giovedì 24 febbraio 2011

IL NOSTRO COMPITO È AVVISARE, PARLARE DEL RITORNO, ANNUNCIARLO

Maldonado ci apre le porte ancora una volta per dare voce ad un messaggio che è centro delle nostre vite. La sala è strapiena, non solo di fratelli provenienti da tutto il Sud-America e dall’Italia, ma anche di altre persone che si avvicinano per approfondire temi che sono quasi tabù nella nostra società, il fenomeno ufo, la manifestazione dei cosiddetti "cerchi nel grano", la relazione che essi hanno con Cristo ed il momento caotico che la nostra umanità sta vivendo.
Ci ritroviamo di nuovo nel teatro "Paz y Uniòn", lunedì 24 gennaio 2011. L'aspettativa e l'allegria si respirano nell'aria, e nonostante qualche difficoltà, l’evento è una nuova opportunità per comunicare alla gente verità velate, conoscenze che possono stimolare l'uomo a farsi domande a riflettere, a cambiare il proprio modo di vedere ed agire nella vita.
Tra i relatori si trovano Hugo Lucas, che possiamo definire il custode della "Pietra del Cuore”, Pier Giorgio Caria, ricercatore italiano e il contattato Antonio Urzi, anche lui italiano, insieme a Juan Alberto Rambaldo, rappresentante di Giorgio Bongiovanni in Argentina, ed Erika País, rappresentante in Uruguay. Moderatore il giornalista Georges Almendras. A continuazione riportiamo alcuni dei concetti trattati per averli sempre presenti in questo tempo in cui è necessario discernere la verità dall'illusione materialista nella quale viviamo. Inizia la sua esposizione Hugo Lucas che porta con sé la famosa pietra, trovata in Uruguay da suo padre
... "Artigas produce migliaia e migliaia di tonnellate di pietra e mio padre lasciò quella zona nella quale viveva per trasferirsi all'altro estremo dalla città, dove rimase per 7 anni. Lì trovò questa pietra che trasformò la sua vita e la mia. Quando la trovò 44 anni fa disse: ‘Abbiamo trovato qualcosa che trascende l’uomo’... Questa pietra ha percorso il mondo... Ho avuto il privilegio di conoscere Giorgio Bongiovanni e molte altre persone straordinarie e tutto ha un filo comune. Geologicamente è un'agata con quarzo, ciò che i geologi non si spiegano è la forma ed i simboli che contiene al suo interno”.
Poi mette a confronto la forma dell'Uruguay con quella della pietra, e veramente è sorprendente la somiglianza. Hugo Lucas esibisce foto ampliate dei simboli dentro la pietra e li spiega in modo tale di far accrescere nel pubblico la curiosità sia sul significato che sull'origine.
"Molti anni fa arrivarono geologi da tutte le parti del mondo e mi chiesero di studiare la pietra. In una stanza buia, la bombardarono con raggi X; la studiarono per tre giorni e mi dissero: ‘hai qualcosa di magnifico tra le mani’. Esaminarono l’aspetto geologico, ma non captarono il messaggio. I simboli sono tutti in quarzo... i muscoli del cuore hanno la stessa forma che l'interno della pietra. C'è una figura che rappresenta un animale preistorico, una colomba, un pesce, la parola mille, la lettera J e C ecc. ecc. Questa pietra trasmette un messaggio di amore, un messaggio di pace all'umanità... Nell'anno 1997, Giorgio Bongiovanni vide la pietra, fu un momento bellissimo vedere un maestro così straordinario mentre osservava la pietra…”
Prende la parola Georges Almendras che ringrazia Hugo Lucas per la sua presenza... "Non tutte le persone hanno la giusta sensibilità dinnanzi ad un evento di questa natura, ma ogni giorno ci sono sempre più persone che vivono delle inquietudini mistiche e spirituali.... Oggi per la prima volta sono qui insieme adue persone legate a Giorgio Bongiovanni, alla realtà mistica e a molti enigmi come i cerchi nel grano ed il messaggio cristico.... stiamo parlando di Antonio Urzi e Pier Giorgio Caria. Ma prima voglio dare la parola a Erika País, rappresentante di Giorgio Bongiovanni in Uruguay."
Erika: "È un onore essere di nuovo in questa sala, un’emozione trovarmi insieme a tanti fratelli che lottano in questa guerra spirituale. Oggi farete un viaggio… e capirete che tutto fa parte di un grande puzzle cosmico... tutto si coniuga con i segni sulla terra dei quali ci parlerà Pier Giorgio e con gli eventi apocalittici... che ci dimostrano che l'umanità sta attraversando momenti molto critici... il tema è come li affrontiamo. Il nostro compito è mettervi di fronte a questa realtà... al collegamento tra segni ed eventi… spero che oggi andrete via con le mani piene di saggezza".
È la volta dell’esposizione tanto attesa del ricercatore Pier Giorgio Caria che fa una straordinaria presentazione relazionando la manifestazione dei cosiddetti "cerchi nel grano”, coi tempi attuali, con le profezie maya e con l'esperienza mistica che vive lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni -. Da sottolineare la serietà e la ricercatezza della sua presentazione, indispensabili per dare un po’ di luce a chi cerca la verità.
Pier Giorgio: “Non abbiamo molta informazione su quanto avviene sulla Terra, sembra che i temi che non sono di rilevanza quotidiana siano da considerarsi hobby, e non è corretto poiché ci stanno avvisando che un giorno diverranno argomenti quotidiani per noi. Il sistema mondiale di informazione è manipolato, "tagliato” allo scopo di non farci rendere conto di questo richiamo del cosmo. Oggi vi renderete conto di quanto sia grande e scandaloso tutto questo sistema”.
Pier Giorgio mostra e spiega immagini di cerchi nel grano di diverse forme e paragona la grandezza degli stessi con diversi stadi di calcio. Questo è il primo dato che dimostra che non possono essere fatti da umani, poiché appaiono da un giorno all'altro.
Prosegue con un'analisi dei diversi livelli di energia elettromagnetica dei campi dove appaiono queste figure, e si nota chiaramente che l'energia elettromagnetica è aumentata sensibilmente nelle vicinanze del cerchio piuttosto che nel resto del campo. Ci racconta inoltre che le videocamere si spengono dentro i cerchi. Un’ulteriore prova che i cerchi nel grano non sono realizzati da esseri umani. Spiega inoltre che nelle spighe e nei semi avvengono cambiamenti genetici che dimostrano ancora che questi cerchi non sono una falsificazione. Pier Giorgio chiede al pubblico chi investirebbe tanto denaro per realizzare una cosa come questa? A quale scopo? Altri studi hanno dimostrato che le particelle d’acqua sono sensibili alle figure dei cerchi. Un altro fenomeno trattato da Pier Giorgio è la formazione dei "cerchi fantasma", che si formano l'anno successivo nello stesso punto dove era apparso l’originale, dovuto all'energia che rimane sul posto. Il tutto pienamente sostentato da video e fotografie datate dei cerchi. Conclude Pier, "tutto sta a dimostrare che non è un fenomeno umano”. E completa la sua analisi parlando della relazione dei cerchi con le profezie maya, spiegando che in realtà non dovrebbero essere definite profezie maya, perché i maya lasciano in realtà un avviso all'uomo di questo tempo che non è frutto di un'esperienza mistica come può essere quella dei profeti nella bibbia, ma i maya erano grandi ricercatori, scienziati, che conoscevano la relazione tra tutte le cose create e la relazione dei cicli cosmici con l'evoluzione del pianeta e della nostra umanità. A dimostrare che scienza e religione non sono oggi in verità opposte, bensì complementari.
"A partire dal 2004 cominciarono ad apparire cerchi nel grano relazionati con le profezie maya. Ma i Maya studiavano il funzionamento dell'universo, per loro non c’era differenza tra spirito e religione e scienza, allora, perché separare la scienza e la fede? Mi sembra che come dicevano i romani "dividi e regnerai", sembrerebbe che ci mentano affinché restiamo ignoranti. Gli umani non abbiamo certezze su chi siamo veramente, abbiamo dei credi… I maya non erano di questo parere, sapevano che tutto è collegato. L'ultimo katún, il periodo di tempo che va dal 1992 al 2012, è il cuore della profezia, è il tempo del no tempo. Essi dicono che è il tempo della fine della paura, dell'odio e del materialismo, è tempo di scelta per ogni uomo, può lavorare a favore della vita o rimanere a fare niente. Il messaggio di speranza è che seguirà un'era di pace (Nuovo Regno) e dopo il 2012 sarà sempre più difficile cambiare, perché l'uomo non potrà più organizzarsi a causa della rapidità con cui si produrranno gli avvenimenti. Se i maya hanno detto la verità, dobbiamo renderci conto che sta succedendo qualcosa di importante nel mondo e vediamo che nel ‘90 appare questo cerchio comunicativo che significa comunicazione tra cielo e terra... C’è stato un gruppo musicale "Led Zeppelin” che utilizzò questo diagramma per la copertina del suo disco...
... Nel 1989 prima dell'inizio dell'ultimo katún, Giorgio Bongiovanni viene stigmatizzato. Il codice Dresda dice che verrà la fine dei cavalieri e che gli uomini incontreranno i signori delle stelle... Nel ‘91 Giorgio Bongiovanni riceve un messaggio che parla di due croci di sangue per l'umanità, le croci rappresentano la scelta dell'umanità, il bene o il male il, la croce del castigo o la croce della redenzione...”
Pier continua enumerando eventi mondiali successi in questo periodo molto significativi per la storia dell'umanità come la caduta del muro di Berlino e la caduta della Russia. È la volta di Antonio Urzi che racconta la sua esperienza vicino a Simona Sibilla, sua moglie. Da bambino gli avvistamenti sono stati qualcosa di normale nella sua vita. Antonio racconta come avvengono i suoi avvistamenti, l’emozione che prova quando si avvicinano gli incontri e definisce Simona "l'antenna" poiché molte volte è lei che avvisa Antonio che sta per prodursi un avvistamento.
Dopo la visione di alcuni filmati di Urzi, ci rendiamo conto che praticamente i telegiornali non fanno filtrare niente mentre in verità il contatto massivo è già iniziato benché almeno per adesso non lo vedremo nelle televisioni, come invece sarebbe logico. Se veramente viviamo l'era della comunicazione e dell’informazione come ci dicono, dovremmo vedere queste notizie in televisione.
Più tardi riprende la parola Pier che ci racconta che quando è apparso il volto di Cristo nei cerchi di grano, immediatamente ha chiamato a Giorgio per commentare il fatto. In quel momento Giorgio stava sanguinando e non fu possibile parlare con lui, ma subito dopo Giorgio lo chiamò molto interessato chiedendo dettagli dell’accaduto, perché aveva ricevuto un messaggio degli esseri sul volto apparso e gli facevano sapere che a partire da quel momento le figure nei cerchi sarebbero cambiate. Sarebbero apparse immagini più mistiche, spirituali, perché questo è il tempo del Ritorno di Cristo. Una settimana più tardi appare la figura di un calice, che conferma la relazione tra queste figure e Giorgio Bongiovanni, vale a dire la relazione tra gli artefici di questi cerchi nel grano e Giorgio. Pier commenta: “allora il messaggio di Giorgio non veniva dalla sua testa, ma da questi esseri artefici dei cerchi nel grano che parlavano dell'unione della scienza e lo spirito”.
Per concludere prende la parola Juan Alberto Rambaldo, rappresentante di Giorgio Bongiovanni in Argentina.
"Io sono qui perché un essere molto speciale mi ha chiesto di rappresentarlo in questa occasione. Giorgio Bongiovanni, lo stigmatizzato di Fatima, l'inviato del Cielo, colui che dopo essere stato preparato dal più grande contattato, Eugenio Siragusa, si è lanciato nell’enorme compito di collegare gli esseri di luce, le profezie maya, il fenomeno ufo, etc., etc., in un senso cosmico e di insegnarci che per costruirci e costruire dobbiamo agire; non possiamo restare a guardare come se fosse naturale la terribile distruzione della natura e che i padroni del mondo ci deculturalizzano. Ci insegna che dobbiamo aspettare Colui che promise di ritornare e che dobbiamo gridare la verità. Perché dobbiamo sopportare la bugia, l'ingiustizia? È arrivato il momento della Resistenza e di non essere più disposti a venire disumanizzati e diventare soltanto pacchi che camminano per strada, ci insegna che lo spirito si manifesta nella materia attraverso l'azione. Il Maestro ritornerà ma non dobbiamo restare seduti ad aspettare perché noi ci costruiamo e ricostruiamo attraverso l’azione, lottando per le anime, dobbiamo essere soldati che lottano per salvare le anime dei fratelli, e non dico l'umanità, dico i fratelli... bisogna resistere, perché sebbene incute trepidazione è anche vero che è l'ultima chiamata. Questo ci insegna Giorgio Bongiovanni. Il sangue che fuoriesce dalle sue ferite è sangue di redenzione, ci permette di riconoscere e riconoscerci. Lo possiamo fare o no… Giorgio ci dà la forza spirituale per aspettare Lui, per aspettare il Nuovo Regno, che diverrà realtà.”

Con l’augurio di non dimenticare
Adriana Navarro
Montevideo, 14 febbraio 2011.

martedì 22 febbraio 2011

Trascrizione di un incontro spirituale insieme a Giorgio Bongiovanni all'Arca Alea Lores di Pordenone.

Otto gennaio, primo incontro Spirituale dell’anno 2011
all’Arca Alea-Lores

Un fratello è con noi e ci spiega concetti del cielo: evoluzione, umiltà, fratellanza, condivisione, donarsi agli altri, dare la vita per gli altri, dare la vita a Cristo.
Il precursore di Gesù-Cristo ci inizia, se lo vogliamo, al dono di noi stessi attraverso la comprensione di alti concetti Spirituali. Non serve avere una laurea, l’importante è discernere per capire ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Come discernere? Perseguendo valori come l’onestà, il rispetto, la giustizia, l’amore “…la tua parola sia si si e no no ”…dai loro frutti capirete chi sono”
Tutto ciò che ci ha lasciato Gesù, la sua vita, le sue parole, sono la fonte a cui attingere, a cui bere.
La fonte che disseta.

Questo nostro dialogo inizia con alcune comunicazioni di Giorgio riguardanti notizie e operato di altre Arche d’Italia e del sud America:
G.: Vi invito a leggere una bellissima cronaca dei fratelli della Sicilia, relativa ad un premio che abbiamo vinto per un bellissimo presepe elettronico artigianale. Il presepe di Funima dell’Arca di Catania, di altissimo valore professionale e per il quale abbiamo vinto il primo premio tra tutti i presepi della città, è stato un motivo di unione per tutta l’arca. Con questo premio viene riconosciuta l’arca e viene riconosciuta Funima. Viene riconosciuto un paese come Belpasso, Nicolosi, dove c’è molta rigidità cattolica. Ed è un grande risultato. È bellissimo quando si escogitano certe idee per stare insieme. Leggetevi anche un’altra cronaca del Sudamerica: la memoria di Salvador Medina, giornalista e fratello che è stato ucciso anni fa dalla mafia. Il giudice Jorge Figueredo, nostro fratello dell’arca, lo ricorda. È molto emozionante. Vi invito anche a leggere il ricordo di un bambino del nostro ambulatorio di Omar Cristaldo in Paraguay, ucciso dal patrigno. Era un bambino che frequentava quotidianamente il nostro dispensario medico, veniva a mangiare li, e i fratelli che si dedicano a questa mensa l’avevano preso a cuore. Un angelo martirizzato. Un bambino massacrato di botte, ucciso a bastonate dai genitori che sono stati condannati uno a 35 anni di galera, uno a 25 anni. E la mamma fisica ha partecipato a questo parricidio. Questa è l’assurdità. Leggete il racconto del nostro operatore del Paraguay, è emozionante come ricorda il bambino. Sotto queste feste sacre ricordiamo questi sacrifici.
…e prosegue con le nostre domande. Noi, assetati di Verità, assetati di Giustizia, assetati d’Amore:
D: Ma è l’harbar che spinge i genitori a fare questo?
R: Certo. Ma sai quanti ce ne sono di casi come questi? Non solo li ammazzano, anche li torturano... Siamo nella lista nera del Padre Creativo. Ci sono poi altre notizie che vi devo dare. C’è un altro Gesù Bambino che lacrima sangue in Sudamerica e anche la Madonna del Paraguay lacrima di nuovo sangue. Certo che lacrima sangue la Madre Santissima se muoiono i bambini!
D: Puoi dirci qualcosa riguardo la nuova linea di trasparenza e antiriciclaggio di Benedetto XVI sui fondi che vengono depositati nel Vaticano?
R: È un palliativo per tutelarsi in qualche modo dagli scandali che lo colpiscono giorno per giorno. Per la pedofilia non ha potuto far altro che ammettere davanti all’evidenza e dichiarare che avrebbe preso provvedimenti. Ha chiesto perdono, il che è bello, ammirabile, ma solo di fronte all’evidenza. Per quanto riguarda lo Ior, il presidente dell’Istituto per le Opere di Religione e il direttore generale della stessa banca vaticana sono indagati dalla procura di Roma per violazione delle norme antiriciclaggio. La loro iscrizione è legata al sequestro preventivo di 23 milioni di euro su 28 complessivi, per i quali non sono stati indicati le generalità dei soggetti per conto dei quali è stata eseguita l'operazione finanziaria, e tanto meno gli scopi e la natura delle operazioni stesse. Quindi di fronte all'evidenza di riciclaggio del denaro sporco emersa nell'ambito dell'inchiesta, denaro che noi di AntimafiaDuemila presumiamo provenga dal traffico di armi o di droga o semplicemente per non pagare le tasse, cosa può fare un Papa? Può dimettersi, o dire “a mia insaputa i miei fratelli disubbidienti hanno sbagliato”, che è quello che ha detto. Per me questo è un modo di salvare il salvabile. Perchè purtroppo il Vaticano non ha riciclato venticinque milioni di euro. Il Vaticano ha riciclato centinaia di miliardi di euro. La Banca del Vaticano è stata tra i principali colpevoli del crac del Banco Ambrosiano dove ci ha rimesso la pelle Roberto Calvi. Abbiamo saputo da Massimo Ciancimino che suo padre, Vito, aveva centinaia di miliardi nella Banca del Vaticano. Erano soldi della mafia. Quindi abbiamo un testimone oculare che accompagnava il padre dentro le mura del Vaticano. Di fronte a queste situazioni un Papa intelligente direbbe ‘non lo sapevo, adesso prenderò provvedimenti, avete ragione, adesso punirò i miei infedeli’. Ma il Papa sapeva che la sua Banca ricicla i miliardi. Quindi purtroppo quando ritorna Gesù, a noi chiederà conto, sicuramente a me come a te dei nostri peccati. Ma noi di fronte a loro siamo dei santi beati. Non vorrei essere nei loro panni quando Gesù torna. Se devo fare un paragone, mi sento bene di fronte a loro, che ne hanno fatte di tutti i colori..
D: Basta leggere la storia dei Papi.
R: Loro hanno la convinzione erronea e nefasta che i nostri santi laveranno i nostri peccati. È li che non capiscono. Non sarà così! Perchè il Vangelo di Giovanni dice chiaramente “quando il Figliuol dell’Uomo ritornerà sulla Terra – Gesù parla di sé stesso - Io giudicherò secondo le opere di ognuno”. Quindi se siamo due servitori di Cristo nella stessa chiesa, uno santo e l’altro peccatore, la santità del primo non salverà il fratello peccatore. No, non è così! Quindi non sperare che la santità del fratello ti aiuti a lavare i tuoi peccati. Tu devi fare le opere.
D: Ma questa convinzione da dove l’hanno presa?
R: Dalla chiesa cattolica. L'hanno inventata. È una manipolazione del sacrificio di Cristo, una manipolazione diabolica. Perchè Cristo si immola per lavare i nostri peccati, è vero, ma per tutti quelli che si ravvedono. Questo è il particolare. Gesù ti salva…
D: A livello karmico, non a livello dei peccati.
R: A livello karmico, e anche di peccati. Il peccato ti genera un karma. Gesù ti pulisce il karma se tu ti penti. Se non ti penti non ti pulisce il karma.
D: Se uno si pente un’ora prima di morire?
R: Se uno si pente un’ora prima di morire in un’ora deve riscattarsi tutta la vita. Se sei possidente di mezzo paese, un’ora prima di morire chiami il tuo legale e dici vendo tutto. Non dai niente alla tua famiglia, lo dai ai poveri. Così ti sei riscattato. Oppure se sei un uomo potente, un’ora prima di morire chiami un magistrato e in un'ora gli dici tutto: nomi dei colpevoli, dei complici, dove sono i soldi, etc., e così ti riscatti.
D: E una persona normale come noi?
R: Nel tuo piccolo. Chiami il fratello offeso se hai offeso, il figlio offeso se hai offeso, e ti riscatti dando il meglio di te stesso. Che non deve per forza trattarsi di soldi, ma anche qualsiasi cosa che lo faccia felice. Cioè devi dare la tua vita.
D: Ma non è un po’ comodo che si riscatti solo alla fine?
R: Ma questo è un estremo. Sfido chiunque a fare in un’ora tutto quello che non ha fatto in una vita. Tecnicamente è possibile, ma praticamente è impossibile. Uno si deve riscattare prima. Anche Totò Riina che ha ucciso mille persone può essere perdonato, ma deve dare la vita minimo per altre mille persone. Deve dire la verità su tutti i segreti che ha e dare ai bambini che muoiono di fame tutti i soldi che ha guadagnato con il sangue. Allora certo che viene perdonato. Questo è l’errore, secondo me, e la manipolazione che viene fatta.
D: Il personaggio di Wikileaks sta sconvolgendo un po’ la situazione mondiale rivelando certe situazioni. Però lo trovo un personaggio un po’ ambiguo.
R: Noi siamo abituati a leggere le notizie, e in parte abbiamo ragione, tenendo presente che c’è sempre lo zampino di qualche mossa ancor più negativa di quella che vediamo, un complotto. Il che potrebbe anche essere vero. Però io alcune cose, così mi hanno insegnato i nostri fratelli celesti, le devo leggere e ne devo discernere i segni. Faccio un esempio. Chi c’è dietro i miliardi della Fininvest? La mafia. Chi c’è dietro i soldi del riciclaggio del Vaticano? I criminali, etc. Chi c’è dietro la rivelazione, in parte, del segreto degli ufo? Non posso dire i criminali. Per quanto possa essere fatto da un personaggio ambiguo, strano, dietro vedo la mano del Cielo. Dietro vedo che il Cielo ha fatto fuoriuscire la Verità sugli extraterrestri, perchè è una cosa positiva. Non devo prestare attenzione allo strumento. Quindi noi dobbiamo ragionare e avere sempre discernimento. Cosa sta provocando questa fuoriuscita di notizie di Wikileaks? Provoca la reazione dei potenti. Se una situazione di questo tipo provocata da un personaggio ambiguo, provoca nei potenti una reazione di rabbia e di paura, io qui sento la manina del Cielo. Qual è il messaggio che i potenti devono capire da questo ragazzo? Devono capire che loro sono controllati a vista da un potere molto più potente di quanto loro possono immaginare. E che possono finire male in qualsiasi momento, perchè gli extraterrestri sono in grado di entrare nei computer della CIA e della NASA, togliere tutti i segreti più diabolici attuati in questi decenni e mandarli tramite e-mail a tutte le persone del mondo.
D: Ma questo sempre con la consapevolezza dello strumento…
R: Non necessariamente. Lo strumento si rende disponibile nella passione a fare questo tipo di lavoro. Questo ragazzo è un fanatico, un maniaco nel rubare informazioni. Quindi hanno scelto la persona giusta.
D: C’è stata una riflessione di Giulietto Chiesa a questo riguardo, dove affermava che molte informazioni che riguardano Berlusconi, Putin, e anche altre cose, sono marginali. In realtà l'intento principale è quello di fare emergere la rissosità di diversi paesi arabi nei riguardi dell’Iran. E lui suppone che dietro ci sia il Mossad che vuole far emergere come l’Iran andrebbe colpito.
R: È vero quello che dice Giulietto, ma io vado ancora più a ritroso. Non era sicuramente negli interessi degli arabi che questo emergesse. Non era nemmeno al cento per cento interesse del Mossad, perchè è ancora un’operazione segreta. Quindi c’è una potenza superiore che vi fa capire che loro, gli extraterrestri, controllano tutti. La domanda è: chi è questa unica potenza che controlla tutti? Io ne conosco solo una, e non è dentro il pianeta. E i servizi segreti lo sanno meglio di me che c’è una potenza che li controlla a vista dal ‘47. Loro i dischi volanti li hanno visti e studiati. Lo sanno benissimo. Forse i presidenti no, perchè non contano niente, ma i servizi segreti si.
D: Come si fa a riconoscere chi è il Cristo e chi è Gesù?
R: Premessa. Io risponderò, ma è una risposta meramente teologica. Non è importante nell’esercizio dell’azione della fede che uno si ponga questo problema e vada in ansia spirituale nel capire chi è Gesù e chi Gesù Cristo. Però è interessante comunque parlarne e teologicamente capire, perchè più noi avanziamo nella teologia spirituale e nella comprensione delle personalità divine che ci hanno visitato, più noi avanziamo in evoluzione. Gesù non è Cristo, però Cristo è in Gesù. Questa è la risposta. Questo è chiarissimo nel Vangelo perchè Gesù spesso mette in evidenza la propria personalità e Cristo, quasi sempre, prevale su quella di Gesù. Ci sono momenti in cui Gesù, il Figlio dell’Uomo emerge pur avendo Cristo dentro di sé. Ce l’abbiamo tutti questa duplice natura: la natura umana e la natura divina. Ce l’abbiamo tutti nella nostra individualità, e ce l’hanno anche quelli che per missioni speciali vivono in simbiosi. Una missione speciale è accaduta duemila anni fa, dove due esseri divini hanno vissuto nello stesso corpo in simbiosi sicuramente per tre anni, e dopo che Gesù è resuscitato con tutto il corpo, per sempre. E Gesù non è più solo Gesù, è Gesù cristificato. Gesù era solo Gesù, ma era già un grande Maestro divino. Io l’ho conosciuto in Atlantide: Lui era già Gesù, il Maestro Gesù, il più grande di tutti noi, ma era un fratello maggiore. Non era il Signore, il Re. Gesù in Atlantide era un Maestro degli iniziati, degli scolari. Lui predicava in questo senso, Lui istruiva le persone, ma non era Cristo. Diventa Cristo nel fiume Giordano quando Giovanni Battista lo battezza. Allora diventa Gesù Cristo. Infatti la colomba, lo spirito a forma di colomba lo compenetra e diventa il Messia.
D: Gesù si è incarnato come si è incarnato Elia?
R. Cristo lo dice chiaramente “ma chi avete visto nel deserto? Una canna mossa dal vento? Chi avete sentito parlare nel deserto? Un uomo vestito di pelli? Un barbone? Chi avete sentito nel deserto? Un profeta? Si, vi dico, Giovanni era un vero profeta, anzi non c’è uomo sulla Terra nato da donna più grande di lui. Tuttavia è il più piccolo nel regno dei Cieli. E se ci volete credere, dice nel Vangelo, era Lui quel Elia che doveva venire”. Lo dice chiaro. Elia era già esistito, quindi se era già esistito, fisicamente si era incarnato. Gesù era esistito e si era incarnato in Gesù. Nel fiume Giordano diventa Cristo, cioè Cristo lo compenetra. Quindi non è più solo Lui, c'é Gesù e Cristo.
D: Riguardo questo concetto, dove sono le prove nel Vangelo?
R: Nel Vangelo di Giovanni Gesù dice spesso “ il Figlio dell’Uomo, il Figlio di Dio”. Sono due persone, ma se uno Lo vede in una sola persona, la vede come una contraddizione. “Io me ne vado e non mi vedrete più” ...”ma starò con voi fino alla fine dei tempi” e poi “ non vi lascerò orfani, io ritornerò in mezzo a voi”. Ma come? Se ha detto che se ne va e non torna più e adesso invece ritorna? Quante personalità stanno parlando? Gesù non si può sbagliare. Quando Gesù dice 'Il Figlio dell’Uomo ritornerà in mezzo a voi' questo è un passo dove ci sono contemporaneamente due personalità. In certi momenti della sua vita prevale quella di Gesù, ma con Cristo sempre presente.
D: E nel discorso della montagna chi c’è?
R: Cristo. In tutto il Vangelo c’è Cristo. Solo in alcuni momenti Gesù interviene. Gesù è il nostro Maestro, Cristo è il nostro Dio. Nel caso nostro non è rilevante capire quando è Gesù e quando è Cristo, sapere quando ci appare Gesù, se è Uno o l’Altro. È Cristo che appare, perchè lo strumento di Cristo è Gesù. Però capire cosa è successo duemila anni fa è importante e istruttivo. In questo “Io me ne vado e non mi rivedrete più... ma starò con voi fino alla fine dei tempi” è il Sole che parla, e la fine dei tempi ci sarà quando il sistema solare si spegne. I tempi sono finiti. Andiamo in un altro tempo perchè senza Sole non c’è niente. Mentre il cambio di una nuova Era è quello che vedremo tra poco. Poi Gesù dice “Il Figlio dell'Uomo ritornerà in mezzo a voi” Questo è un passo dove ci sono entrambi le personalità. Durante alcune sanguinazioni interviene Gesù, non sono più io. Quella è la compenetrazione. Interviene Gesù, non Cristo, che per me non cambia. Io vengo annullato, c’è un altra personalità che ti parla, che ti legge nel cuore. Tu vedi la mia faccia, ma lo spirito è un altro.
D: Ti capita solamente nell’estasi della sanguinazione?
R: Durante l'estasi della sanguinazione, ma anche in altri momenti.
D: Alla fine dei tempi il Sole si spegne. Cosa succede?
R: Fra cinque miliardi di anni il Sole si spegne. In questo momento il Sole ha quello che corrisponde alla mia età, quarantasette anni. Il Sole compirà ottantacinque, ottantasei anni fra cinque miliardi di anni. Questo Sole si spegnerà e il sistema solare si annullerà in un buco nero. Ma tutti gli esseri spirituali del Sole e dei pianeti si trasferiscono in altri soli e in altri pianeti. Quelli che vivono nella Terra andranno in quinta dimensione, quelli della sesta dimensione in altri soli. Il sole si spegne, ma non nel senso stretto. Il Sole farà esattamente il contrario, più cresce e diventa adulto più si allarga la sua massa. Tra quattro miliardi e cinquecento milioni di anni il Sole comincia ad allargarsi, la sua massa arriverà fino alla luna e quindi la Terra verrà risucchiata come un moscerino finchè diventa un buco nero. Però gli esseri spirituali cristici del Sole, e gli esseri spirituali angelici dei pianeti saranno già emigrati in altri sistemi solari. Il Sole fisico è lo strumento del Sole astrale. Quello che noi vediamo è il corpo fisico del Dio Sole, è la casa, e lo spirito sta dentro. E quando la casa è vecchia, il Padre se ne va in un'altra casa. Però ripeto, fra cinque miliardi di anni.
D: Quindi noi con la nuova Era cominceremo ad entrare in quarta dimensione?
R: No. Nella nuova Era noi rimarremo nella terza dimensione avanzata per mille anni . Dobbiamo fare mille anni di scuola dove vivi in pace, fratellanza e amore. Quando si passa nella Nuova Era, ci verrà data una tecnologia che in calcolo di tempo supera quella attuale di mille anni: si volerà con l'energia magnetica, tutte le funzioni domestiche saranno affidate a dei robot e la vita sarà dedicata solamente alla creatività. Perchè l'uomo non deve fare lo schiavo di nessuno. L'uomo deve creare artisticamente tutto ciò che sa fare. Non ci saranno più i lavori manuali. La tecnologia sarà gratuita, e concessa alla persona più umile come alla persona più potente. L'uomo e la donna creeranno, procreeranno e dovranno impegnarsi a creare arte: arte nella pittura, arte nella costruzione, arte nella musica, arte nella filosofia, arte nella medicina, arte nella pedagogia, arte nella natura, arte nell'economia. Studieranno solo per migliorare ed evolvere la società. Non avrai il tempo per le funzioni domestiche, altrimenti sei involuto. Quindi i geni della tecnologia ci forniranno dei macchinari anche biologici, che sono macchine prive di anima ma sembrano persone. L'economia non sarà basata sulla moneta. Il danaro non i sarà più, perchè il denaro è l'invenzione più diabolica e folle che l'uomo abbia creato. Non ci sarà bisogno del denaro, perchè il governo del mondo elargirà i beni di prima necessità gratuitamente a tutta la società.
D: Ma è fantascienza!
R: No cara, questa è la civiltà dalla quale provengo io. Mettiti un attimo nei miei panni. Io provengo da questa civiltà, e qui sulla Terra come minimo mi dovrei suicidare. Non lo faccio perchè ho visto Gesù, altrimenti io mi sarei lasciato morire rinchiuso in un manicomio. Prova a raccontare che vivi in un mondo dove non c'è il denaro, dove la tecnologia è a disposizione di tutti, dove non fai lo schiavo tutto il giorno, ma tu sei libero nella creatività e nell'esercizio dell'arte che tu scegli e per la quale sei portato... Se sai disegnare, farai il pittore, se sai suonare farai il musicista, se sai scrivere farai lo scrittore... in una società che premia il merito... Ma qui dov'è questa società? Qui se vuoi fare lo psicologo devi fare il barista per pagarti l'università. Da dove provengo io la società garantisce l'evoluzione e premia il merito di tutti i cittadini nati in quel pianeta. Perchè se sono nati in quel pianeta, è perchè lo meritano.
D: Tutto questo avverrà dopo il ritorno di Cristo?
R: Certo. Nella Nuova Era la nascita di un figlio è considerata un merito dalla società stessa, perchè sta ricevendo un cittadino nuovo che ci insegnerà delle cose. È una festa, una gioia. Quindi ancor prima di nascere, la società ti mette a disposizione tutto quello di cui hai bisogno per dare un apporto migliore alla società stessa. La struttura sociale mette a disposizione il meglio di quella società per quel essere che è nato a livello scientifico, a livello artistico, a livello medico e quant’altro. Quindi è ovvio che quel bambino diventerà un genio, perchè può esprimere tutto quello che ama di più, lo esprime al massimo, al cento per cento. E quindi la società sa che cosa ci guadagna: cresce. E l'essere che si è incarnato che cosa ci guadagna? Che fa la sua esperienza al massimo dei livelli e si esprime. Ma questa deve essere una società che ha un'organizzazione perfetta, un'organizzazione altruistica, un'organizzazione dove la proprietà privata non esiste. Chi esercita la proprietà privata viene arrestato ed esiliato. Non c'è niente che tu possiedi, ma nello stesso tempo possiedi tutto. Quindi a che cosa ti serve la proprietà privata? In questo mondo invece, a causa del denaro chi nasce è già castigato, perchè appena nato ha già quaranta mila euro di debito.
D: E la malattia non esiste?
R: No, c'è la medicina preventiva che è basata sull'alimentazione. Non c'è bisogno di creare medicine artificiali, si ricava tutto dalla natura. Gli extraterrestri mi hanno detto che tutte le erbe che ci sono sulla Terra prevengono tutte le malattie che esistono nell'universo virale e quant'altro. Gli esseri di luce hanno persino detto a civiltà extraterrestri di prendere le piante sulla Terra per guarire le malattie sui loro pianeti,.
D: Allora esiste la malattia?
R: Per gli esseri come noi, non per gli esseri di luce. Nella superciviltà la malattia viene debellata tramite l'azione preventiva con l'utilizzo di queste erbe. La febbre tu non l'avrai mai, perchè si utilizzano dei vaccini naturali. Ai bambini appena nati fino a sette anni vengono somministrate periodicamente delle tisane alle erbe per prevenire qualsiasi forma di malattia. Perchè l'universo virale avendo una sua vita autonoma, è sempre in agguato. Ma una civiltà evoluta lo neutralizza. Quindi chi non la desidera una civiltà così? Ma noi uomini noi non la desideriamo, perchè tra gli uomini c'è il desiderio di possesso. Non si può entrare nel Nuovo Regno, nella Nuova Era se, anche noi che lo meritiamo o che siamo candidati, dovessimo avere e sentire nel nostro cuore che possediamo qualcosa. Noi non ci entreremo perchè saremo di intralcio, di ostacolo, a tutti i cittadini di quella era di quella civiltà che hanno inculcato il senso del non possesso.
D: Con possesso intendi attaccamento?
R: Si. L'uso non è possesso, è gestione. Facciamo degli esempi umani. Se questo telefonino lo sento mio, mio e basta, non posso entrare nella Nuova Era. Nella Nuova Era la società è così ricca che il migliore telefonino lo mette a disposizione di tutti. Lo gestisco fino ad esaurirlo, ma lo posso solo gestire perchè è della comunità. E quando non ne ho più bisogno lo devo rimettere a disposizione della comunità. Nessuno me lo può togliere perchè ciò significherebbe che lo vuole possedere. Se noi possediamo qualcosa non possiamo entrare nel Regno di Dio.
D: Quindi neppure il possesso verso le persone...
R: Assolutamente. “Quella è mia moglie”...No, siete coppie, ma siete di Dio.
D: Quindi attaccamento nemmeno a me stesso?
R: Esatto. Solo a una cosa devi essere attaccato. Alla tua anima, per non perderla. Quella solo puoi dire è mia. Lì si hai diritto. Perchè la tua anima, ci insegna Cristo, non te la devi far toccare da nessuno fuorché da Lui, perchè altrimenti ti puoi perdere. Quella è l'unica cosa che possiedi, e hai il diritto di possederla. Anzi devi rivendicarne il possesso. La mia anima è mia, e non è tua. La tua anima non è comune, io sono io. È l'unica cosa che il Padre mi ha dato e che posso avere, fammela godere, è mia, e me la gestisco io. Tutte le cose materiali sono in prestito. Non puoi possedere nemmeno l'amore che hai con la tua dolce e bellissima compagna. È l'amore che deve possedere voi, non il contrario. Ma se vuoi possedere l'amore, prima o poi l'amore si ribella e se ne và.
D: Noi che viviamo in questa società materialista e lavoriamo tutti come schiavi, come dobbiamo comportarci?
R: Non dobbiamo cambiare le carte in tavola perchè altrimenti ci emarginano e moriamo. Il concetto che io ho espresso nella Nuova Era, qui non lo puoi mettere in pratica al cento per cento. Quindi che cosa vuole Gesù da noi? La disponibilità a farlo in qualunque momento ci viene richiesto. Gesù, o il Cielo, vuole sapere se tu sei disponibile. Nella Nuova Era è facile farlo. Devi essere disponibile nella profondità di te stesso adesso. Non ti viene chiesto di farlo, ma se ti viene chiesto di farlo anche solo in parte, lo devi fare. Perchè se ti rifiuti, nella nuova Era non ci andrai. È inutile che io ti inganni. E se tu dici “Ma signore io ho predicato, ho fatto..” ma non sei stato disponibile con tutto te stesso come ti è stato chiesto, non ci vieni nella Nuova Era. Ti farai altre reincarnazioni e ci verrai fra qualche millennio. Io posso parlare per me, io sono un esempio. A me Gesù ha chiesto tutto, e io ho detto di si. Una volta all'Arca mi è stata fatta una domanda dove sono stato messo con le spalle al mur... Mi hanno chiesto “Ma tu che hai difficoltà economiche, cosa fai se manca da mangiare a tua figlia?” E io ho risposto “Io non darò da mangiare a mia figlia, morirà di fame, ma io la parola di Dio la divulgo”. Hai capito che cosa sono disposto a fare? Perchè io so chi è che mi ha chiamato. Lo conosco. Il Signore mi mette alla prova anche attraverso i fratelli. Io sono stato costretto a rispondere cosi. Io farò morire mia figlia di fame, ma la parola di Cristo io non la taccio. La divulgherò. “Allora gli toglierai il pane dalla bocca?” Si, e lo trasformerò in francobolli, in carta stampata, perchè per me la salvezza di un’anima vale molto di più della salvezza di un corpo. Lo so che potrei andare al manicomio per queste frasi, ma io lo so quello che dico. Lo so benissimo. Fino ad ora posso solo ringraziarlo perchè a mia figlia non manca niente, ma proprio niente. Qualsiasi difficoltà abbiamo è niente rispetto ai bambini che muoiono di fame. Ma se tu mi costringi e mi porti con le spalle al muro e mi provochi, io non posso mentirti. Io so chi è, che cosa vuole da me questo Dio. Lo conosco. È lo stesso che ha detto “Padre perdonali, perchè non sanno quello che fanno” e anche lo stesso Dio che disse ad Abramo “Prendi il pugnale e uccidi tuo figlio”, e poi ha fermato la mano. Era solo una prova. Quello è Dio, vi piaccia o no. È anche lo stesso Dio che ha detto “Padre perdonali”. Sembra contraddittorio, ma non lo è. Un Dio che dice “ammazza tuo figlio” e poi lo ferma è una prova dura. È lo stesso Dio dice “ammazzatemi, vi perdono”. Come si può spiegare questa enorme e stupefacente contraddizione? È facile, perchè questo Dio da noi vuole solo la disponibilità. Ci chiede solo di essere disponibili. Non ci chiede la luna. Il maestro di arti marziali al suo guerriero fa toccare il fondo non perchè lo vuole massacrare, bensì gli vuole far esprimere la totale disponibilità a non arrendersi mai. Una volta che Dio sa che tu sei disponibile a non arrenderti mai, non te lo dirà più “prendi il coltello e uccidi tuo figlio”, non ne ha più bisogno. Cristo si è rialzato quattro volte dalle frustate che ha preso dicendo poi “perdonali perchè non sanno quello che fanno”. In questo modo ha dimostrato la disponibilità totale ad alzarsi sempre, perchè la vittoria di Cristo non è stata la Resurrezione, che era scontata. È il figlio di Dio. La vittoria di Cristo è stata che si rialzava sempre. È arrivato al Golgota massacrato di botte e con il suo comportamento ha detto: Io sono più forte di voi tutti, perchè non siete riusciti a piegarmi, siete riusciti ad uccidermi ma non a piegarmi. Io mi sono rialzato sempre e quindi ho vinto. Poi è risorto: è il Figlio di Dio…… Cristo Uomo ha vinto così, ha resistito.
D: Nella Nuova Era il concetto di mio e tuo non esisterà più e quindi la casa, l'auto, non è mia; io l'ho in gestione e posso darla in gestione a tutta la comunità?
R: No, non ce n'è bisogno. Ce l'hai in gestione tu e basta. La comunità ha in gestione altre cose.
D: Questo per quanto riguarda la materia. Ma per quanto riguarda le persone, noi adesso siamo abituati al concetto di “mio figlio, mia moglie, mio fratello, mio cugino”. Lo dirò anche nella nuova Era?
R: Si, ci sarà il concetto di mia moglie, mio marito, mio figlio, ma il senso del possesso o della gelosia non può prevalere dentro di te perchè altrimenti nella Nuova Era non ti fanno nemmeno entrare. Deve prevalere in te il desiderio dell'amore verso tua moglie o tuo marito. Il desiderio di donarti, di farla felice e di essere fatto felice. Perchè l'amore è dare e avere. Però se subentra il desiderio e dici “tu sei mia moglie, fai come ti dico io” o “tu sei mio marito, non guardare quella persona”, “ perchè a quel fratello rivolgi più attenzioni e a me di meno” ...alla Nuova Era non ti fanno nemmeno avvicinare. Avrai in gestione una famiglia che tu hai il dovere di crescere e di educare, soprattutto i figli fino ad una certa età, perchè poi loro diventano liberi. Come ho detto prima, è l'amore che deve possedere voi. Deve scomparire l'invidia, la gelosia. Ed è facile perchè in una società ideale nessuno ti vuole rubare la moglie o la vuole possedere e quindi non hai motivo di essere geloso. Se guardano tua moglie o tuo marito è perchè esprime bellezza, fratellanza, amicizia. Noi che conosciamo la Verità possiamo essere un po' gelosi di nostra moglie o compagna, anche solo per tutelarla, però non dobbiamo possederla. Altrimenti non abbiamo capito Cristo. Lei è la mia compagna, è mia moglie e deve crescere i figli, ma non è mia. È di Cristo. Appartiene ad un Essere, Dio, Cristo. È Sua, e se Lui la chiama in qualsiasi momento, io marito o compagno devo dire “grazie per la tua serva, anch'io sono un tuo servo”. Appartiene a Lui, non a me. E questo vale anche per i figli. Il figlio non è mio, l'ho in gestione, ma appartiene a Dio. L'anima gliel'ha data Dio. Io gli ho dato l'involucro fisico che alla fine se ne va . Quello che gli ha dato Dio non se ne va mai, quindi appartiene a Lui. Il profeta Gibran dice “I figli non sono vostri. Vengono attraverso di voi, ma non sono vostri”.
D: Qual è il modo migliore per staccarci da questi condizionamenti?
R: Il modo migliore, nella famiglia e nella comunità, è stare insieme, amarsi e avere fiducia l'uno negli altri. E dare fiducia. Cercare di trasmettere in tutti i modi entusiasmo, sicurezza, speranza, giustizia. Non è facile, però la strada è questa.
D: Quindi alimentare i sentimenti positivi.
R: Tutti i sentimenti positivi. Tra di noi dobbiamo essere positivi, sorridenti, felici. La frustrazione, l'angoscia e la paura non ci aiutano. Uno si può preoccupare, non siamo fatti di ferro, però dobbiamo darci speranza, sicurezza. A volte la gente mi accusa di essere catastrofista. Ma io sono positivo! Ma la verità la devo dire e se c'è la guerra non posso dire che c'è la pace. Ve lo dice chi a volte si sente affranto, però poi alla fine perchè sono qua? Perchè mi vedi parlare e sorridere? Perchè prevale l'amore Cristico. Io voglio che prevalga in me.
D: Quindi anche lasciarci contagiare positivamente…
R: Assolutamente. Quante difficoltà io ho nella mia vita quotidiana? Però alla fine io voglio che prevalga l'amore Cristico, e ci riesco. Perchè so che alla fine c'è Lui, c'è la vita, l'eternità, che non moriremo mai, che tutti i problemi passano se ci sentiamo vivi dentro. Non è facile, però se faccio uno sforzo ci riesco. Quindi tra di noi dobbiamo sempre essere positivi. Io ho sempre insegnato ai fratelli delle arche di non scaricare mai il proprio vittimismo sui fratelli. Possiamo condividere il nostro problema con il fratello, conviverlo. Ma se io faccio sempre la vittima e penso che gli altri siano sempre i fautori dei miei problemi, questa è una cosa deleteria. Perchè il vittimismo è involuzione. Il maestro spirituale proibisce il vittimismo e la frustrazione ai propri discepoli, anche con severi ammonimenti. Il fratello non deve sentirsi in colpa per le tue frustrazioni. Questo è cercare di trasferire un karma a chi non c'entra niente. Puoi però chiedere umilmente aiuto al fratello. Invece il Cristo insegna “chiedi”. Si parla spesso di umiltà, l'essere umili, bisogna donare, perdonare, bisogna dare con umiltà, dare, dare, dare... però una volta un Maestro mi ha detto “senti, l'umiltà non è solo dare, l'umiltà è anche saper chiedere. Saper chiedere, senza dare: ricevere. Perchè a volte è molto più difficile chiedere per ricevere, perchè bisogna umiliarsi. È facile umiliarsi nel dare. E io l'ho ringraziato. È vero, l'umiltà è anche saper chiedere e ricevere. E questo è importante.
D: Il concetto del possesso mi riporta alla frase “ama il prossimo tuo come te stesso”. Ma allora se non riesco ad amare l'altro in questo modo, ciò significa che non sappiamo amarci e io non so amare me stessa.
R: Noi non sappiamo amarci, perchè quello che noi umanità chiediamo e desideriamo per noi stessi crediamo ci faccia bene, ma in realtà è un illusione. Perchè non guardiamo nella profondità di noi stessi, e non ci chiediamo di cosa veramente abbiamo bisogno. Di cosa abbiamo bisogno noi? Abbiamo bisogno di un cappotto perchè fa freddo? O abbiamo bisogno che qualcuno ci ami? Noi abbiamo bisogno d'amore. Il nostro grande bisogno è il bisogno d'amore, di qualcuno che ci abbracci, ci baci, ci stimi, ci faccia stare bene, che valorizzi ciò che siamo. Quindi una volta che noi riceviamo amore o veramente realizziamo che abbiamo bisogno solo di questo; o se vuoi soprattutto l'amore e il resto, come diceva Gesù, viene dopo, del resto non ti preoccupar… ecco una volta che abbiamo realizzato che noi abbiamo bisogno d'amore, e una volta che ci viene dato questo amore e ci riempiamo come delle botti, solo allora quello stesso amore che hai ricevuto lo riesci a dare con la stessa forza con la quale lo hai ricevuto.
D: Allora io non sono capace di amare me stessa...
R: Ma non è colpa tua. È il sistema che vi è stato inculcato da questa schifosissima società che vi impedisce di amare. Conoscendo Gesù ci viene data una grande possibilità. Intanto che ci amiamo tra di noi. Quante cose riesci a fare collaborando con Funima International , con l'Opera? Perchè? Perchè sei amata. Dobbiamo sempre benedire il Signore se noi stiamo insieme, perchè ci sentiamo amati. Se io incontro uno di voi, mi sento amato e sono un uomo felice. Questo amore che mi riempie, non vedo l'ora di darlo. Voi dite “se qua non ci sei tu, qui finisce tutto”. Ma io dico “se non ci siete voi, io sono finito, perchè sarei solo”. Quindi se non ricevessi amore, come potrei amare, come potrei insegnare, come potrei divulgare? Io questo l'ho realizzato. Ecco, io dico umilmente che ho bisogno d'amore. “Signore, se tu non mi dai i fratelli io non posso fare niente per te. Io ho bisogno d'amore. Io riesco a fare se qualcuno mi ama”.
D: In riferimento al chiedere aiuto. Ci sono persone che chiedono aiuto ripetutamente con il solo intento di ricevere senza farne tesoro. E altre che chiedono aiuto con l'intento di migliorare sé stessi, per comprensione, nell'affrontare o nel risolvere determinate situazioni affinché non ci sia bisogno di chiedere di nuovo.
R: È semplice. Se amo Cristo, se sono nel percorso di Cristo, io devo chiedere quella cosa di cui ho bisogno ma non deve essere fine a se stessa, deve essere perchè serve a Cristo e non a me. Perchè nel momento in cui so che serve a Cristo per la sua Opera, per la Sua gloria, per il Suo amore, Lui mi darà cento volte di più. Senza bisogno che io glielo chieda. E non è una questione di investimento, perchè Lui legge nel mio cuore. Lui sa che se ti chiedo una cosa e lo faccio perchè io voglio arricchire il mio spirito, non solo non mi darà cento volte di più, ma mi toglierà anche quello che ho. “A chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”, ha detto Cristo nel Vangelo. Ma che significa? Ma che vuole dire? Tu chiedi per Me? Per la mia Opera? Per la mia gloria? Umiliati. Chiedi. Più chiedi per me, più io ti restituirò il doppio. Ma se chiedi solo una volta per te stesso, anche per la tua esigenza, ti toglierò anche quello che ti avevo dato prima. Quindi quando teniamo presente chiediamo se è una cosa che può servire a Gesù. Quando dico Gesù cosa voglio dire: Gesù è chi soffre, Gesù è chi ha bisogno, Gesù è chi è perseguitato per una causa giusta, Gesù è il bambino che muore di fame, Gesù è il carcerato che viene privato dei suoi diritti, Gesù è l'operaio che prende una paga dieci volte in meno di quella che dovrebbe prendere. Quindi se io chiedo per una di queste cause che ti ho elencato, io chiedo per Cristo, non chiedo per me. E quindi Gesù alla fine ti dirà “figliuolo hai chiesto duemila volte, hai disturbato centinaia di migliaia di persone, tu lo facevi per me. Ecco, riceverai cento volte di più di ciò che hai dato sia spiritualmente che materialmente.
D: Salvatore Borsellino in una recente conferenza ha detto “ci vorrebbe un altro Gandhi”. Qual é stata la cosa che ha fatto vincere Gandhi, che ha fatto muovere migliaia di persone in una situazione dove non c'era la comunicazione che c'è adesso, in una situazione in cui c'era parecchia povertà e gente che moriva di fame. Dov'era la sua forza, spiritualmente parlando? Come ci è riuscito, almeno in parte?
R: Quello che ho detto prima di Gesù: la resistenza. La disponibilità a non piegarsi. Quella ci fa vincere. Ti possono perseguitare, incarcerare, tagliare la lingua, le mani, i piedi, accecarti o darti la morte civile, e non ti pieghi nella tua idea, nella tua causa. Quella diventa la tua forza. Quella è stata la sua vittoria, nel dimostrare il suo insegnamento. Perchè politicamente, come sai, è stato tradito. I musulmani si sono divisi dagli Indù, ed era quello che lui non voleva. L'insegnamento di Gandhi è l'insegnamento di Cristo. L'azione è quello che conta, l'ideologia è solo una forma per esprimere l'amore con costumi, filosofie diverse ma la fiamma è unica. Gandhi, io lo conosco bene, è un Cristo incarnato. Ha vinto perchè ha seguito lo stesso percorso di Gesù: la non violenza. La tenacia, la forza e se vuoi la violenza nel proclamare la propria idea, perchè non si è piegato. La violenza tra virgolette: la violenza della non violenza.
D: Per motivi anche professionali sto facendo delle ricerche all'interno della Bibbia e mi sono trovato di fronte a qualcosa che apparentemente sembra una contraddizione, ma probabilmente non riesco a cogliere il senso. Sull'Esodo trovo un passo in cui dice “Il Signore passò davanti a lui proclamando: Il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e quarta generazione”. Però poi nel Deuteronomio trovo “non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, ne si metteranno a morte i figli per colpa dei padri. Ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato”.
R: Non è una contraddizione. È un'espressione con due linguaggi diversi della stessa legge: causa ed effetto. Dice “nei figli dei figli dei figli”, perchè chi si reincarna spesso paga il karma reincarnandosi nella propria famiglia. Quindi paga il figlio, ma in realtà è se stesso che si sta reincarnando. E dice “nessuno deve pagare le colpe degli altri, quindi ognuno si paga le proprie colpe”. La legge di causa ed effetto. Due linguaggi diversi, anzi diversissimi per trasmetterti la stessa legge.
D: Quindi lavorando su un karma familiare in realtà vado a lavorare contemporaneamente anche sul karma animico individuale.
R: Si, certo. Su tutte e due le cose.
D: Quello che si semina, si raccoglie...
R: Sempre. Infatti Gesù, pur parlando del perdono, ricorda spesso la legge di causa ed effetto con un linguaggio diverso. Nel Vecchio Testamento il linguaggio era più duro “occhio per occhio, dente per dente”. Gesù dice “lascia la spada, perchè chi di spada ferisce di spada perirà”. Ti invita alla non violenza, però ti ricorda che se la usi, la useranno contro di te. Gesù, con un linguaggio più morbido, sta dicendo la stessa cosa. Non cambia affatto è la legge di causa ed effetto.
D: Perchè ci si reincarna nella propria famiglia?
R: Per scontare il karma più rapidamente, ma non è obbligatorio tornare nella propria famiglia.
D: Chiunque può modificare il nostro karma?
R: Chiunque, se ha una missione. Deve essere mandato appositamente.
D: Viene già con l'intento specifico di risolvere quel karma?
R: Se ha una missione, si.
D: Non è una cosa che può accadere per caso?
R: Per caso no. Deve essere programmata da essere superiori e tu che ti presti a questa missione devi essere un essere superiore, ma non è detto che sei cosciente. Dipende dal rischio che comporta questa missione. Tu prima di nascere scegli di annullare la memoria della coscienza per evitare traumi, condizionamenti, disperazione, depressioni. Pensa se io mi ricordassi al cento per cento quello che vivo da dove vengo. Mi dovreste rinchiudere in manicomio. Io ho sensazioni visive, intellettuali e auditive. Ma io non ho il ricordo di dove provengo allo stesso modo in cui ricordo cosa ho fatto ieri sera, altrimenti impazzirei. Perchè questo è un manicomio criminale. Da dove vengo io c'è la beatitudine, la gioia. Allora per mia scelta e dei miei fratelli superiori, non devo ricordare tutto. Devo avere il valore di quello che porto, quello tutto. L'etica di ciò che sono e da dove vengo, di quella ho piena coscienza; ma le immagini, le sensazioni, le passioni, gli orgasmi di quel mondo, se me li ricordassi veramente mi suiciderei. È meglio se non ci ricordiamo tutto.
D: Un evento traumatico che causa molto dolore, se non viene superato o risolto nel corso della propria vita, può in qualche modo ripresentarsi o ripercuotersi sulle generazioni successive?
R: Il karma è un'esperienza assolutamente individuale. Può diventare familiare o collettivo quando un gruppo di spiriti commettono gli stessi errori. Ecco allora che si unificano sotto una generazione, sotto una famiglia ma l'origine, non dimenticarlo mai, è sempre individuale. Tu paghi le tue colpe. Poi può coincidere che io e lui siamo nelle stesse situazioni, e allora ci incarniamo, ci incontriamo, familiarizziamo. Ma tutto parte dall'individualità.
D: Si nota spesso che in un sistema familiare tendono a ripercuotersi sempre le stesse dinamiche. Però in realtà non si comprende bene perchè ad un certo punto, in quella famiglia, queste dinamiche si ripetono.
R: Esatto. Perchè c'è quell'origine.
D: Più individui che si trovano insieme per risolvere gli stessi problemi. Diventa una palestra..
R: Per cercare di superarla.
D: Duemila anni fa non hanno creduto alla personificazione di Maria. Non era compresa e pertanto non credevano. Oggi la storia si ripete…
R: Duemila anni fa non si sono fatti nemmeno la domanda se Lui era Gesù Cristo. Hanno detto 'ammazziamolo' e basta. Per essere più precisi i Giudei avrebbero accettato facilmente che Gesù si proclamasse Gesù, Figlio dell'Uomo, Profeta. E non Figlio di Dio. Alla fine lo avrebbero anche accettato. È questa la chiave. Ma quando Lui dice “sono Gesù ma anche il Cristo”, li si strappano le vesti. Non sopportavano, non contemplavano e non credevano, malgrado Gesù l'avesse dimostrato fisicamente. Gesù ha guarito tutti. Tutti quelli che gli si presentavano. Sai che significa tutti? Compreso i morti che ha resuscitato. Ma cosa deve dimostrare ancora? Leggete il Vangelo “intorno a Lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano”. Questo signore è immenso. Li guarì tutti. Lui aveva guarito tutta la Palestina. Ma tu immagina di entrare nei reparti di un ospedale con un Signore che si chiama Gesù, e che tutti i malati terminali si alzano e vanno a casa. Non è una prova? E quando Gesù moltiplicò pani e pesci per dare da mangiare alla moltitudine che lo aveva seguito? Ma cosa doveva fare ancora per dimostrare che era il Figlio di Dio? “No non ti crediamo, sei indemoniato!!”... Aveva guarito tutta la Palestina!.... Adesso basta, no?
D: Mi fai pensare a tutti quelli che hanno visto, e a tutti quelli che sono stati guariti. Ma poi l'hanno crocifisso...
R: Quello è il meno. Perchè quelli che sono stati guariti, gli ebrei, quando Lui ha fatto il Calvario, gli hanno sputato. E allora cosa merita questa generazione adultera e malvagia dal Signore? Merita il pugno di Dio che si abbatte su di essi. Non tutti, alcuni. C'è gente che ha dato la vita a Gesù. Ma quando l'hanno arrestato hanno avuto paura..
D: Chi non ha sputato si è girato dall'altra parte… Alla fine non so cosa è meglio.
R: Appunto.
D: Gli ebrei aspettavano il Messia?
R: Lo aspettano ancora.
D: Ma cosa si aspettavano che facesse allora?
R: Che si alleasse con Erode, che fornicasse con le prostitute… Duemila anni fa governava Erode, perchè la maggior parte del popolo di Israele era perverso, era peccatore, non s'interessava del prossimo. C'erano i buoni, e quei buoni sono andati dietro a Gesù, lo hanno riconosciuto. Ma erano quattro gatti. Anzi no, era tutta la Galilea finché gli stava comodo perchè questo ragazzo meraviglioso guariva tutti. Oggi, e parlo solo dell'Italia per non parlare del resto del mondo, al governo abbiamo la stessa situazione perchè la maggior parte degli italiani ha quei vizi: alcool, prostituzione, ricchezza. Questo è lo stato del nostro Paese. Meno male che non siamo tutti cosi...
D: Tornando ai tempi contemporanei, qui siamo tutti chiamati?
R: Assolutamente si.
D: A cosa siamo chiamati? Siamo chiamati ad essere buoni, mansueti, giusti, o in missione? E perchè siamo chiamati?
R: Siamo chiamati ad una cosa molto importante, difficile ma non impossibile. Siamo chiamati per essere eletti. Non solamente per essere buoni, non per essere mansueti, non per essere giusti, solo. Siamo chiamati perchè dobbiamo diventare eletti, sennò non possiamo entrare nel Regno di Dio. Ed eletto significa ama il prossimo tuo come te stesso, dare tutto, dare la vita per Gesù. Non siamo ancora eletti, appunto perchè è difficile. Ma dobbiamo diventarlo. La condizione di rimanere chiamati nel giorno e nell'ora che ritorna Gesù non ci consentirà di entrare nel Regno di Dio, Dobbiamo essere già eletti, quando Gesù ritorna ed apparirà. Per essere eletti, confesso che è molto dura, però non è impossibile. Per questo siamo insieme, per questo dobbiamo amarci. E per questo, e tu lo sai come lo sanno i miei fratelli, Dio ci mette a dura prova. Appunto perchè è dura. È nella materia che abbiamo difficoltà, perchè nello spirito Lui sa che noi gli vogliamo bene, lo amiamo, lo riconosciamo. E se voglio diventare eletto mi farà soffrire tanto finché io non lo diventi, quindi per amore. Non lo fa perchè mi vuole male. Se invece mi lascia così a briglia sciolta, io posso anche in buona fede farmi condizionare dalle cose materiali e non divento eletto. Siccome Lui vuole che io diventi eletto, tu e tutti noi, non ci fa vivere nell'agiatezza, saremo sempre provati, sempre in difficoltà. Ma allo stesso tempo non ci priva del necessario. Guai se io dico sto morendo di fame... Anzi lo devo pure ringraziare perchè la sua prova, per quello che mi riguarda, o quello che riguarda tutti noi, non è poi così grave come i bambini di Raul. Allora devo dire “Signore mi metti alla prova, ma comunque ti ringrazio lo stesso”. È una provina di fronte a loro. E comunque anche quando è pesante lo ringrazio lo stesso perchè mi fa stare sempre sveglio, per diventare eletto.
D: E quindi, ribadendo eletto, significa…
R: Degno per il Regno di Dio. Degno, eletto. Che non significa candidato!
D: Ma è meglio essere buoni, giusti, mansueti o essere già nel cammino degli eletti?
R: Bisogna essere contemporaneamente buoni, giusti, mansueti, beati, puri di cuore, assetati di giustizia, altruisti, amare il prossimo come se stessi, pacifici, misericordiosi e giusti. Quello è essere eletto, e per aggiungere tutte queste cose messe insieme, è dura. Ma Lui le vuole tutte. Se ne manca solo una sei una brava persona, sei un essere speciale, ma non sei eletto. Quindi andrai in un mondo dove ancora devi reincarnarti perchè ti manca qualcosina. Gesù sembra irraggiungibile, però Gesù nella sua grandezza, nella sua immensità, su questo cammino difficilissimo, ti ha tracciato un cammino molto rapido, che ti fa raggiungere tutte queste cose, basta che ne metti in pratica uno solo: dare tutta la tua vita. Ti faccio un esempio per farti capire meglio il concetto. Un carabiniere amico mio, ligio, rispettoso delle leggi, un ragazzo vitale, generoso, altruista, rispettoso di Gesù, credente, a cui piaceva la vita, le donne. ..Lui non era eletto, perchè gli mancavano quattro cosine che mancano anche a noi. Che cosa fa questo ragazzo, da guadagnarsi il Nuovo Regno in cinque minuti dopo che se l'era spassata?
Un giorno una bambina sale sul tetto, scivola ma resta aggrappata… se cede cade per dieci metri, si spezza la schiena e muore. Che fa questo ragazzone guadagnandosi l'elezione in un istante? In un secondo ha fatto una scelta: se cedeva lui la bambina si salvava, ma se lui non cedeva la bambina rischiava di cadere. Questo ragazzo si è lasciato andare e si è spezzato la schiena. E questo ragazzone di due metri è ora paraplegico. Ecco, ora lui non ha più bisogno di fare niente, perchè ha dato la vita per quell'angioletto. Lui non ha bisogno di fare come noi, le arche, lezioni spirituali, aiutare, fare la lotta alla mafia, in un attimo è diventato eletto. Si chiama Angelo, guarda caso. E io lo stimo tanto, tanto, tanto. E non ha perso né la vitalità, la gioia di vivere, ed è felice. “Io non posso camminare ma sono felice perchè quella bambina non meritava a otto anni di morire, né di diventare come me ora. Ho conosciuto un’altra persona in Uruguay che per salvare un bambino di nove anni è annegato. Lui è eletto, non subirà giudizio.
D: Ma anche il sacrificio quotidiano che facciamo noi è dare una vita.
R: Certo, però lo devi compiere fino alla fine. Dobbiamo essere perseveranti. Ci dobbiamo sacrificare giorno per giorno, fino alla fine. Non c'è vacanza. Questo è il prezzo.
D: Siccome Gesù ritorna fra qualche anno, noi abbiamo solo questo tempo per diventare eletti.
R: Io cerco sempre, di sperimentare su di me e di essere un esempio anche se a volte non ci riesco... Lo voglio sperimentare su di me, perchè è troppo facile dire armiamoci e partite. Quindi quello che cerco di fare è proprio questo. Vivere così, che non ho tempo. Quindi devo dare tutta la mia vita in questo breve tempo, e quindi i miei conflitti umani, quotidiani, li devo superare e non posso scherzare. Perchè non siamo nel milleduecento all'epoca di San Francesco, che anche se era già tardi un altro ottocento anni li avevamo. Per voi questa è l'ultima incarnazione sulla Terra prima che torni Gesù… quindi non ci sono altre chance. Sbagliando adesso, non dove si può essere perdonati, ma sbagli grossi, ci si reincarnerà in chissà quale altro mondo.
Un'ultima cosa: Tra poco è un anno che ha lasciato questo mondo. Volevo ricordare la nostra amata sorella Lores che ci ascolta dalla luce che lei sicuramente, parlando di chiamati, certamente, se è nella luce, è diventata eletta. Questo può solo rallegrarci, ispirare i nostri sentimenti ad imitarla nel sacrificio, nell'amore, come altri fratelli che ci hanno lasciato in questi anni. Quindi ricordando lei ci sta molto bene ambire all'elezione. Ecco, un altro esempio di come si può arrivare alla luce è quello, un essere così bello che ci ha dato tanto amore e che poi ha detto si al sacrificio perchè comunque è un sacrificio lasciare chi si ama, per amore nostro. Ricordiamola con un piccolo gesto sacro. Il segno della croce. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Che Dio la benedica e che lei preghi per noi da lassù, che ci aiuti.
Segue intervista
In questa cronaca/trascrizione riportiamo anche l’intervista a Giorgio di Massimo Bonella, direttore della testata giornalistica on-line “Pianetaoggitv”

D: Incontriamo Giorgio Bongiovanni. Sui temi di Antimafia. Ecco un libro molto interessante, altresì importante che hai realizzato insieme a Lorenzo Baldo. Un libro che non è solo un racconto ma anche un’inchiesta giornalistica. Ce ne puoi parlare?
R: Il libro s’intitola “Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino”. È stato scritto da un mio collega e amico Lorenzo Baldo e da me, dove abbiamo con onore ospitato la prefazione di Antonio Ingroia, il giudice Antimafia che oramai tutti conoscete. In particolare il libro narra gli ultimi cinquantasette giorni della vita di Paolo Borsellino, quindi cerchiamo di far vivere minuto per minuto, giorno per giorno, ora per ora, i sentimenti, le emozioni, quello che Paolo Borsellino pensava e faceva soprattutto nel suo lavoro e con la sua famiglia. Abbiamo avuto l’onore di intervistare il figlio Manfredi in un’intervista mi permetto di dire quasi esclusiva, perchè è nota la riservatezza, la discrezione e l’aristocrazia di questa famiglia che ha sofferto nel silenzio questa perdita gravissima del marito, per quanto riguarda la signora Agnese, e del padre per quanto riguarda i figli, e di un fratello per quanto riguarda i fratelli che Paolo Borsellino aveva, e di un figlio per sua madre che era viva quanto è morto Paolo. Quindi una perdita gravissima a causa di una strage, di un assassinio mafioso, ma non solo mafioso. E quindi Manfredi si apre, senza entrare nel merito delle indagini per l’assoluto rispetto che appunto la famiglia Borsellino ha per le istituzioni e dice chiaramente, fa capire perlomeno, che il padre non è stato ucciso solo dalla mafia. Che c’era dell’altro. Noi abbiamo indagato a fondo, abbiamo cercato di leggere a fondo le migliaia di pagine delle indagini e dei processi di via D’Amelio, abbiamo intervistato alcuni collaboratori di giustizia. Io personalmente ho intervistato il pentito Salvatore Cancemi, uno dei boss mafiosi più importanti di Cosa Nostra. Mi sono incontrato con lui varie volte in sette mesi. Abbiamo dato il nostro piccolo, ma credo importante contributo nel ritrovamento di una fotografia dove un agente dei carabinieri, un funzionario dello Stato, prende la valigetta di Paolo Borsellino mentre ancora i corpi e le macchine bruciavano alcuni secondi dopo lo scoppio della bomba; valigia all’interno della quale, secondo molti investigatori, secondo noi e secondo la logica, e secondo soprattutto la famiglia che ha testimoniato, c’era la famosa agenda rossa. Infatti, in seguito al ritrovamento della foto, grazie ad una informazione pervenuta a noi giornalisti di AntimafiaDuemila, si è aperta un’indagine contro il colonnello Arcangioli, che è stato assolto. È stato dimostrato che è innocente, ma fa parte dei misteri e delle illogicità del fatto, in quanto questo carabiniere prende la valigetta fumante di Paolo Borsellino e se la porta a spasso per via D’Amelio mentre i corpi sono ancora li sfracellati. Ma per quale ragione prende la valigetta, se la porta in giro per via D’Amelio e poi la rimette a posto dentro la macchina? Io vorrei sapere una qualsiasi ragione per la quale, mentre c’è una qualsiasi strage, anche di Stato ma comunque mafiosa dove sono stati uccisi un magistrato e cinque agenti di scorta, arrivano i funzionari dello Stato, carabinieri e polizia, e un carabiniere con un distintivo speciale prende la valigetta dentro la macchina e se la porta in giro per via D’Amelio passando sui corpi dei morti. Si fa un giro con questa valigetta, perchè poi il carabiniere con la valigetta scompare dalle fotografie e dal filmato, e torna indietro con la stessa valigetta e la rimette dentro la macchina. Indagato per furto aggravato di un'agenda, verrà poi assolto. Ma io voglio sapere perchè ha preso la valigetta. Questo lui non l’ha mai saputo spiegare. Ha dato delle spiegazioni assurde e illogiche. Io chiedo ai telespettatori e al pubblico qui presente: “ Ma voi, se scoppia una bomba e muoiono dieci persone tra cui un magistrato.... vi viene in mente di prendere la valigetta, di farvi un giretto e poi di rimetterla al suo posto, se non c’è qualcosa di importante che dovete fare con quella valigetta? E se invece di preoccuparvi dei feriti o di vedere se c’è qualcuno che si può salvare nella macchina, vi preoccupate di cosa c’è dentro la valigetta, vi fate un giretto, cento, duecento metri, ritornate indietro con la valigetta e la rimettete a posto, non ci trovate niente di male? Questa è l’assurdità delle cose che succedono in Italia, anche dei processi, caro Massimo, e lasciamelo dire visto che la tua televisione è libera. In questo libro noi dimostriamo che è stato commesso un reato gravissimo, e dimostriamo che dentro la valigia di Paolo Borsellino c’erano documenti, l’agenda rossa, ma comunque dei documenti scottanti che i servizi segreti, perchè un agente dei carabinieri può benissimo far parte dei servizi segreti, hanno preso per nascondere determinate indagini o verità tremende che Paolo Borsellino in quei giorni, tra i più gravi della storia della nostra Repubblica, stava indagando. Anzi noi crediamo che lui sia stato ucciso proprio per ciò che c’era scritto all’interno di quella agenda rossa. Nel libro poi parliamo anche degli ultimi collaboratori di giustizia. Non c’è ancora il processo ma tra poco si aprirà, di un pentito che si chiama Gaspare Spatuzza che accusa nuovi personaggi che hanno partecipato alla strage di Capaci e che dimostra che c’è stato un depistaggio di Stato della polizia quando sono stati uccisi Falcone e Borsellino, e che quella squadra di polizia ha creato un falso pentito per depistare le indagini. E si è scoperto che il capo di quel gruppo di poliziotti, amico personale di Falcone e Borsellino faceva parte dei Servizi segreti e anche di Stato. E questo noi lo scriviamo, lo dimostriamo. E questa è una delle cose più spregievoli, vergognose, che possano accadere in uno Stato. Si è dimostrato che mentre i mafiosi, nel libro noi lo ricordiamo, preparavano nel garage a Palermo la bomba di 100-150 kg di esplosivo militare molto potente da mettere nella 126 verde che è esplosa in via D’Amelio, e mentre la posizionavano nel vano motore della macchina, i mafiosi e un personaggio dei servizi segreti italiani assistevano a questa preparazione Questa è un altra cosa aberrante della mafia: che viene assistita dallo Stato italiano per uccidere Paolo Borsellino. Questa verità noi non la tiriamo fuori dal cilindro. Molti nostri colleghi l’hanno scritto, ma noi l’abbiamo accorpata in un volume. Parliamo della trattativa, delle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, la trattativa tra mafia e Stato, probabilmente la causa, una delle cause che hanno scatenato la strage di via D’Amelio. E infine le testimonianze dei familiari, Salvatore Borsellino e dei giudici amici che lavoravano con Falcone e Borsellino. Tutto questo ed altro lo troverete nel libro. Spero che vi piaccia, anzi spero che non vi piaccia, che vi faccia arrabbiare e reagire. Questo è il nostro intento.
D: Per completare questa interessante conversazione… Sappiamo che ci sono delle indagini in corso sui mandanti esterni a queste stragi. Cosa ci puoi dire a tale proposito? Vanno ancora avanti queste indagini?
R: Noi siamo convinti che Dell’Utri sia uno dei mandanti esterni della strage di via D’Amelio. Quindi io personalmente penso che lui è un assassino, un assassino non diretto, ma che abbia partecipato a questa volontà di eliminare Borsellino. È logico pensarlo, e ci sono degli indizi che lo lasciano pensare. Abbiamo anche un’intervista di Paolo Borsellino rilasciata tre giorni prima della strage di Capaci a due colleghi giornalisti francesi, dove Paolo parlava di Dell’Utri e Berlusconi. Non diceva certamente che erano dei delinquenti, però si intuiva un grandissimo interesse ad indagare questi personaggi. Infatti Paolo Borsellino dice chiaramente, alcuni giorni prima della strage di Capaci e due mesi prima della sua morte, che Mangano è la testa di ponte di Cosa Nostra a Milano per il traffico di droga. E quando gli fanno la domanda su Berlusconi e su Dell’Utri, lui non dice sono delinquenti, dice “Beh, la mafia al Nord si serve di questi imprenditori per riciclare, per investire”. È possibile pensare che queste dichiarazioni di Paolo Borsellino siano arrivate all’orecchio della mafia e anche del signor Dell’Utri e Berlusconi. Paolo Borsellino era il magistrato più conosciuto al mondo, il più famoso in quel momento, quello che avrebbe preso nelle mani la Procura Antimafia. Quindi sarebbe diventato diciamo un uomo molto potente, ma un potente giusto, incorruttibile. Quindi i signori Dell’Utri e Berlusconi non sarebbero mai arrivati a pensare nemmeno nella più profonda e remota coscienza di costruire quel partito che oggi dopo vent’anni dissangua gli italiani. Perchè è il potere che dissangua gli italiani. Quindi immaginate questa parabola: Borsellino indaga Dell’Utri e Berlusconi prima che questi possano iscrivere il partito dal notaio. Come potete pensare che Berlusconi avrebbe preso il potere che ha oggi, assurdo e pazzesco, se un magistrato come Borsellino l’avesse indagato? In piena tangentopoli, in quasi piena rivolta di Palermo e della Sicilia per l’uccisione di Falcone. Borsellino viene osannato; contrastato all’interno ma il popolo è tutto con lui. Tutti vogliono Borsellino Procuratore Antimafia. Mi ricordo addirittura che la destra di Fini votò Borsellino per diventare presidente della Repubblica. Quindi immaginate la fama che aveva.
Quindi se fosse giunto all'orecchio di Totò Riina e Cosa Nostra e dei signori Dell’Utri e Berlusconi, che Borsellino avrebbe potuto mettere sotto indagine il fondatore del partito Forza Italia e leader futuro del governo italiano...
D: Ricordiamo a questo punto il sito della vostra testata giornalistica
R: www.antimafiaduemila.com Queste cose sono trattate ampiamente nel nostro sito con dichiarazioni di collaboratori di giustizia, indagini, migliaia di pagine giudiziarie e quant'altro.
D: Abbiamo accennato al rapporto mafia e Stato. A me risulta che la mafia abbia tanti soldi. Potrebbe quindi minacciare lo Stato e quindi creare problemi seri al nostro Paese facendo spostare queste somme enormi di denaro da un’altra parte?
R: Minacciare lo Stato nella sua interezza e nella usa capacità economica credo che sia un po’ esagerato, ma bensì per la capacità economica che possiede oggi la mafia, le mafie. Perché quando parliamo delle mafie in generale parliamo di tutto e parliamo di niente. Dobbiamo spiegare chi sono le mafie. La mafia per eccellenza è Cosa Nostra. Per eccellenza non lo dico con orgoglio da siciliano, lo dico con tristezza. Le quattro mafie più potenti in Itali sono l’Ndrangheta, Cosa Nostra, la Camorra, la Sacra Corona Unita. La più conosciuta e la più famosa è Cosa Nostra siciliana. Attualmente però la più potente a livello economico militare è l’Ndrangheta calabrese. Cosa Nostra ha perso quella potenza militare che aveva, ma certamente non quella economica. Questo grazie ai colpi inferti dalle forze dello Stato, quelle vere, e cioè i magistrati che cercano i latitanti con le forze di polizia, i carabinieri, la guardia di finanza con i sequestri dei beni, tutto il lavoro svolto dalla magistratura e dalla polizia giudiziaria. Specifichiamo bene sennò si confondono sempre le carte. Non è il governo che ha successo contro la mafia. Il governo, qualsiasi esso sia, di destra o di sinistra, è fortunato quando le forze dell’ordine, magistratura in primis, polizia, carabinieri, etc riescono ad arrestare i latitanti, quando i giudici riescono a fare condannare i mafiosi all’ergastolo, e quant’altro.
Quindi quando un governo rivendica un successo contro la mafia è propaganda. L’unico personaggio del governo che si potrebbe anche ringraziare per la partecipazione, attenzione, non perché ha coordinato, è il ministro degli interni Maroni che per quanto sia di una parte politica di idee che noi non condividiamo per niente, ha partecipato positivamente a questi ultimi successi che lo Stato ha avuto nella lotta contro la mafia. Detto questo, ritorno alla tua domanda.
La forza economica della mafia può sicuramente mettere in seria difficoltà l’Italia e può sicuramente, se dovesse portare altrove i soldi che possiede, rischiare di far uscire l’Italia dall’euro. Se non farlo uscire, certamente costringerebbe il nostro Paese a spezzarsi in due, che è quello che certi personaggi politici vogliono, e cioè la divisione della Repubblica: il Sud andrebbe letteralmente alla deriva, come una nave quasi affondata, e il Nord forse si salverebbe e rimarrebbe dentro la zona euro. Si spaccherebbe il Paese o addirittura, questo non lo so, il Paese uscirebbe dalla moneta unica. Quindi noi andremmo verso paesi come l’Argentina e l’Uruguay, ritornando a cinquanta, ottanta, cento anni indietro. Questo perchè le mafie tutte insieme possiedono due milioni di miliardi delle vecchie lire in patrimonio economico e soldi liquidi. Due milioni di miliardi delle vecchie lire sono il debito pubblico italiano, quindi la capacità di ricchezza delle mafie è esattamente pari al debito pubblico italiano. Questi signori che voi purtroppo, perchè siete sempre stati mal informati, avete sempre considerato ignoranti, zoticoni, contadini, con i calzoni sporchi, le pance grosse e la coppola, in realtà sono i padroni dell’Italia. Perchè se possiedono due milioni di miliardi di ricchezza immobiliare, società, soldi liquidi, terreni, case e quant’altro, si vede che non erano così zoticoni, coppole e lupara. Si vede che sono stati coadiuvati, appoggiati, agevolati da personaggi potenti che magari noi vediamo tutti i giorni far prediche sull’etica e sulla moralità e invece erano e sono dei delinquenti. Il fatturato annuo della mafia in Italia si aggira intorno ai 100-130 miliardi di euro. Vi ricordo che questo fatturato è tutto in nero. Centotrenta miliardi sono il fatturato complessivo di società come la Fiat, l’Eni, la Finmeccanica, la Fincantieri.. La mafia da sola come fatturato batte tutte queste società messe insieme. Come? Senza pagare le tasse, cioè in nero, con il traffico di droga, con il traffico di armi, con la prostituzione, con il gioco d’azzardo, con gli appalti pubblici, con la corruzione, con le tangenti. Quindi potete capire in che mani siamo.
D: Un ultima domanda. Molti si chiedono che relazione c'è tra la tua esperienza spirituale, cioè le stigmate, e l'antimafia.
R: La relazione è semplice. Io sono credente e cristiano. Sono uno stigmatizzato, ho avuto questo miracolo a Fatima e ho un’esperienza spirituale che oramai tutti conoscono. Per me fare la lotta alla mafia non consiste semplicemente nel dare un contributo alla società, e nel mio caso di giornalista professionale dando informazioni giuste e cercando di illuminare i cittadini su questo gravissimo e serio problema che è la mafia. C’è anche una componente spirituale mia personalissima, condivisibile o meno, che è quella che io considero la mafia l’anticristo, una parte dell’anticristo, quel anticristo che Gesù nel Vangelo ci indica con nomi simbolici: satana, demonio, male, lucifero. Quello che nella Bibbia l’Apocalisse chiama la Bestia, il 666. Essendo la mia fede cristiana io ci vedo anche una parte teologica e per tale ragione il mio impegno nella lotta contro la mafia ha anche una ragione spirituale .
D: Quindi in conclusione, l’aiutare i bambini - so che sei uno dei fondatori di un’associazione molto importante che è la Funima International - parlare dei segreti di Stato come ad esempio l’ufologia, l’antimafia, e la tua esperienza spirituale apparentemente sembra che non siano collegati tra di loro. Invece c'è una relazione.
R: La mia passione per la vita extraterrestre, il cosmo, l’universo, la mia fede cristiana, il Vangelo, le profezie, l’apocalisse, sono strettamente collegate fra loro e apparentemente scollegate, o all’antitesi se volete, della lotta alla mafia. Ed è così sul piano umano, umanistico e storico. Non c’entrano niente. In realtà, se voi ragionate dal punto di vista spirituale, le tre cose si collegano. Perchè un buon cristiano deve annunciare la parola di Cristo che contempla tutto, la teologia, la scienza, l’universo, le profezie, i valori etici, i comandamenti, il rispetto della vita e quant’altro; deve, e questo fa parte dei precetti cristiani, aiutare i poveri e chi soffre, soprattutto se sono bambini; e il terzo precetto che molti dimenticano ma che alcuni laici, e alcuni cristiani come don Ciotti e come me ricordano , è quello della denuncia dei mali del mondo e dei delinquenti. Gesù nel Vangelo, e vi invito a leggerlo, denunciava i delinquenti. Puntava il dito agli scribi, ai farisei, ai re, ai potenti. Le sue prediche erano una continua denuncia di Cristo del potere che opprimeva i deboli. E poi Gesù pregava e guariva gli infermi. Questa era la missione di Gesù. Siccome Gesù ci ha detto ‘seguitemi’ lo dobbiamo seguire, ma non solo nelle cose che sono più comode come aiutare gli altri e volersi bene. Anche nelle cose che sono scomode come quello di dare la faccia. Gesù non è stato ucciso perchè guariva, Gesù non è stato ucciso perchè invitava alla fratellanza. Gesù è stato ucciso perchè smascherava i criminali, perchè diceva la verità. Per quello è stato ucciso.
D: Quindi da questa tua esperienza, da questo tuo esempio che stai dando alla società, emerge un messaggio molto importante, e cioè quello della salvaguardia della vita.

R: Assolutamente si. Della salvaguardia della vita, però con giustizia. Altrimenti la vita senza giustizia è meglio non viverla.


Mara Della Coletta, Sandra De Marco

San Giovanni di Polcenigo (Italia)
20 febbraio 2011

Giorgio Bongiovanni richiama l'attenzione verso due drammi ecologico-ambientali che interessano il nostro paese.

HO SCRITTO IL 20 FEBBRAIO 2011:

MI PERMETTO DI RIPROPORVI DUE DRAMMI ECOLOGICO-AMBIENTALI CHE STANNO COMPROMETTENDO SERIAMENTE IL NOSTRO TERRITORIO E LA SALUTE DEGLI ESSERI CHE LO ABITANO.
DUE EMERGENZE CHE RICHIEDEREBBERO UN INTERVENTO IMMEDIATO.
PASQUASIA, BOMBA ECOLOGICA AL CENTRO DELLA SICILIA, E IL POLIGONO DI QUIRRA, IL PIÙ GRANDE IN EUROPA AFFITTATO PER MILIONI DI EURO A MULTINAZIONALI CHE SPERIMENTANO ARMI COPERTE DA SEGRETO DI STATO.
LEGGETE, MEDITATE E PRENDETE COSCIENZA.
G. B.


DAL CIELO ALLA TERRA

SICILIA RADIOATTIVA. LA MORTE IN AGGUATO




NEL CUORE DI QUESTA PARTE BELLISSIMA DELLA MADRE TERRA VI È NASCOSTO IL VELENO CHE PRODUCE L’ANNIENTAMENTO DELLE VITE DEI SICILIANI E DELLE REGIONI VICINE ALL’ISOLA
NELLA ANTICA MINIERA DI PASQUASIA IN PROSSIMITÀ DELLA CITTÀ CHE VOI CHIAMATE ENNA VI SONO DEPOSITATE CENTINAIA DI TONNELLATE DI SCORIE RADIOATTIVE.
NEL RECENTE PASSATO ALCUNI ISTITUTI GOVERNATIVI DI NAZIONI POTENTI HANNO IMPOSTO AI SERVIZI SEGRETI DELLO STATO ITALIANO CON LA COPERTURA DELL’ORGANIZZAZZIONE CRIMINALE SICILIANA (MAFIA) DI DEPOSITARE NELLA STESSA MINIERA TONNELLATE DI SCORIE DI MASSIMO LIVELLO RADIOATTIVO. CIÒ POTREBBE CAUSARE UNA REAZIONE A CATENA PER ERRORE O PER UN NATURALE INNESCO DOVUTO AL CONTINUO MOVIMENTO DELLA CROSTA TERRESTRE (GIACIMENTI NATURALI RADIOATTIVI) DELLE TERRE DEL MEDITERRANEO, SICILIA INCLUSA.
NOI, POTENZE CELESTI, VIGILIAMO E SE SAREMO COSTRETTI INTERVERREMO PER SALVARE IL SALVABILE.
OCCORRE UNA SEVERA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI SICILIANI PER FERMARE QUESTA FOLLIA MA NON SAPPIAMO SE CIÒ AVVERRÀ. IN OGNI CASO ABBIAMO CHIESTO AL NOSTRO AMICO E MESSAGGERO, LO SCRIVENTE, AI SUOI NUMEROSI SIMPATIZZANTI E AI SUOI OTTIMI, ANCHE SE POCHI, COLLABORATORI DI FARE IL POSSIBILE PER DENUNCIARE PUBBLICAMENTE QUESTO ORRIBILE CRIMINE POSTO IN ESSERE DALLE AUTORITÀ SICILIANE, NAZIONALI E INTERNAZIONALI, CON LA COLLABORAZIONE DEL PERVERSO E MAFIOSO BRACCIO ANTICRISTICO CHE VOI NELLA VOSTRA LINGUA CHIAMATE “COSA NOSTRA”.
LA SCELTA, COME SEMPRE, È VOSTRA: VIVERE O MORIRE.
PACE!
DAL CIELO ALLA TERRA

S.Elpidio a Mare (Italia)
20 aprile 2009. 13:07 ore
Giorgio Bongiovanni
Stigmatizzato

Sicilia radioattiva: il caso Pasquasia
di Giorgio Bongiovanni e Monica Centofante

In tempi in cui il nucleare torna a sembrare l’unica risposta possibile al fabbisogno energetico del nostro Paese c’è una piccola località, nel cuore della Sicilia, che è pronta a dimostrare che così non può e non deve essere.
Si chiama Pasquasia, provincia di Enna, e se oggi è una cittadina sconosciuta ai più, in passato ha raggiunto una certa fama grazie alla sua miniera di Sali alcalini misti ed in particolare Kainite per la produzione di solfato di potassio. Un sito che dagli anni Sessanta fino al 1992 ha dato lavoro a migliaia di persone e che da allora, a quanto pare, semina morte.
Negli anni d’oro la Italkali, azienda gestore della miniera di superficie, era infatti la terza fornitrice di Sali potassici di tutto il mondo - la prima per qualità nel settore - e impiegava 500 dipendenti diretti e altrettanti indotti. E così avrebbe potuto continuare per decenni se in quel 1992, per cause non ancora appurate, non avesse dovuto chiudere i battenti. Senza preavviso e per sempre, mandando a casa quegli stessi dipendenti nel totale (e sospettoso) disinteresse della politica, che in un’area con un alto numero di disoccupati avrebbe dovuto come minimo creare un certo dibattito.
I motivi di quella improvvisa chiusura non sono mai stati ufficializzati e se inizialmente il governo aveva parlato di costi troppo alti per la realizzazione di una condotta di scarico lunga 90 Km, le voci di popolo hanno sin da subito evidenziato un’altra verità: la miniera di Pasquasia avrebbe cessato l’attività estrattiva per ospitare nel suo complesso rifiuti nucleari. Scorie di medio livello radioattivo delle quali la popolazione non avrebbe dovuto sapere nulla ed ecco perché, alle iniziali durissime proteste, sarebbe seguito il silenzio che ancora oggi caratterizza la vicenda.
Un silenzio che già nel 1996 aveva provato a rompere l’allora onorevole Giuseppe Scozzari, che di Pasquasia aveva sentito parlare un anno prima. Quando a Washington, nell’ambito di una conferenza sul combustibile nucleare esausto, era stato diffuso un documento che annoverava la miniera siciliana tra quella “mezza dozzina di siti perfettamente funzionanti” dove, “in Europa Occidentale”, “si depositano scorie di basso e medio livello”.
Scozzari aveva studiato il caso, chiesto un’interrogazione parlamentare e tentato l’ingresso in quel sito, convinto che fosse gestito da organizzazioni criminali senza nessun consenso formale da parte dello Stato. E invece, se è vero che parte di quei terreni appartenevano (e apparterrebbero) a persone in odore di mafia vero è anche che erano state proprio le istituzioni italiane - e internazionali – a negargli l’accesso. Allo stesso modo in cui, ancora oggi, negano la presenza delle scorie mentre le analisi effettuate dall’Usl già nel 1997 rivelavano la presenza in quella zona di Cesio 137 in concentrazione ben superiore alla norma. Il che poteva significare che non solo i rifiuti nucleari c’erano – e quindi ci sono – ma che si era addirittura verificato un inaspettato incidente nucleare, con relativa fuga di radioattività, probabilmente durante una sperimentazione atta ad appurare la consistenza del sottosuolo della miniera su eventuali dispersioni di radiazioni.
Una tragedia, per la popolazione circostante, tenuta sotto totale silenzio.
A parlare per primo della presenza di rifiuti radioattivi nella miniera di Pasquasia era stato nel 1992 il pentito di mafia Leonardo Messina, già membro della cupola di Cosa Nostra, che lì aveva lavorato come caposquadra. Secondo il suo racconto – sul punto considerato attendibile dal Procuratore nazionale antimafia Pierluigi Vigna - le attività illegali, in quella zona, proseguivano dal 1984: quando l’Enea (all’epoca Ente nazionale per l’energia atomica) aveva avviato uno studio geologico, geochimico e microbiologico sulla formazione argillosa e sulla sua resistenza alle scorie nucleari. E quando funzionari del Sisde avrebbero contattato l’amministrazione comunale per richiedere il nulla osta a seppellire in loco materiale militare di non meglio specificata natura. Cosa che proverebbe l’utilizzo della miniera come deposito di scorie ancora prima della sua dismissione e che spiegherebbe il motivo per cui dopo il 1992 il Corpo regionale delle miniere ha interrotto l’attività di vigilanza e di manutenzione degli impianti e la Regione ha affidato il controllo degli accessi alle miniere a quattro società di sicurezza privata, attualmente rimosse dall’incarico.
Nel 1997 la procura di Caltanissetta aveva disposto un’ispezione su una galleria profonda 50 metri costruita all’interno della miniera proprio dall’Enea e aveva rilevato la presenza di alcune centraline di rilevamento rilasciate dall’Ente, ma che non si riuscì a chiarire che cosa esattamente dovessero misurare. Forse la radioattività?
In quello stesso anno anche l’onorevole Ugo Maria Grimaldi, all’epoca assessore al Territorio e Ambiente alla Regione Sicilia, aveva tentato di entrare a Pasquasia con dei tecnici e degli esperti del suo assessorato. E come Scozzari, aveva incontrato grosse difficoltà. “Non volevano che entrasse la televisione - racconta lui stesso in un’intervista rilasciata a Ennaonline il 16 marzo del 2001 -. Non volevano nel modo più assoluto che si vedessero i pozzi. Quando poi sono riuscito ad entrare all’interno della miniera, la cosa più strana che vidi era che uno di quei pozzi, che loro chiamavano bocche d’aria o sfiatatoi enormi e profondi, dal diametro di più di 15 metri, era stato riempito con materiale che di sicuro era stato trasportato all’interno della miniera per chiudere, per tappare in modo definitivo quella bocca. E non si tratta di materiale buttato dentro casualmente, come può verificarsi in una miniera temporaneamente chiusa, come quando qualcuno che vede una pietra e che la butta dentro. Qui si tratta di TIR carichi di materiale che poi hanno buttato dentro appositamente per seppellire e nascondere un qualcosa”.
Nella stessa intervista Grimaldi cita uno studio epidemiologico del dott. Maurizio Cammarata, oncologo all’ospedale di Enna che nel 1997 aveva rilevato un preoccupante incremento di casi di leucemia e tumori nell’ordine del 20% nel solo biennio 1995/96. “Ebbi a denunziare – sono le sue parole – che l’intera Sicilia rischiava di essere trasformata in una pattumiera dell’Europa. Ho denunciato la presenza di amianto in tutto il territorio provinciale, nelle cave abbandonate ed in altri siti”. Guadagnandosi la patente di allarmista, conferita anche da istituzioni e forze politiche, che lo lasciarono solo in questa battaglia. “Ma l’allarmismo – risponde il politico – non ero io a crearlo, ma erano i dati preoccupanti di mortalità per tumori in una provincia, in una città come Enna dove, non essendoci industrie o motivi d’inquinamento particolare rispetto alle altre province o territori d’Italia, questi erano dati molto ma molto preoccupanti”. E “mi ricordo bene che allora venne a trovarmi da Roma il Generale Comandante del NOE, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, il quale mi confermò che anche lui era convinto che Pasquasia contenesse nel suo interno delle scorie radioattive”.
Le iniziative di Grimaldi, come quelle di Scozzari, non approdarono ad alcun risultato concreto e la questione Pasquasia cadde di nuovo nel più totale silenzio. Almeno fino all’anno scorso quando Angelo Severino, direttore del periodico l’Ora Siciliana, riaprì il caso citando anche l’esistenza di documenti che proverebbero la tesi della presenza di scorie nucleari nella miniera.
Oggi, nonostante tutto, la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare.
Già nel 2003, al termine di una riunione, i ministri Matteoli, Marzano, Giovanardi, Pisanu e il sottosegretario Letta avevano indicato Pasquasia come uno dei venti siti nazionali idonei allo stoccaggio di materiale radioattivo. Perché annoverato tra quelli con presenza di salgemma ritenuti per anni particolarmente adatti “al confinamento delle scorie radioattive in virtù dell’impermeabilità dell’acqua delle strutture saline”. Lo spiega Massimo Scalia, docente a La Sapienza di Roma, aggiungendo “che questa cosa ha avuto una clamorosa smentita quando in un sito sperimentale nel New Mexico moltissima acqua ‘antica’, rimasta all’interno delle strutture geologiche, ha invaso il deposito”. Provocando “il crollo del mito dei siti con salgemma come soluzione al problema scorie. Ma visto che noi siamo in Italia e che le cose ci arrivano sempre in ritardo, si è pensato comunque di aver individuato la soluzione prima a Scanzano in Basilicata (altro sito con salgemma) e poi in altri 5 siti in Sicilia fra cui Pasquasia”.
Ma il peggio deve ancora arrivare.
Perché è nell’aria la possibilità che dal 2010 nella località dell’ennese potrebbero finire anche le scorie classificate HLW di terza categoria, ossia le scorie la cui radioattività decade nel corso di migliaia di anni.
Secondo quanto afferma ancora l’Ora Siciliana, se questo accadesse al danno si aggiungerebbe allora la beffa. Perché se effettivamente nelle viscere di Pasquasia ci fossero le scorie, “dovremmo drammaticamente chiederci dove finisce la gran quantità di denaro erogato dall’Euratom come indennizzo per le vittime innocenti, morte di tumore, e come affitto per il deposito finale di rifiuti radioattivi a Pasquasia”.
Nel bel mezzo di tutto questo “marasma” lo scorso 25 febbraio il primo ministro Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno firmato a Roma un accordo per la costruzione di quattro nuove centrali nucleari in Italia.
Se ciò dovesse avvenire il nostro Paese si troverà ad affrontare di nuovo il problema delle scorie e dei luoghi adatti al loro stoccaggio. Ma in una terra in cui il problema dello stoccaggio è ancora tremendamente irrisolto con le nuove centrali cosa accadrà?
La domanda non sembra essere oggetto di dibattito politico. E intanto ad Enna si continua a morire.



HO SCRITTO IL 23 FEBBRAIO 2010:

I MERCANTI DELLA MORTE IN ITALIA.

NON MENO CHE ALTROVE IN ITALIA CI SONO I MERCANTI DELLA MORTE. SONO GLI ASSASSINI DELLA VITA, GLI EMULI DEL DOTTOR MENGELE DI HITLERIANA MEMORIA. SI TROVANO A ROMA, AL GOVERNO, AL MINISTERO DELLA DIFESA E IN SARDEGNA, A PERDAS DE FOGU E ALTRI PAESINI LIMITROFI AL POLIGONO MILITARE SPERIMENTALE DI SALTO DI QUIRRA IN PROVINCIA DI CAGLIARI. POLIGONO MILITARE DELL'ESERCITO, DELLA MARINA E DELL'AVIAZIONE TRA I PIÙ IMPORTANTI D'EUROPA.
QUESTI TORTURATORI DELLA VITA, MALGRADO LA GENTE E I BAMBINI DEL LUOGO MUOIANO DI CANCRO E DI LEUCEMIA, SI OSTINANO A NON AMMETTERE CHE L'URANIO IMPOVERITO USATO DALLE ARMI SPERIMENTATE NEL POLIGONO, INSIEME A TUTTI GLI ALTRI INFERNALI METALLI, SONO NOCIVI ALLA SALUTE.
CERTO, CHIUDERE O TRASFERIRE IN ALTRO LOCO SICURO ED INNOCUO IL POLIGONO SIGNIFICHEREBBE ABBATTERE TERRIBILMENTE IL FATTURATO DI FINMECCANICA E QUELLO DI ALTRE DIABOLICHE MULTINAZIONALI ITALIANE E STRANIERE. PERSINO GLI INTERESSI NAZIONALI E QUINDI DI GOVERNO SAREBBERO A RISCHIO.
BENE! ANZI MALE!
FINMECCANICA, I CUI DIRIGENTI SONO CATTOLICI E PRATICANTI, SONO ASSASSINI LEGALIZZATI ED IL GOVERNO BERLUSCONI, COSÌ COME I PRECEDENTI, NON SONO DA MENO.
COSA FARE?
DISPERATAMENTE GRIDARE NEL DESERTO ED ASPETTARE CHE QUALCUNO DEI CITTADINI SI SVEGLI E PROTESTI, E CHE ANCHE DIO, IL PADRE DI CRISTO, FACCIA GIUSTIZIA.
IO LO CHIEDO!
GIORGIO BONGIOVANNI
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
23 febbraio 2010


NOTA: GUARDATE IL VIDEO ALLEGATO E VI RENDERETE CONTO DELLA MIA DISPERAZIONE.

G.B.
Link: http://current.com/items/91716975_armi-del-futuro.htm


SINDROME DI QUIRRA

La guerra di Villaputzu con il poligono della morte.
Bambini malformati. Pastori malati di leucemia.
Animali con due teste. L’hanno chiamata “sindrome di Quirra” perché le patologie sono simili a quelle dei soldati inviati nelle missioni internazionali, che partono sani e tornano con tumori e linfomi in dote. Il Salto di Quirra, costa sudorientale della Sardegna, è invece un luogo di pace, almeno apparente.
Un luogo di pascoli e di filo spinato: 12.700 ettari che ospitano il più grande poligono militare d’Europa, con la testa sprofondata a Perdas de fogu – che, tradotto dal sardo, significa “Pietre di fuoco”, una profezia nel nome – e i piedi tuffati nel mare di Quirra, nelle spiagge di Murtas e Capo San Lorenzo.
Qui, in realtà, si combattono due guerre: la guerra simulata degli eserciti internazionali, che prendono in affitto la terra sarda per sperimentare aerei, armi e missili di ultima generazione, e la guerra civile, silenziosa e muta, dei pastori, che portano al pascolo le pecore nei terreni contaminati.
Pastori divisi tra la necessità di lavorare per produrre latte che venderanno a 60 centesimi al litro e la paura, che è quasi una scommessa, di contrarre un tumore. Perché portare le greggi al pascolo a Quirra, come ha dimostrato la recente indagine condotta dai veterinari delle Asl di Lanusei e Cagliari, significa avere il 65 per cento delle possibilità di ammalarsi di una leucemia o di linfoma.
A Quirra, piccola frazione di Villaputzu che conta neanche 150 anime, epicentro dell’indagine che ha accertato un impressionante numero di tumori del sistema emolinfatico, in pochi accettano di parlare del poligono militare. Al bar del paese, il giovane che serve il caffè si trincera dietro un cupo no comment. Ed è dal tono che comprendi di camminare su un terreno minato. Un terreno su cui, in realtà, si può passeggiare quasi liberamente: una vasta area del poligono è aperta, non recintata da filo spinato, ma accessibile, coltivata, adibita a pascolo. Nel cuore della base interforze sorgono agrumeti, oliveti e piccole aziende d’allevamento a conduzione familiare: si tratta di una zona cuscinetto che fino a poco tempo fa veniva sgomberata nei giorni delle esercitazioni militari. «Ci davano un indennizzo per la giornata lavorativa persa e ci mandavano via» spiega un anziano signore. «Caricavano gli abitanti di Quirra su un pullman – conferma Mariella Cao, attivista del comitato pacifista “Gettiamo le basi” - e li lasciavano su uno spiazzo per l’intera giornata, fino ad esercitazione conclusa. Oggi no, non succede più: oggi non si preoccupano neppure di mandarli via». Oggi le pecore, i baristi, i pastori e gli olivi convivono e sconfinano, senza accorgersene, nella guerra, in questa pace impastata di guerra che è nella terra che coltivano e che pascolano.
La storia. La storia del PISQ (Poligono Interforze Salto di Quirra) nasce da una ribellione e da una violenza: la ribellione di Tertenia, dove la popolazione non accettò l’installazione della base militare nel suo territorio, e la violenza che venne invece perpetrata sugli abitanti di Villaputzu, che si videro privati di ettari ed ettari di terra in cambio di pochi spiccioli, non contrattabili. «A noi espropriarono un mandorleto, tredici ettari: era tutto quello che avevamo» ricorda una anziana signora. In compenso ha avuto un posto di lavoro come donna delle pulizie nel poligono, un cognato impiegato alla Vitrociset - gruppo privato che cura la manutenzione e l’assistenza radar, ottica e informatica per la base militare: una ditta civile che ha a capo un militare, il generale Mario Arpino- e due morti in famiglia per leucemia.
La storia del più grande poligono interforze d’Europa è tutta riassunta in quella di questa signora, che fa la cicoria accanto al filo spinato e fa la conta dei morti con ingenua naturalezza: «Sì, di leucemia è morta una coppia che abitava qui vicino, due cugini di mio marito e anche diversi pastori che conosciamo.
La causa? Non la sappiamo. Certo, è strano che ce ne siano così tanti».
Le malattie. «Così tanti», secondo il registro non ufficiale compilato dal Comitato Popolare per la Difesa dell’Ambiente e Salute nel Sarrabus, sarebbero cinquanta persone, solo tra i civili. Cinquanta persone che negli ultimi vent’anni a Villaputzu si sono ammalate di leucemia, linfomi o altri tumori. Si tratta di un dato approssimato per difetto: dall’elenco del Comitato sono esclusi i militari, che in realtà sono i più esposti al presunto killer della sindrome di Quirra. Eppure, nonostante siano dieci anni che la popolazione di Villaputzu chiede chiarezza, nonostante la rincorsa di indagini di Asl e Regione, questa lista fai-da-te è l’unica conta, parziale, sui morti, che se venissero conteggiati anche i dipendenti della base, potrebbe arrivare a triplicarsi.
Dal ‘98 ad oggi, le leucemie registrate sono state 23: un dato che fa rabbrividire se confrontato con le statistiche nazionali. Gli epidemiologi spiegano che, proiettando la media nazionale sulla popolazione di Villaputzu, che conta poco più di 5000 abitanti, si dovrebbero registrare 7 casi di leucemia ogni dieci anni. Se si restringe il campo alla piccola frazione di Quirra, che ospita appena 150 residenti, negli stessi dieci anni si dovrebbero rilevare statisticamente fra 0,5 e 1,6 casi. Per la maggior parte sono pastori – su 18, 10 si sono ammalati di leucemia – o dipendenti della Vitrociset. E casalinghe, studenti, figli di dipendenti del poligono. Poi ci sono i quattordici bambini nati con gravi malformazioni genetiche fra il ‘98 e il 2003 a Escalaplano, piccolo centro che confina con il poligono: ermafroditismo, esadattilia, idrocefalia e ipospadia. E quelli mai nati: gli aborti spontanei.
Le indagini. Nel 2003 e nel 2006 la Asl di Cagliari prima e la Regione poi hanno avviato indagini per fare luce sullo strano caso di Quirra, ma nessuno è mai arrivato a dichiarare esplicitamente il nesso fra il poligono e lo sviluppo tumultuoso delle patologie.
Chi ci è andata più vicino è stata la responsabile del Laboratorio di biomateriali dell’università di Modena Antonietta Gatti, che dopo un’approfondita analisi biologica sui soggetti residenti a Villaputzu affetti da tumori e leucemie, ha dichiarato nell’audizione della Commissione d’inchiesta del Senato del 2005: «All’interno dei tessuti si nota una pallina bianca che non è normale trovare in tessuti biologici: essa può essere prodotta soltanto con una combustione ad altissima temperatura.
Questa pallina è composta da alluminio, silicio, titanio e ferro, più carbonio ed ossigeno. Come biomaterialista posso affermare che questi corpi estranei producono sempre una reazione». Nonostante queste pesanti dichiarazioni nel più grande poligono d’Europa si è continuato a operare indisturbati.
Nel frattempo, sono stati messi in piedi quelli che più d’uno ha definito “sapienti depistaggi”. Prima sul banco degli imputati è finita la consanguineità, presunta responsabile delle malformazioni genetiche a Escalaplano, poi è toccato all’arsenico proveniente dalla vicina miniera di Baccu Locci. «Il punto – osserva Mariella Cao – è che in questi studi la Difesa è sempre stata sia controllore che controllato».
Il business. Dietro il poligono si nasconde un business i cui contorni non sono mai stati chiariti. Qui effettuano le loro sperimentazioni non solo le forze militari italiane, ma anche gli eserciti stranieri e i giganti industriali privati, che utilizzano il Salto di Quirra come uno show room dove esporre le moderne tecnologie belliche e concludere onerosi contratti internazionali nel campo della difesa. «Con una semplice autocertificazione – sostiene l’ammiraglio Falco Accame, ex presidente della commissione Difesa della Camera, che da anni si batte per le vittime militari dell’uranio impoverito – ottengono il diritto di fare tutto ciò che vogliono. Noi non sappiamo cosa viene sparato, cosa viene utilizzato da questi eserciti e da queste ditte: con l’autocertificazione si sfugge a ogni controllo». Un ex dipendente Vitrociset, che ha scelto la via dell’anonimato, ha raccontato di quello che ha visto fare a Quirra, dove si sperimentava la resistenza dei materiali attraverso le esplosioni al largo dalla costa: «Ho visto scene incredibili.
È spaventoso quello che hanno fatto al nostro mare e alla nostra terra». Per avere chiavi in mano questo pezzo di Sardegna, ditte ed eserciti stranieri versano una cifra che non è mai stata dichiarata ufficialmente, ma che secondo fonti attendibili ammonterebbe a 50.000 euro l’ora, dati del 2003.
Siccome il poligono è in attività per oltre 200 giorni l’anno, anche ipotizzando una sola ora di attività al giorno, il minimo sindacale, ciò significherebbe che dal solo affitto del terreno la Difesa percepirebbe, a stare stretti, 10 milioni di euro l’anno.
Al contrario, il Comune di Villaputzu riceve dallo Stato cinque milioni ogni quinquennio a titolo di indennizzo per le servitù militari: un milione all’anno che, divisi per i 12.700 ettari, fanno meno di un euro a metro quadro.
Il sindaco eroe. Un Don Chisciotte che si è opposto al poligono c’è stato, ma, come lui stesso ammette, ne è uscito a pezzi. Si chiama Antonio Pili, è un medico pneumologo ed è stato sindaco di Villaputzu in quota Forza Italia dal ‘97 al 2002. «Cosa ci dà la base? Sessanta buste paga, nient’altro.
In compenso ci ha mutilato per sempre da tutti i punti di vista: turistico, economico, ambientale, per non parlare dell’aspetto sanitario.
Ho perso il conto del numero di lettere scritte al Ministro della Sanità per denunciare l’insopportabile numero di leucemie e tumori dei miei concittadini:mai ricevuto uno straccio di risposta. È una carneficina, ci stanno uccidendo. Ho avuto il coraggio di denunciare queste cose e sono riuscito a strappare 500 ettari alla base militare, ma mi sono procurato molti nemici». Ed è stato così che la Procura militare, non quella civile, lo ha denunciato per non aver avvertito
la popolazione sull’allarme arsenico della miniera di Baccu Locci, uno dei molti spettri agitati per deviare l’attenzione dalla base.
La mozione dei parlamentari sardi. La recente indagine dei veterinari Asl ha ora sollevato l’ennesimo polverone, ma pochi fra i cittadini di Villaputzu credono che qualcosa cambi: «Di noi ha parlato persino la televisione svizzera, ma non è successo niente». Adesso, ed è questa la novità, Quirra non è più solo un caso giornalistico, ma politico: per la prima volta i senatori sardi, capeggiati dal democratico Gian Piero Scanu, hanno presentato una mozione parlamentare
che chiede la sospensione delle attività missilistiche a terra e in mare svolte nel poligono in base al principio della ragionevole precauzione. Analoga azione è stata mossa dai deputati sardi del Pd alla Camera.
PAOLA MEDDE
L'UNITÀ 31 GENNAIO 2011