, anche se poco esaltante, nicchia comprando e vendendo titoli di credito a breve.
Alla fine del secolo, guidava il mercato dell'offerta primaria di azioni, compiendo i primi passi sul mercato azionario di aziende blue-chip come la Sears e la Ford.
Avendo dovuto cominciare al di fuori del rassicurante mondo di Wall Street, la Goldman assunse le persone più furbe e attive che le fu possibile trovare, capaci di sfruttare le trappole del mercato, sottrarre affari ai rivali e guadagnarsi l'appoggio di amici ben piazzati. Sotto la guida di Sidney Weinberg, responsabile esecutivo dal 1930 al 1969, la banca trasformò i migliori laureati in un gruppo ad-hoc capace di lavorare 24 ore al giorno per i clienti.
Superlavoro, superstipendi, supertutto.
La Goldman Sachs sarà pure una banca di Wall Street, ma il suo ruolo e la sua influenza a Londra sono notevoli. Nell'ufficio di Fleet Street, composto dalle antiche sedi di due giornali poi unificate, lavorano circa 5.500 persone. I trader siedono dove una volta le presse stampavano The Daily and Sunday Telegraph e The Daily and Sunday Express. È la banca della City coi maggiori utili: dal 2000 al 2008 i profitti per dipendente si sono aggirati sulle 181.000 sterline all'anno, e quest'anno lo stipendio medio dovrebbe arrivare alle 458.000 sterline. È uno dei principali contribuenti della City.
Quest'anno il cancelliere Alistair Darling si aspetta d'incassare oltre 2 miliardi di sterline in tasse societarie, IVA e imposte.
Lo staff gode di generosi benefici. L'azienda ha un apposito responsabile per essere sicura che gli ospiti possano mangiare e bere coi partner della Goldman in perfetto stile e al riparo da occhi indiscreti. C'è una sala di ginnastica, un'infermeria e un asilo. Ogni dipendente riceve d'ufficio un'assicurazione sanitaria e può prendere un tassì ogni volta che lo considera opportuno. La notte un serpente di tassì in attesa si snoda fin sul retro dell'edificio.
L'ufficio londinese è gestito da Michael Sherwood (sopra) e Richard Gnodde. Sherwood, conosciuto come Woody, è il duro. L'ex trader sembra volersi rifare come modello al suo buon amico, il miliardario Sir Philip Green. Parla rapidamente e senza perifrasi.
Come per Sir Philip, il suo sfacciato modo di condurre affari permette di dare il meglio. Nel 2006 la British Airports Authority chiese alla Goldman di studiare il modo migliore per respingere un'offerta di acquisto ostile di Ferrovial, il gigante spagnolo della costruzione.
La Goldman, il cui team includeva Sherwood, rispose che una tattica avrebbe potuto essere quelle di vendere la BAA alla stessa Goldman. La proposta indignò la BAA e spinse Hank Paulson, all'epoca CEO della Goldman, a mandare un severo messaggio che censurava i responsabili coinvolti. La lettera divenne nota come "the spank from Hank".
Al contrario Gnodde è un banchiere d'investimento soave. Sembra come se venisse fuori da un catalogo d'abbigliamento per uomo degli anni '70. Rappresenta il guanto di velluto (o dovremmo dire cashmere?) che ricopre il pugno di ferro di Woody. È conosciuto per aver consigliato il signore dell'acciaio indiano Lakshmi Mittal nella sua offerta da 17 miliardi di sterline per l'acquisizione del produttore europeo Arcelor.
Sherwood e Gnodde sono consigliati da eminenze grige, ad esempio Lord (Brian) Griffiths, a suo tempo consigliere speciale di Margaret Thatcher e responsabile dell'unità politica del primo ministro dal 1985 al 1990 e antico direttore della Bank of England. Si tratta di uno dei consiglieri internazionali della banca, ma opera anche da consigliere spirituale. "Una volta venne da me un dipendente; pensavo che volesse parlarmi della sua carriera, ma in realtà era venuto a discutere l'etica bancaria. Fu una lunga conversazione", ricorda Griffiths.
Cristiano impegnato e sostenitore del Lambeth Fund dell'arcivescovo di Canterbury, Griffiths è un utile strumento di pubbliche relazioni. È stato lui, ad esempio, a parlare il mese scorso in difesa dei superbonus. "Se dicessimo che non ci saranno superbonus, o bonus dello stesso livello degli anni scorsi, un sacco di aziende della City sposterebbero le loro operazioni in Svizzera o in Medio oriente", ha proclamato nella St Paul’s Cathedral.
Ogni anno, nel periodo dei bonus, Sherwood e Gnodde invitano lo staff a mantenere un profilo basso e a non ostentare la loro opulenza. Quasi tutti lo fanno e investono i loro milioni in beni immobili, soprattutto in zone esclusive di Kensington, Regent’s Park, Fulham, Notting Hill Gate, Chelsea, Highgate e Hampstead. Per molti anni un partner, Julian Metherell, se ne è andato allegramente in giro in una scassata Nissan Sunny rossa.
Ma non tutti i pezzi grossi della Goldman riescono ad evitare la luce dei riflettori. Un intramontabile racconto degli anni d'oro racconta che tre dirigenti londinesi, (Scott Mead, Jennifer Moses e suo marito, Ron Beller) avevano una tale liquidità da non rendersi conto che un assistente, Joyti De-Laurey, aveva alleggerito i loro conti correnti di oltre 4 milioni di sterline.
I pezzi grossi della Goldman mandano i ragazzi alle stesse scuole private, e se non amano quella nella loro zona, ne creano una. Mead è stato il cofondatore di una scuola preparatoria a Notting Hill, con 200 studenti tra i 4 e i 14 anni. Anche le mogli dei funzionari della Goldman Sachs adottano un profilo basso e si dedicano alle opere di carità.
Come negli USA, la banca è in stretto contatto col governo. L'ex capo economista e partner, Gavyn Davies, è spostato con Sue Nye, consigliere speciale di Gordon Brown. Ai tempi di Tony Blair, Davies divenne direttore della BBC. Il suo successore alla Goldman come capo economista, David Walton, aveva un posto nel Monetary Policy Committee della Bank of England. Paul Deighton, che dirige il comitato organizzatore dei giochi olimpici di Londra, era capo operazioni della Goldman.
La Goldman è un consulente bancario fondamentale del governo. L'anno scorso Brown affidò alla banca la consulenza per la vendita della Northern Rock.
Amici nei posti chiave.
La rete politica della Goldman Segretari del tesoro statunitense, capi del New York Stock Exchange, consulenti della Casa Bianca e di Downing Street: chiunque abbiate in mente ha lavorato per la Goldman Sachs. Ecco solo alcuni degli alti papaveri della banca che hanno le mani in pasta nella politica mondiale:
Sue Nye/Gordon Brown. Consigliere speciale di Gordon Brown, Nye è sposata con Gavyn Davies, l'ex capo economista e partner della Goldman. All'epoca di Tony Blair, Davies divenne presidente della BBC, carica dalla quale rassegnò le dimissioni nel 2004, dopo il rapporto Hutton.
Robert Rubin/Bill Clinton. Rubin ha passato 26 anni alla Goldman prima di entrare nell'amministrazione Clinton come consigliere economico. Ha lavorato come segretario al tesoro per quattro anni dal 1995, e continua ad essere consigliere del presidente Barack Obama.
Hank Paulson/George Bush. Paulson è stato CEO della Goldman prima di divenire segretario al tesoro USA. Nel momento culminante della crisi creditizia, quando Paulson stava lavorando al salvataggio dell'AIG, il nome di Blankfein appare 24 volte in 6 giorni sul listato delle chiamate telefoniche di Paulson.
Larry Summers/Barack Obama. Summers, consigliere economico di Obama, non ha mai lavorato direttamente per la Goldman, ma ha fatto parte del governo Clinton alle dipendenze del suo mentore, Robert Rubin. La Goldman pagò 135.000 a Summers per partecipare a una conferenza di un giorno nel 2008, prima dell'avvento di Obama.
Sachs nella City. Michael Sherwood: vice presidente e corresponsabile esecutivo della Goldman Sachs International. Conosciuto come Woody, è noto per le sue capacità di trader. Nel 2008 il suo salario di base è stato di 415.000 sterline.
In un anno favorevole può ragionevolmente attendersi che i bonus facciano lievitare la somma a un totale di circa 6.000.000 di sterline. È uno dei due boss della sede di Londra.
Richard Gnodde: corresponsabile esecutivo della Goldman Sachs International. Nel 2008 il suo salario è stato di 1,3 milioni di sterline, probabilmente in parte sotto forma di bonus. Si ritiene che nel 2007 sia stato il direttore più pagato a Londra, con un totale di 11,7 milioni di sterline. L'altro anno lo stipendio ha subito una riduzione del 90%.
Matthew Westerman: responsabile globale dei mercati dei capitali. Nel 2009 i bonus dovrebbero permettergli di mettersi in tasca oltre 5 milioni di sterline. Ex banchiere della Rothschild, ha fatto le sue prove negli anni '30 con le fluttuazioni dei mercati azionari in Europa. Nel 2000 è stato assunto dalla Goldman Sachs per dirigere la nuova divisione affari europei. Quest'anno ha partecipato alla raccolta di capitali societari, permettendo alla Goldman di scremare lauti profitti. È quindi in lista per un sostanzioso bonus.
Yoel Zaoui: capo della banca europea d'investimenti. Nel 2009 incasserà probabilmente oltre 5 milioni di sterline. Dipendente fin dal 1988. Zaoui ha avuto un'ascesa fulminante, ottenendo l'ambita partnership in soli 10 anni. Ha avuto spesso scontri verbali con Michael, il fratello maggiore che ha ricoperto un ruolo equivalente nella banca concorrente Morgan Stanley.
Karen Cook: direttore della Goldman Sachs International e presidente della Goldman Sachs Europe, nel 2009 il salario e i bonus di Cook dovrebbero superare i 5 milioni di sterline. Madre di sei figli, è stata corresponsabile della finanzia aziendale in UK presso la banca Schroders prima di passare alla Goldman nel 1999. Ha partecipato in acquisizioni multimiliardarie, ad esempio quella da 10,2 miliardi di sterline della Kraft. A cura di Philip Beresford
La forza dei numeri
Nel 2007, Lloyd Blankfein, boss della Goldman Sachs, ha guadagnato 68 milioni di dollari, un vero primato per un CEO di Wall Street. Un buon specialista d'investimenti può arrivare a 3,5 milioni all'anno, un buon trader a 7-10 milioni, un membro del comitato di direzione a 12-15 milioni.
La Goldman non è la più grande banca al mondo. La ICBC, the Industrial and Commercial Bank of China, ha un numero di dipendenti 11 volte superiore, ma non è la più ricca. La HSBC ha 2,4 trilioni di dollari di beni patrimoniali (la Goldman solo 1 trilione). E non è la più importante per capitalizzazione di borsa. Vale 95 miliardi di dollari rispetto ai 201 della 201 HSBC. Ma è la più redditizia.
La Goldman ha il miglior rapporto dipendente/profitti di qualsiasi concorrente: in media 222.000
dollari all'anno nel periodo 2000-2008.
Nello stesso periodo, la JP Morgan Chase, la più vicina rivale, ha avuto un profitto annuo di 133.000 dollari per dipendente.
Nel secondo trimestre dell'anno in corso, i profitti della Goldman hanno raggiunto la cifra record di 3,4 miliardi di dollari.

Titolo originale: "I'm doing 'God's work'. Meet Mr Goldman Sachs"
Fonte: http://www.timesonline.co.uk Link - 08.11.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Carlo Pappalardo.
22 Dicembre 2009